- l'interazione: da potenziare la profondità dell'interazione tra giocatore e videogioco. Non è sufficiente che il giocatore possa muoversi da un punto x ad un punto y ove x e y sfumano pedissequamente in un filmato. Il giocatore deve poter interagire con i personaggi e con la trama. Nel momento in cui una delle tematiche vengono trattate, tra le visioni divergenti e acute dovrebbe esserci anche quella del giocatore e questo in qualche modo dovrebbe influenzare la trama. Il giocatore dovrebbe inoltre poter interagire con la trama, non meramente fruirla passivamente (per esempio se un personaggio pensa al suicidio egli dovrebbe avere la facoltà di impedire od incitare la scelta mediante l'uso di un altro personaggio). Per raggiungere questo si dovrebbe giungere al raffinamento estremo dell'IA del gioco medesimo quasi a sfiorare un utopico ente pensante.
E sarebbe arte. Arte videoludica. Ma questa è mera utopia (o forse no?).
splendida riflessione.
Equivale grossomodo al mio pensiero al riguardo. Ma non credo sia un utopia. Il presente è incoraggiante in tal senso, sebbene il margine di miglioramento sia ancora enorme. Mi viene in mente Half-Life, in cui perfino i dialoghi con i personaggi sono del tutto in real-time. Anche quelli fondamentali all'avanzamento nel gioco, però; il che può generare qualche problema nella fruizione del gioco. E che dire di Mafia? Ogni missione è praticamente vivere una scena di un vecchio film, in cui si dialoga con personaggi e si interagisce con i propri complici. E' importante notare che, come succede in quest'ultimo gioco, non si può mai fare a meno di cut-scene: per sottolineare emotivamente taluni episodi dell'intreccio e evidenziare particolari informazioni fondamentali al prosieugo nell'opera ludica.
Per il resto, sono d'accordo con il discorso portato avanti da Giobbi. Però non credo si possano fare delle considerazioni così assolute. Cioè: è vero che ogni opera va valutata secondo le peculiarità del linguaggio che l'ha originata, tuttavia nessuna opera esiste soltanto per le suddette peculiarità. Ciò vale specie per linguaggi come cinema e VG, che fanno della multimedialità la propria forza. Nel caso del cinema, ad esempio, i film fatti di solo montaggio, peculiarità del linguaggio cinematografico rispetto alle altre forme d'espressione, hanno lasciato il tempo che hanno trovato. I film sono difatti composti da un insieme di fattori: recitazione (aspetto prettamente teatrale), sceneggiatura (aspetto prettamente letterario), scenografia e composizione dell'immagine (tecniche prettamente pittoriche), colonna sonora (alla quale, per qualche affermato regista, si deve la metà dell'impatto di una scena), etc. etc. E se un il film è considerato opera artistica, lo è per tutti questi fattori, non soltanto per il montaggio. Parimenti, la bellezza artistica del gioco ha origine da svariate fonti, non soltanto dalla pura interattività.