E' questione di "dove" abbiamo lasciato Shenmue, cioè in un punto che sostanzialmente nobilita l'opera. Si passa da "revenge flick" a momento interiorizzante totale, romanzo di formazione e decostruzione dei personaggi.
Ryo e Shenhua, imho of course, per Suzuki sono l'emblema della Vendetta e della Scoperta. E si influenzeranno a vicenda, e sto meeting era appena iniziato alla fine di Shenmue 2.
Ryo era totalmente invaso dalla vendetta, anche Xiuying glielo rinfacciava. Shenhua è pura sembra non saper nulla del mondo all'infuori della sua bolla, all'interno della quale però sa *tutto*. Pure che un albero si chiama come il gioco stesso, chiudendo il cerchio con un eleganza rara.
Io credo che il confronto finale con Lan Di non ci sarà mai, o se ci sarà sarà ben diverso da una scazzottata o cmq più "nobile". Perchè Shenhua condizionerà Ryo, lo porterà a sbollire la rabbia e a interiorizzare il lutto, fino a "capire" Lan Di, portandolo quindi a non affrontare il nemico come "nemico" ma come rivale.
Io credo che sia questo quello che Suzuki aveva in mente.
Come tale ho pagato quello che c'era da pagare. Mi sembra una storia degna di essere raccontata. Shenmue per me non è "grafica" come dice Andrea23, Shenmue è una storia che al di là dei limiti espressivi dell'epoca (così come quelli che ci saranno adesso) racconta un percorso di formazione e lo fa in modo "novel-like", molto distante dagli stilemi classici dei vg, con un respiro narrativo che richiede tempo per essere portato avanti. Credo sia anche quella la ragione per cui Suzuki si incapponisce a non ridurre la portata del racconto in termini di episodi, perchè ognuno di questi ha il suo perchè nell'evoluzione di Ryo e Shenhua.
Questo è un gioco che doveva esistere ed è un bene che ci sia. Poi se sarà inespressivo, se Suzuki è cotto, se il gioco sarà invecchiato male, se le aspettative non saran ripagate..... pazienza. Per ora voglio crederci.