Ma mettiamola anche in modo diverso:
Secondo voi WiiU ha dato tutto quel che poteva dare?
E' giusto farla morire prematuramente al cambio generazionale come fa Microsoft con le sue Xscatole?
IMHO la risposta è sì, la console ha dato tutto quello che poteva dare.
Magari col tempo la si sarebbe riuscita a spremere un po' di più tecnicamente, ma dal punto di vista concettuale (che personalmente mi sta più a cuore di tutto il resto) trovo palese che si sia trattato di una macchina costruita attorno ad un concetto, quello del padellone, di scarsa intuitività e con un campo di applicazioni peculiari mooolto ristretto.
Da questo punto di vista il paragone con l'immediatezza e la versatilità del wiimote è quasi imbarazzante.
Tuttavia credo che considerato l'immane flop commerciale, Nintendo si sia comportata in maniera molto dignitosa, supportando di fatto da sola questa macchina fino a metter su un più che discreto quantitativo di titoli.
Tra l'altro in questa sede mi piace anche ricordare l'operato del compianto Iwata: nonostante 3DS prima e WiiU poi abbiano portato al primo rosso in bilancio dell'azienda (che non è stato neppure l'unico), egli preferì autoridurre il proprio stipendio e quello degli altri top manager piuttosto che tranciare di netto posti di lavoro
*, con questa motivazione:
Regarding why we have not reduced the number of the personnel, it is true that our business has its ups and downs every few years, and of course, our ideal situation is to make a profit even in the low periods, return these profits to investors and maintain a high share price. I believe we should continue working toward this ideal. If we reduce the number of employees for better short-term financial results, however, employee morale will decrease, and I sincerely doubt employees who fear that they may be laid off will be able to develop software titles that could impress people around the world.http://www.nintendo.co.jp/ir/en/stock/meeting/130627qa/03.htmlSono straconvinto che buona parte dei dirigenti di mezzo mondo avrebbe risolto in scioltezza la problematica scaricando tutto solo ed esclusivamente sui lavoratori.
Ma per quanto si possano apprezzare gestioni eticamente "illuminate" come questa, stiamo pur sempre parlando di multinazionali, che DEVONO far quattrini. Quando c'è un ramo secco, prima o poi va tagliato. E purtroppo, quella di WiiU è una strada commercialmente senza uscita.
* = invero, anche Nintendo ha pagato pegno: la sussidiaria europea infatti fu oggetto di ristrutturazione e
oltre 300 persone perdettero il lavoro due anni fa. Anche se non si trattava delle medesime figure professionali cui si riferiva Iwata, manco a dirlo un licenziamento è sempre un licenziamento e come tale può "far male".