Il marketing Nintendo i calci negli stinchi li dà agli altri, altroché.
Prendiamo Wii. Innanzitutto sono stati gli unici in questa generazione a creare una console inserendo il marketing già nella fase di progettazione. La diversità della console, il suo sparigliare le carte proponendosi per la prima volta con la stessa potenza del predecessore, è una scelta di marketing, perché ha tenuto conto del prezzo, dell'effetto che questo avrebbe avuto sul pubblico, etc. PS3 e Xbox 360 invece sono state progettate da ingegneri (PS3 ha avuto anche pesanti intromissioni di executive) e solo dopo sono state date in pasto al marketing, che si è dovuto inventare un modo per venderle.
E poi c'è il nome. A parte "iPod", penso che negli ultimi anni non ci sia stato nome più azzeccato e vincente di Wii. Non ha senso, è semplice, è corto, è stupido ma simpatico. Wii. Li hanno presi per il culo tutti, ma è un nome geniale.
E poi ci sono le pubblicità televisive, basate su due concetti. Primo, inquadrare il giocatore invece dei giochi. Si riallaccia alla filosofia Sony, la prima a fare pubblicità senza mostrare i giochi, ma la porta uno step avanti ed è molto azzeccata. E quando, più pigramente, hanno usato dei testimonial, sono riusciti a sceglierli e usarli bene.
È vero che Nintendo stessa ha detto che si appoggeranno ad altri in futuro perché da soli non sono riusciti a gestire bene il marketing, ma secondo me è una balla e lo sanno anche loro. Il marketing l'hanno gestito bene, semplicemente era nella natura del prodotto Wii bruciare forte e bruciare in fretta. Tant'è vero che il Nintendo DS ha venduto uno sfacelo per molti più anni, sempre sotto il loro marketing, ma perché era un prodotto più solido.