Flower sun and rain
Da questo gioco mi ero tenuto lontano malgrado i sempre ottimi consigli del mio compare monokoma. Enigmi matematici ? no grazie, non mi ricordo più manco come si fanno le divisioni a due cifre.
Poi l'ho visto per caso a 5 euro completo e mi sono detto why not, non lo giocherò mai ma prendiamolo. E cosi mi è venuta la voglia. D'altronde nel bellissimo (bhe sotto alcuni punti di vista almeno) anno di grazia del 2012 posso godermi il gioco con la tecnologia moderna degli emulatori senza troppe rotture di scatole. Quindi l'ho iniziato.
Ed è stato un lento calarmi nell'universo suda, all'inizio con qualche diffidenza (weirdate e seriebiate mi piacciono solitamente ma con moderazione) per la potente noia che mi trasmetteva il "gameplay", ma piano piano mi sono innamorato del grande immaginario del titolo.
la struttura di fsr credo che sia la componente più famosa del gioco. A prima vista sembra una narrativa loop-like (stile groundhog day per intenderci)ma come ben sa chi lo ha ben finito si tratta di qualcosa di diverso, più legato all'universo di Suda (composto da giochi mai pubblicati in occidente come Moonlight Syndrome, Silver Case, Silver Case 25 Ward) e la sua concezione metarefenziale sia della trama (il cui canovaccio iniziale, più classico che mai, viene constantemente rinviato in favore di eventi apparentemente insignificanti) che del videogioco (alcuni personaggi sanno chiaramente di essere all'interno di vg, prendendo peraltro regolarmente in giro le azioni del protagonista e gli ostacoli che incontra che possono avere senso solo nel mondo dei vg).
In generale la trama affronta temi cari al postmoderno, come l'identità in un mondo sospeso tra il reale e virtuale e controllato da megacorporazioni nel contesto di piccole micronarrative raccontate nel canonico stile pop-surreal di Suda che esplorano le vite e i rapporti, veri o immaginari, dei colorati e a volte ricorrenti personaggi dell'isola lospass, sempre in un continuo vortice di citazioni e autocitazioni.
Ho poi adorato l'ironica dissonanza cognitiva che si crea in universo diviso tra l'irrazionalità della trama e la ferrea logica matematica degli enigmi che costituiscono il gameplay. La presenza di una database che raccoglie storie ed eventi dell'isola e che è necessario sfogliare per risolvere i puzzle è un altro tocco che sicuramente piacerà a chi mastica il postmoderno.
La grafica, cosi rozza ed inferiore all'originale ps2 (che già di suo era mediocre visto che era uscito nel 2001), non fa che creare un'ulteriore velo di irrealtà e di stilizzazione. Come vedere un film muto degli anni 20. Non credi più a quegli artefici tecnici e a quegli scenari, ed è proprio questo che li rende cosi lontani da noi e cosi affascinanti...
Purtroppo non è possibile cogliere tutte le sfumature della trama perchè fsr soprattutto nell'ultimo terzo si ricollega con gli altri titoli sopracitati dell'universo di suda. Se solo un'anima buona si mettesse a tradurle...
poi non sono riuscito a capire perchè il nome di ogni capitolo si inspira a famoso motivo del passato. Semplice leitfmotiv o riferimento che non colgo ?
uno dei migliori titoli della passata generazione (visto che è uscito prima su ps2), senza dubbio.