1996 e dintorni: inizia la mia passione per il videogioco, compro PlayStation (la mia prima console) ed è subito magia; il videogioco mi prende completamente e diventa il mio grande interesse.
All'epoca le mie esigue finanze (leggi paghetta) mi permettevano di comprarmi due o tre giochi l'anno, ogni volta che andavo dal mio negoziante anche solo per "parlare dei giochini" era una sensazione magnifica, il mio hype cresceva in maniera esponenziale dal momento in cui sentivo parlare di un gioco che mi interessava fino all'istante in cui l'avrei tenuto fra le mani.
Nel periodo di uscita del gioco in questione facevo avanti e indietro tutti i giorni fra casa e negozio finché non arrivava, mi rattristavo profondamente se il gioco non giungeva il giorno previsto a causa di motivi vari; poi quando finalmente lo avevo fra le mani dopo mesi di attesa, era come un rito: la bellezza di rimirarne la confezione, il piacere di scartarlo, l'emozione di averlo a casa ad aumentare la mia collezione.
Insomma, era un avento.
Oggi: Vuoi per il fatto che grazie ad uno stipendio posso permettermene mediamente un paio al mese, vuoi per un'esperienza maturata durante gli anni, fatto è che la mia attesa verso un videogioco non è più come allora, il desiderio di metterci le mani sopra non raggiunge più i livelli di guardia di un tempo (a parte rari casi), la bellezza di acquistarlo, scartarlo e rimirarlo non è più un evento unico ma è quasi routine.
Intendiamoci, non è che i videogiochi non mi divertano più, perché una volta che ho fra le mani il gioco che desidero mi ci diverto, eccome se mi ci diverto; è solo che quella magnifica sensazione di attesa è venuta meno nel corso del tempo, non si è ridotta a zero ma è calata drasticamente.
Non so voi ma a me piacerebbe poter rivivere il desiderio della mia "gioventù videoludica", in fin dei conti fa parte anch'esso del videogioco.