Mia personale considerazione riguardo l'ultimo Indie Bundle, non dettata dalla polemica delle ultime 2-3 pagine:
4 di quei giochi erano nella mia wishlist.
3 di quei giochi ero praticamente sicuro di trovarli in qualche bundle, prima o poi.
Per questo motivo, non li ho presi nemmeno alle ultime summer sale di Steam scontati al 66~75%.
Col dollaro che spendi per il bundle (o dei cinque se interessano gli ATAG), non paghi per il lavoro di chi tira a campare con produzioni del genere, al di là di come decidi di razionare la donazione. Non sei TU a fare beneficenza comprando il bundle, sono LORO - gli sviluppatori - a farla, regalando a te il gioco in cambio di una libera donazione di cui potenzialmente ad essi, non spetta nulla.
C'era gente su facebook, che si poneva il problema di dare soldi a Phil Fish, concedendo una percentuale della donazione agli sviluppatori (ignorando il fatto che sia possibile regolare la fetta destinata a ogni singolo gioco ma tant'è...), come se essere stronzi facesse la differenza nella somma che ci si merita. Manco fossero musicanti sulla metropolitana o artisti di strada.
Lo dico da videogiocatore barbone che segue il motto "66% or it didn't happen" quando apre la pagina delle offerte di gog e steam. Che avrà speso più di 10€ per un gioco, si e no due volte negli ultimi tre anni:
Io non sono più così sicuro che fai il bene degli sviluppatori indie, donando un euro per un bundle pur'anche avessi già pagato per tutti i titoli in oggetto.
La gente si abitua ad ottenere i giochi così. E quindi aspetta (e mentre aspetta dato che "paga", pretende pure... ma questo è un altro discorso).
Insomma è possibile che questo meccanismo di Indie Bundle, cominci ad essere persino controproducente per l'industria, diventando parte integrante del ciclo di vita nella vendita del software.
E la considerazione di Wis secondo me è giustissima. Ma si può portare facilmente ad un livello più alto.
Se ami i videogiochi e vi piace essere pagati, non gli fai l'elemosina aspettando che costino come una colazione al bar, e nemmeno quando li trovi al 75% di sconto su steam. Perché questi meccanismi sono imposti dal mercato e non si possono più considerare delle scelte leggittime di chi produce il software.
Per di più nei milioni di bundle venduti, i due euro del povero Wis che avrà pagato quei giochi otto volte sulle varie piattaforme e i due euro del puzzone Cholo, contano uguale se ci pensate.