Comunque ora che me lo sono gustato per bene posso anche dire che la presunta uberdifficoltà di Dark Souls è un po' un mito. Se si esclude qualche punto effettivamente un po' tosto il gioco è solo molto cheap/incasinato/misterioso/fumoso/bastardo, ma non è mai davvero difficile, o comunque offre sempre molte scappatoie o tecniche che prevedono solo tanta pazienza e un po' di strategia, fattibili anche da chi non è avvezzo ai giochi d'azione.
Un esempio su tutti è il boss cavaliere (nospoiler) presente nel DLC. Si legge un po' ovunque che il combattimento è difficilissimo e uno dei più tosti del gioco; quand'anche fosse vero, esso non è minimamente paragonabile ad uno dei combattimenti più tosti della serie Ninja Gaiden, a cui peraltro assomiglia per impostazione.
Con questo non voglio assolutamente paragonarlo ai titoli Tecmo, ci mancherebbe, solo che trovo sia bizzarro che Dark Souls sia prevalentemente conosciuto per la sua atroce difficoltà (riscontrabile forse più in altri titoli) e non per altre qualità effettive che sono quasi uniche nel panorama attuale.
E poi perché nessun recensore lo paragona a Castlevania? Questo è una reinvenzione di un Metroidvania qualunque, con meno poteri e più level up, ma sempre Castlevania è. Nemici vari, numerosi e ben caratterizzati, boss spettacolari, oggettistica infinita e onnipresente, segreti ovunque, mondo immenso e bellissimo.
Ho sempre sognato un gioco in cui fossero presenti 9327987 armi, vestizioni e armature e queste cambiassero effettivamente l'aspetto e il comportamento del giocatore, ma pensavo che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di realizzarlo, visti gli indubbi costi di una tale operazione. E invece eccolo qui, in tutto il suo splendore, e con vette di design in quantità e qualità assurde.
Se è vero che la qualità del design occidentale è migliorata esponenzialmente in questa generazione, è anche vero che le vette orientali sono ancora lassù, splendenti e, ad oggi, ancora irraggiungibili.