Questione collezionismo, quello che Alberto pensa che siano dei collezionisti secondo me sono l'ennesima distorsione del giocatore alla occidentale.
Una volta era mutuato il concetto di collezionista di videogiochi alla giapponese, ovvero un collezionista di giochi tenuti immacolati, GIOCATI non nuovi con la pellicola.
Io mi considero un collezionista e i ragazzi del podcast, poiché registriamo a turno a casa di ognuno, sanno quanto la mia è invasa di giochi: vecchi, nuovi, rari, banali, edizioni stampa, collector, di tutto.
Non sono un "feticista", però, e tento semplicemente di tenere le edizioni alle quali sono più affezionato nel miglior modo possibile.
Se ho una doppia copia, una la tengo sigillata nel remoto caso in cui spero che davvero prenda qualche valore.
Per dire: ho una limited del primo Bioshock ancora chiusa, perché insieme ho anche una piccola action figure di una Sorellina che era disponibile sul sito ufficiale e che va quindi a completare la statuetta presente nella confezione del gioco.
Altro argomento, sempre legato: non ho (quasi) alcun gioco giapponese, in quanto odio non capire cosa c'è scritto su schermo, mentre se devo scegliere tra PAL e US, di solito vado di import, perché le confezioni e i manuali americani sono mediamente migliori di quelli disponibili qua.
Insomma: il mondo del collezionismo è variegatissimo!
Se un titolo mi piace molto cerco di prenderlo in DD, anche perché solitamente rivendo la copia fisica una volta terminato un gioco.
Ecco la dimostrazione