Faccio finta d'esse scemo e ci casco con tutti i panni.
E, anche con l'usato a riscatto, le microtransazioni e gli abbonamenti ci invaderebbero comunque. O pensi davvero che, di fronte alla scelta se guadagnare 100 (senza microtransazioni/abbonamenti) o 110 (CON microtransazioni/abbonamenti), i publisher scelgano di guadagnare meno?
LOL. Seguendo questo geniale ragionamento mi chiedo per quale motivo i giochi non costino 100€. Scelgono di guadagnare di meno?
Ogni acquirente ha una soglia psicologica massima di spesa, oltre la quale non è disposta ad andare a nessun costo.
Tale soglia dipende da un elevato numero di fattori soggettivi ma, comunque, in qualche modo quantificabili (se non nel particolare, nell'andamento generale).
Quando un produttore decide un prezzo di vendita, deve fare in modo di far incontrare i suoi desiderata (venderti X-One a 50.000€) con quelli della clientela (che vorrebbe comperare X-One a 50€ e pagarlo coi soldi del Monopoli).
Quindi, analizzando l'andamento dei mercati per prodotti simili al suo, determinato quale sia un numero accettabile di unità da vendere e quale sia un break-even point accettabile, il produttore valuta se tale prezzo possa essere percepito dal mercato come inferiore a quella soglia, facendo, se necessario, le opportune correzioni (al ribasso o al rialzo) sull'ipotesi iniziale.
E giochi proposti a 100€ in versioni base non verrebbero comperati da nessuno (o, forse, solo da quelli che sborsano 1800 euro per avere un computer Apple quando per circa 1/3 del prezzo potrebbero avere un computer "normale" di pari prestazioni hardware) perché il prezzo è enormemente più elevato di quello ritenuto accettabile dal cliente.
Questo per quanto riguarda i prodotti.
Sui servizi accessori (microtransazioni ed abbonamenti).
La percezione di questi servizi da parte del cliente è lievemente differente dal costo di un prodotto finito: vista l'esiguità dei prezzi ai quali viene proposta la stragrande maggioranza di questi servizi, il cliente li percepisce come un "piccolissimo sacrificio" da sopportare per avere qualcosa in più che li possa gratificare. Quindi, la propensione a spendere è maggiore nel caso di microtransazioni/abbonamenti rispetto alla propensione a spendere per acquistare il prodotto "principale" al quale questi servizi si appoggiano/integrano.
Ora, per il produttore, questi servizi hanno un costo irrisorio in proporzione al costo del prodotto "principale" al quale questi servizi si appoggiano/integrano, visto che per produrli viene riutilizzato tutto il lavoro di ricerca e sviluppo fatto per produrre il prodotto "principale". Essendo "già pagati", praticamente tutto il ricavato dalla vendita di questi servizi è guadagno netto per il produttore, che, oltre che (obviouvsly) ad incrementare il ricavo da un prodotto, può anche rifarsi di eventuali mancati guadagni qualora avesse errato nella valutazione del prezzo di lancio di un prodotto piazzandola troppo alta.
Quindi, ecco il perché i giochi in versione base non costano 100€ e perché anche coi giochi a riscatto le microtransazioni e gli abbonamenti la situazione sarebbe rimasta immutata e ci avrebbero invaso ugualmente in maniera massiva: costano niente e rendono tanto.