Autore Topic: L'ingrediente segreto  (Letto 5093 volte)

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Offline vudux

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L'ingrediente segreto
« il: 17 Ott 2011, 12:13 »
Leggendo il thread "videogiochi di amore" mi è sorta spontanea una domanda, interrogandomi su quanti videgiochi di amore ho avuto nella mia carriera ludica.
Ecco , volevo sapere da voi, qual'è l'ingrediente o gli ingredienti segreti che deve avere un videogioco per diventare parte del vostro bagaglio etichettato giochi di amore?
Quali sono i componenti che non devono mancare assolutamente? preferite un gioco basato sul racconto e sulla comunicazione?
Preferite un gioco tutto gameplay , magari difficile dove menare stile action con poca storia?
Sono tanti i mix possibili e tanti ne abbiamo visti su schermo. Quali di questi fanno si che un gioco entri nelle vostre grazie?
Gioco su : PC - Steam deck - Ps5 (solo esclusive )

Offline Elegia

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #1 il: 17 Ott 2011, 12:19 »

il gameplay di sicuro. ci deve essere solidità e profondità di gioco. tanta, profondità di gioco.
l'immediatezza è un optional.

sicuramente l'atmosfera. lasciamo stare le burinate, che fan ridere ma lasciano il tempo che trovano.

mi dimenticherò nel giro di due mesi del levitano che esplode all'inizio di Gears3 ma ricorderò sempre in Bionic Commando il parco nuclearizzato, immerso in quel mezzo silenzio innaturale con una colonna sonora appena accennata, tagliente e in sordina.

Offline DRZ

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #2 il: 19 Ott 2011, 05:54 »
Facendo velocemente mente locale su tutti i miei giochi preferiti, una cosa che li accomuna è il fatto che il personaggio che andrò ad utilizzare possa crescere ed evolversi con il tempo.
Che sia un giocatore nella modalità My Player di NBA2K, un guerriero in un rpg, un pilota di navi spaziali in X o chissà che altro, il fatto che possa passare da schiappa a superuomo (tramite esperienza ma anche, come nel caso del succitato X, attraverso l'acquisto di nuovi equipaggiamenti) è sempre un grande punto a favore.


Offline atchoo

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #3 il: 19 Ott 2011, 07:20 »
Se penso ai giochi che più ho giocato nella mia vita (in rigoroso ordine alfabetico: Bubble Bobble, Sensible Soccer, Super Mario Kart, Super Mario World, Tetris) non credo di avere dubbi: gameplay, gameplay, gameplay.
Del racconto e della comunicazione non me ne è mai fregato un tubo, men che meno della crescita del personaggio (apprezzavo gli upgrade delle armi negli shmups, però).
« Ultima modifica: 19 Ott 2011, 07:39 da atchoo »

Offline l'Amico

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #4 il: 13 Nov 2011, 04:44 »
Be', ovviamente fino ai tempi dell'Amiga era il gameplay, sicuro come la morte. Ora che la Putenza ha preso il sopravvento pero' direi l'atmosfera, anche piu' di trama e caratterizzazione dei personaggi.
Quando guardai in fondo al buio tunnel chiedendo dov'e' che portava e Alyx mi rispose "E' l'accesso a Ravenholm, ma noi non ci andiamo piu'", un brivido mi attraverso' : in quel momento seppi che sarei dovuto andarci, da solo. "We don't go to Ravenholm", il solo ripensare a quella frase mi scatena un senso di terrore.
- Girovagare per Silent Hill e sentire la radio che all'improvviso rompe il silenzio.
- Girovagare (bis!) per una Washington distrutta dalla guerra nucleare con in sottofondo una canzone patriottica anni '50 di Radio Enclave.
- La prima volta che si entra nel Deku Tree in Ocarina of Time
- Cercare i propri ricordi tra le macerie della SSV Normandy, distrutta, a pezzi, su un pianeta deserto e sconosciuto. Memorie da un'altra vita.
- The cake is a lie. Is a lie. A Lie.
Le altre cose (il gameplay, i menu',  tutto il resto insomma) vengono dopo, diventano di primaria importanza solo se il gioco e' concepito in tal senso (platform, sportivi ecc), altrimenti chissene. Ao', Fallout 3 e' il sacro graal dei bug, e' grezzo, e' brutto, tutto quello che volete, ma le sensazioni che mi ha dato, di solitudine, di sconfitta inevitabile, di terrore per una famiglia di cannibali, sono irripetibili e senza prezzo.
« Ultima modifica: 13 Nov 2011, 04:46 da l'Amico »
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Offline RayX

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #5 il: 30 Dic 2011, 18:02 »
La risposta più ovvia sarebbe "il gameplay"... che è genericamente l'aspetto fondamentale
affinchè possa godermi l'esperienza.
Dietro gameplay tra l'altro si nascondono tante cose. Da un punto di vista più "puro",
per me il gameplay è soprattutto la risposposta ai comandi e quanti questi siano ben studiati
affinchè le meccaniche sottese siano godibili.

Eppure no, per me non è il gameplay.
Per avere un "videogioco di amore" ho bisogno sentire amore nel videogioco.
Quella cura per il particolare, quella cosina che non si è mai vista prima o che mai prima era stata fatta così bene,
quel lampo di creatività che mi percuote, quella ricercatezza finanche fine a se stessa che ma che rende l'opera viva.






Offline MaxxLegend

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #6 il: 31 Dic 2011, 10:42 »
E' facile dire "il gameplay qui, il gameplay lì".
Ma la verita, cari Videonauti, è che ciò che fa il gioco è l'esperienza stesa che viene offerta. Le emozioni trasmesse al giocatore.

Possono spaziare dal semplice divertimento all'atmosfera ricreata, ma la verità è che un gioco emotivamente sferzante vi resta in mente molto più a lungo del più divertente arcade della storia. Ad esempio, Monkey Island e Silent Hill non brillano certo per gameplay, soprattutto alla luce dei loro predecessori, ma sono entrati nella leggenda e nella mente dei giocatori proprio per ciò che comunicavano, per le emozioni che trasmettevano.
Augh.
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Offline atchoo

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #7 il: 31 Dic 2011, 12:12 »
la verità è che un gioco emotivamente sferzante vi resta in mente molto più a lungo del più divertente arcade della storia.
Può essere vero per una gran parte dei videogiocatori, non per tutti.
Ovvietà, certo, però il topic chiede un punto di vista personale, non richiede affermazioni universali.

Offline RayX

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #8 il: 31 Dic 2011, 14:45 »
ma la verità è che un gioco emotivamente sferzante vi resta in mente molto più a lungo del più divertente arcade della storia
Quello di cui parli però, ha poco a che fare con l'amore.
Sentire le farfalle allo stomaco MENTRE giochi è per me infinitamente più importante di quanto alla fine mi possa lasciare un videogioco.

Per le cose "emotivamente sferzanti" cinema e letteratura sono ancora largamente superiori al videogioco dove l'esperienza emotiva è normalmente più diluita.

Offline Yoshi

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #9 il: 03 Gen 2012, 18:11 »
Che poi volendo ci sono altre tonnellate di giochi amatissimi e ricordatissimi che di emotivamente sferzante hanno ben poco.
Sto giocando online a Civ 6

Offline vudux

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #10 il: 03 Gen 2012, 23:45 »
Che poi volendo ci sono altre tonnellate di giochi amatissimi e ricordatissimi che di emotivamente sferzante hanno ben poco.

vero, specialmente giochi anni 80
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armandyno

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #11 il: 03 Gen 2012, 23:58 »
Dipende anche dal tipo di videogioco. A me piacciono molto le avventure, le ambientazioni, le ricostruzioni virtuali di ambienti reali.

E'fondamentale l'atmosfera che il gioco riesce a ricreare attraverso il suo impianto audiovisivo. Per me la maggior parte del lavoro stà lì.

Offline Scorreggione

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #12 il: 04 Gen 2012, 15:38 »
Dev'essere vario, longevo e rigiocabile. Cioè deve valere i soldi che spendo.
"Non è stupido avere un'opinione, è stupido convincersi sia per forza giusta quando la possibilità che sia sbagliata, soprattutto quando tratta argomenti di cui non siamo competenti, è molto alta." (cit.)

Offline Wis

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #13 il: 11 Gen 2012, 15:55 »
Per me può anche non essere vario. E la longevità dipende dalla rigiocabilità, che dipende dal divertimento procurato.
Quindi il fattore più importante per me è sempre riconducibile ad un solo fattore: MI DIVERTO.
Anche un'avventura può essere rigiocabile se i dialoghi sono brillanti e divertenti, così come sono 'rigiocabili' un buon libro o un buon film.
Insomma se mi diverto, se il prodotto mi intrattiene, l'alchimia è riuscita.
Professional Casual Gamer

Offline crs

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Re: L'ingrediente segreto
« Risposta #14 il: 11 Gen 2012, 16:41 »
Citazione
Le emozioni trasmesse al giocatore.

Assolutamente.

Che poi volendo ci sono altre tonnellate di giochi amatissimi e ricordatissimi che di emotivamente sferzante hanno ben poco.

vero, specialmente giochi anni 80

Falso.
Falso perché è proprio la nostra memoria a smentire gli asserti quotati. La nostra memoria è associativa ed emotiva, ovvero ricordiamo ciò che ci colpisce perché emozionato. Non ha importanza il tipo d'emozione suscitata, questo al limite condizionerà la sensazione di felicità legata al ricordo, ma inevitabilmente se un gioco viene ricordato, viene ricordato per l'emozione, per l'affetto che la sua natura simbiotica ci ha procurato. Simbiotica perché il gioco di per sé non avrebbe senso senza di noi, simbiotica perché ogni gioco è parte di noi in quanto contribuiamo attivamente al suo dipanarsi e questo ci crea delle emozioni, sia che ne siamo consci sia che non lo siamo. Ergo Maxx a ragione in toto!
Nietzsche è morto - Dio.