Autore Topic: [PS] Resident Evil  (Letto 2553 volte)

0 Utenti e 1 visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline teokrazia

  • Reduce
  • ********
  • Post: 25.719
  • Polonia Capitone Mundi
[PS] Resident Evil
« il: 08 Mag 2003, 03:55 »
[...non dormo più la notte...]

Mi presento sono Jill Valantine, membro della S.T.A.R.S., n° di matricola 234893b.
Sono passati alcuni giorni dall'episodio che ha visto coinvolti me ed alcuni membri del mio team nei dintorni della nostra Racoon City, ma sono certa che certe cose non potrò più dimenticarle, mai più.
Dopo anni di dura accademia e gavetta ero riuscita ad entrare in quella sezione speciale della polizia di R.C.. Ero li da poco, eppure non ho potuto fare a meno di affezionarmi ad alcuni colleghi: Chris, Barry, Bratt [mio Dio cosa ti hanno fatto...] e anche Wesker, nonostante la sua freddezza e l'atteggiamento così distaccato [come hai potuto venderci bastardo]. Non avrei mai immaginato che la corruzione e le scelte "politiche" di alcune figure molto in alto avrebbero potuto mandarci al massacro...Così scientemente...
Mi sento distrutta nell'anima, non ho parole per descrivere l'orrore di quelle ore passate nella Mansion...Ringrazio Dio per avermi dato la forza di affrontare tutto a testa alta, senza farmi annientare dalla paura e dal disgusto...Cosa ne sarà ora di noi povera gente di Racoon City? Perché Umbrella ha deciso di giocare proprio con le nostre vite e con i nostri affetti?
Sarà dura ricostruire quei momenti, ma devo: devo innanzitutto accettare la nuova realtà ed imparare a conviverci, devo pregare nuovamente Dio affinché mi dia la forza per continuare. Forse solo così potrò tornare a dormire la notte...

[...quell'odore...quell'odore...]

Avevo già visto un morto in vita mia...La prima volta fu a 9 anni, quando andai in camera di mia nonna [che viveva con noi], e la trovai ancora a letto sebbene fosse quasi mezzogiorno. Era immobile, con quella sua espressione così dolce...sembrava solo addormentata...Quando entrai in camera sua sembrava tutto a posto tranne che per quell'odore...difficile descrivere a parole l'odore della morte...ma sappiate che è così pregnante e denso da diventare quasi tangibile nell'aria...La morte non è mai come te l'aspetti...non è spettacolare o tragica...è una cosa che succede e basta...ed ogni volta che succede mi [ci] ricorda che noi non siamo per sempre, e le cose prima o poi finiscono...tutte. Forse ci sarà fine anche a questo dolore, a tutta questa gente che soffre e muore in nome del dio danaro e degli interessi di una MegaCorporation così malata di onnipotenza da permettersi di giocare con la vita della gente di un intero paese...Maledetta Umbrella...

Quella sera entrare nella Mansion era la nostra unica scelta [ma Wesker aveva calcolato anche questo...], eppure avvertivo che c'era qualcosa di strano...qualcosa che non tornava...e che era meglio andarsene al più presto. Era più che un semplice presentimento...[lo sapevo che qualcosa non andava]...ed ora mi maledico per non averne parlato subito con Barry e Chris...L'odore della morte era dappertutto...divenne più forte quando mi infilai da sola in quel corridoio e quella creatura si girò a guardarmi con lo stesso sguardo [senza vita] di mia nonna...si stava mangiando un ragazzo del B.R.A.V.O. team, e ora voleva mangiare me...

[...è stata un'impresa...]


Da li a qualche ora gli zombies erano dappertutto [sembrava di stare in quel film di Romero del '68], e a loro si sommarono ben presto tutta una serie di creature infestate [o generate] dal T-Virus che sembravano uscite da un b-movie di fantascienza anni '50.
Riuscire a cavarsela fu davvero un'impresa: oltre a lottare contro me stessa per non rimanere impalata ed agghiacciata, ero quasi sempre sola, mi muovevo male [charater relative: chissà perché mi vengono in mente queste parole...], avevo poche munizioni e dovevo portarmi in tasca un sacco di roba che non ci stava...Ero quindi costretta a fare avanti ed indietro per cercare quegli strani bauli che mi permettevano di ritrovare la roba che lasciavo indietro nei bauli incontrati precedentemente [che strano...ma non avevo il tempo per chiedermi come mai accadesse].
Spesso poi dovevo usare la testa per abbozzare qualche strategia d'attacco [che faccio con la magnum? la uso o la tengo buona per dopo?] o per superare alcuni strani enigmi...[la Mansion ed i laboratori ne erano infarciti...sembravano progettati da degli architetti sadici e spietati]. Grazie a Dio nei momenti in cui dovevo spremere la mia materia grigia mi vennero in aiuto i giochi adventure che giocai da ragazza a casa di quel nerd brufoloso del mio vicino...lui non usciva mai con nessuno...sempre attaccato a quelle stronzate...[eppure...vi dirò la verità: spesso mi divertivo]. Roba dal titolo strano [scusate ma mi viene in mente solo un certo Alone in the Dark]...forse però è grazie anche a quel passatempo da sfigati [come mio cugino Teokrazia] che ne sono uscita viva.

[...orrore senza fine...]

Scusate, ma ora devo andare...il T-Virus ha contagiato quasi tutti i miei concittadini, e mi rimane poco tempo per scappare sana e salva...
Non so voi ma io nutro una strana sensazione...Ho come l'impressione che tutto questo sia solo l'inizio di un orrore che non avrà mai fine...

Offline Dj Mark Noise

  • Generale
  • *****
  • Post: 3.338
    • Project Xbox
    • E-mail
Resident Evil
« Risposta #1 il: 15 Mag 2003, 13:40 »
Day One:
Sinceramente non sappiamo bene cosa sta succedendo a Raccoon Forrest, però ci hanno mandato li per scoprirlo.
Io sono Chris Redfield, membro dello S.T.A.R.S. Team e assieme a me c’è Jill Valentine, la mia amica, Albert Wesker, capo dell’Alpha Team, la nostra attuale compagnia, poi ci sono Barry, Joseph e Brad, l’elicotterista che ci sta portando alla nostra destinazione. Ma non siamo soli. Abbiamo anche il Bravo Team, una squadra di supporto all’Alpha, composta da Rebecca Chambers, Forest, Sullivan, Richard Aiken, e l’italoamericano Marini Enrico. Avverto una forte tensione, una strana sensazione, quasi di paura, ma è strano, a tratti surreale. Siamo undici soldati, esperti a fronteggiare le situazioni più disparate, eppure, negli occhi di ognuno di noi, si può vedere l’angoscia e il senso di smarrimento.
Ho paura.
Il cielo è nuvoloso, ma la Luna schiarisce di poco questa vallata avvolta dalle tenebre. In lontananza si intravede una villa spettrale, forse disabitata
Stiamo atterrando.
La squadra è al completo, siamo tutti presenti, ora faremo un giro di ricognizione.
Tutto tranquillo al momento.
“Ragazzi un attimo, mi è sembrato di vedere un’arma, forse una pistola qui per terra. Diavolo!!!
Una pistola con una mano mozza!!!
Ma che sta succedendo?
Aspettate, laggiù, in fondo, si sta muovendo qualcosa, viene verso di noi!!!”.
Ma che diavolo è?
Fate fuoco!!!!!
Oddio, siamo circondati!!!
Al riparo!!!!
Giù per quella casa!!!!!!
Muoviamoci!!!!
Albert, hanno ferito un nostro compagno!
Non abbiamo tempo adesso, corri più in fretta che puoi!!!

Day 2:
Ancora devo riprendermi dallo schock.
Qualcuno è disperso, forse morto.
Io sono però ancora vivo, assieme ad Albert, Barry, Jill e Joseph. Siamo entrati dentro la magione, che al momento è stata il nostro riparo contro quelle strane bestie che ci hanno aggredito. Sembravano dei cani, ma non ne sono sicuro del tutto.
“Ragazzi, state bene? Preparatevi a fare un giro di perlustrazione, qui vicino, e mi raccomando, state attenti.
Va bene Wesker!”
Non so perché gli ho detto va bene, ho le gambe che ancora mi tremano, ma sono un soldato, e devo adempiere ai miei doveri.
Purtroppo, durante la fuga, ho perso molti oggetti utili, ed ora posso contare solo su di un pugnale e di uno spray curativo.
Spero mi basteranno.
Dopo aver visitato l’atrio della villa, davvero enorme, decido di dirigermi verso la porta a sinistra. Mi muovo con la massima cautela.
Anche gli altri membri del team si sono divisi per cercare indizi qui dentro. A mio avviso è stata un’idea stupida quella di dividerci, ma Wesker ha voluto cosi’, ed io devo obbedire ad un mio superiore.


Apro la porta, davanti a me si delinea una stanza da pranzo, credo, molto ben arredata. Un orologio a pendolo spezza con il suo ticchettare il silenzio della sala. Noto con stupore che tutto è pulito. Proseguo dritto.
“Ma che…..”
Non faccio in tempo a finire la frase che Barry entra nella sala correndo, chiedendomi se era tutto apposto.
“Sangue”, esclama il mio compagno.
Lo avevo notato pure io.
Un enorme chiazza di plasma giaceva vicino al camino, ornato di una strana tavoletta di legno.
“Ehi Chris, continuiamo a girare” mi esclama Barry.
Poco più in là c’è una porta, decido di aprirla.
Mi ritrovo in un corridoio, pieno di ingressi, volto a sinistra, attirato da degli strani rumori.

“Ma che……noooooooooo!!!”

Ho riconosciuto il cadavere di un nostro membro dello Stars, aggredito da uno strano essere, un morto vivente, credo.
Ho ancora il cuore in gola, sono pallido, sudato, e tremo.
Sta accadendo qualcosa di strano qui a Raccoon Forest, credo che stiano sperimentando nuove forme di armi batteriologiche, che riescono a mutare gli esseri viventi in mostri.
Ho sempre più paura………

Questo non è un racconto, ma è solo l’inizio di una delle avventure horror che hanno segnato una svolta nel mondo dei videogiochi: Resident Evil.
L’atmosfera, i personaggi, la storia, tutto è ricreato per recare al giocatore una sensazione di terrore, paura, angoscia.
RE non è un gioco, è una esperienza.
Muoversi all’interno delle locazioni dell’immensa magione, e nei suoi sotterranei, vi farà rabbrividire, sentirete la tensione ogni secondo, avrete i nervi a fior di pelle, non avrete mai la certezza di quello che succede o che dovrà succedere.
Il coinvolgimento in questo survival horror è totale, e questo è dato grazie al fatto di una realizzazzione tecnica stupefacente, a partire dalle animazioni dei personaggi e dalle inquadrature adottate per questo gioco, di stampo cinematografico. Gli ambienti prerenderizzati non stonano affatto con gli elementi poligonali (mostri, personaggi, oggetti vari), anzi, vi è un’integrazione perfetta. Il gioco di luci e ombre che si viene a ricreare è tale da far accapponare la pelle, credetemi. Anche il sonoro adempie alla perfezione al suo dovere: motivi lugubri, effetti puliti e ben realizzati ricreano un’atmosfera cupa, buia, proprio da film dell’orrore.
Ora però vi devo lasciare, mi sento strano, ho freddo, la mia pelle sta cambiando colore, devo andare a cercare il T-Virus……….