La rivoluzione di Spencer si chiama PC e funziona esattamente come da lui immaginato da circa 20 anni.
Un genio proprio.
In realtà mi sembra che propongano qualcosa di diverso, non già una macchina upgradabile ad libitum ma una "generazione di macchine" upgradabile.
La generazione durerebbe comunque X anni all'interno della quale però, uno potrebbe raggiungere performance superiori in termini di framerate, effetti, risoluzione.
I giochi rimarrebbero compatibili (anche se risulteranno più performanti su macchine potenziate).
I problemi tipici dei PC di incompatibilità o smanettamenti dovrebbero essere evitati perché le configurazioni possibili saranno poche e soprattutto preventivamente ingegnerizzati.
I giochi usciranno con la configurazione più bassa in mente, ottimizzando via via per la minoranza che decide di upgradare, garantendo una fruizione soddisfacente su tutti i sistemi.
Questo nel migliore dei mondi possibile.
Nella realtà, vedendo quanta fatica fa Microsoft a tenere in riga un ambiente chiuso come XboxOne, finirebbe con un delirio di patch e contropatch, incompatibilità su giochi minori (che vengono abbandonati e mai più patchati per le configurazioni aggiornate). Inoltre, per far colpo, gli sviluppatori prenderebbero come riferimento il setup più potente, con il risultato che i giochi in edizione vanilla farebbero cagare al cazzo.
Fermo restando che il compito di patchare credo ricadrebbe sugli sviluppatori, cosa che non penso li alletti particolarmente.
Io
Si, ecco...
Infatti