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la crisi ....

il mio conto in banca è diminuito
il mio conto in banca è cresciuto
il mio conto in banca è rimasto uguale

Autore Topic: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.  (Letto 123123 volte)

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Offline naked

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #450 il: 26 Giu 2013, 18:42 »
Per fortuna hanno la data di scadenza, quando scomparirà la generazione che ha vissuto il 68, moriranno.
illuso: io ho a che fare con gente più giovane di me.
Il lato positivo che sono altamente incompetenti e quindi, in un confronto diretto, non sanno mai sostenere quello che cercano, malamente, di portare avanti.
Se fosse un’orchestra a parlare per noi Sarebbe più facile cantarsi un addio Diventare adulti sarebbe un crescendo Di violini e guai I tamburi annunciano un temporale Il maestro è andato via Metti un po’ di musica leggera Perché ho voglia di niente Anzi leggerissima

Offline Turrican3

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #451 il: 26 Giu 2013, 19:53 »
Lungi da me il sostenere che non vi siano eccessi/abusi per quel che riguarda i sindacati... ma mettiamoci pure i lavoratori, per carità.

Però occhio che viviamo un era "strana", quella della crisi, nel corso della quale in nome di non si capisce bene che cosa si stanno andando a toccare dei diritti per i quali si è lottato veramente tanto.

Ed io, che ho la pretesa di ritenermi equilibrato, dubito che sia saggio spostare il baricentro troppo a favore del datore di lavoro ovvero di chi, nei confronti di un dipendente, ha il coltello dalla parte del manico. Specie in tempi di sfanculizzazione dell'articolo 18.

Ripeto, mi guardo bene dal sostenere che si debbano salvaguardare le chiappe dei nullafacenti (e a scanso di equivoci io non ho vissuto il '68 :)) ma IMHO non è nemmeno pensabile un futuro senza sindacati: le generazioni future non ce lo perdonerebbero - e già la nostra ha più di una ragione per essere incaxxata come una biscia con chi è venuto prima.
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Offline peppebi

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #452 il: 26 Giu 2013, 23:40 »
Comunque ci tenevo a dire, visto che mi pare sia stato un po' equivocato, che quello che ho proposto nel mio intervento va fatto gradualmente cominciando a non assumere nelle categorie che sono già sovraffollate e attuare pre pensionamento dove possibile. E' una cosa che deve necessariamente richiedere tempi medio lunghi perchè non si può semplicemente dire a migliaia di persone: stai a casa.
Il resto invece mi pare si possa fare subito.

Per l resto, parlo per me, ne ho le palle piene di tutto: sto vedendo un'azienda sana e con un potenziale enorme fallire giorno dopo giorno senza che nessuno faccia nulla. I dipendenti che mi sembrano degli zombie e qualsiasi cosa succeda sono lì come se niente fosse. Il boss che sembra aver tirato i remi in barca da un pezzo e che non ha intenzione di far nulla perchè altrimenti significherebbe riconoscere che un  paio di membri della sua famiglia sono incapaci. Io non mi capacito: basterebbe che queste due persone lavorassero o fossero sostituite da persone che lo fanno. Non facendo grandi cose eh, solo lavorare.
Non riesco nemmeno a spiegarla da quanto è assurda la situazione.
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Online Wis

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #453 il: 27 Giu 2013, 00:43 »
Io ti capisco perfettamente.
Oggi abbiamo ricevuto una richiesta per una grossa quantità di un prodotto da un'azienda straniera.
Al nostro amato direttore sono venuti gli occhi a dollaro e ha pensato bene di fare un prezzo, vista la quantità, superiore del 30% a quello che è il prezzo normale al dettaglio.
Sì, lo so, è contro ogni logica.
Ovviamente non prenderemo l'ordine.
E via così.
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Offline Giobbi

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #454 il: 27 Giu 2013, 01:22 »
Wis:
Citazione
Eh, devono smettere di esserlo. In realtà è semplice, è l'Italia che è sbagliata.
Ho visto sindacati (che per me possono anche bruciare tutti) fare cose aberranti in favore di non so che cosa (i lavoratori - quelli veri - no di certo).

Concordo a parte che temo non sia un problema italiano ma dei sindacati in sè.
Guarda il documentario yankee waiting for superman

Offline Turrican3

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #455 il: 27 Giu 2013, 10:23 »
Comunque ci tenevo a dire, visto che mi pare sia stato un po' equivocato, che quello che ho proposto nel mio intervento va fatto gradualmente cominciando a non assumere nelle categorie che sono già sovraffollate e attuare pre pensionamento dove possibile.

Invero questa cosa, almeno nel comparto ricerca (che poteva/doveva essere un fiore all'occhiello, e invece ci ritroviamo coi "tunnel" della Gelmini!), è già una realtà, con le assunzioni ferme da un secolo e al più soggette a deroga col contagocce, tagli alla pianta organica e turnover discretamente rigido - il Governo Letta lo ha appena allentato, ma permane -

Il problema, a mio modo di vedere, è spesso malposto: nel pubblico ad esempio si continua ad abusare di consulenze e/o collaborazioni esterne, che mortificano i dipendenti e soprattutto causano esborsi extra spesso evitabilissimi.
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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #456 il: 27 Giu 2013, 11:09 »
Io so che ci sono molti lavoratori coscienziosi anche nel pubblico, però non posso fare a meno di ricordare con grande frustrazione quella massa di imbecilli, spocchiosi e nullafacenti con cui spesso avevo a che fare quando riparavo l'hardware del ministero delle finanze.
Potrei raccontare cose da travaso di bile istantaneo (magari l'ho anche già fatto, scusate ma sto invecchiando).
Quello che mi stupiva sempre era la sfacciataggine con cui certi figuri si facevano camionate di fatti propri, totalmente alla luce del sole.
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Offline Turrican3

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #457 il: 27 Giu 2013, 11:49 »
Sì sì, non credo esista persona che possa avere il coraggio di negare l'esistenza di questi (pessimi) individui. :-\
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Offline fulgenzio

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ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.

Offline Argaen

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #459 il: 27 Giu 2013, 12:18 »
Invero questa cosa, almeno nel comparto ricerca (che poteva/doveva essere un fiore all'occhiello, e invece ci ritroviamo coi "tunnel" della Gelmini!)

Universita' e ricerca sono esempio lampante di quanto bacato sia il sistema pubblico Italiano. Horror stories tipo quelle di Wis sul ministero delle finanze potrei portarle io su ricerca universitaria, CNR e altri istituti pubblici.

Fortunatamente, 1 ricercatore su 10 non e' un nullafacente, e fa il suo lavoro con passione e genuina dedizione.  In Italia esistono poi molte strutture modello, che pur essendo completamente statali sembrano venute da un altro pianeta. Questo assicura il prestigio scientifico che l'Italia ancora possiede a livello internazionale, ma lo spreco di risorse a livello nazionale e' abnorme.
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Offline eugenio

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #460 il: 28 Giu 2013, 22:06 »
Disoccupazione: Meglio farci l’abitudine

I leader Ue si riuniscono a Bruxelles per cercare un rimedio alla disoccupazione di massa. Ma gli ostacoli alla creazione di nuovi impieghi sono strutturali, e difficilmente potranno essere risolti nel breve periodo.

Citazione
[…] l'evoluzione della disoccupazione ha superato le aspettative non comportandosi come previsto dai "moltiplicatori" dei macroeconomisti. La recessione ha distrutto più posti di lavoro del previsto perché c'erano più posti di lavoro in pericolo di quello che si era immaginato. Soprattutto nel settore del commercio e della ristorazione, sapendo che questo tipo di attività rimane la nostra forma preferita di creazione d'impresa. Il Portogallo è arrivato ad avere il quadruplo di caffè e ristoranti per abitante rispetto alla media europea. E i portoghesi spendevano il doppio dei tedeschi, in percentuale sul reddito, per mangiare fuori. Così delle leggere alterazioni delle abitudini di consumo, come quelle osservate in periodo di crisi, si sono rivelate fatali per questo tessuto economico.

Lo stesso fenomeno si è verificato altri settori caratterizzati da un uso intenso di manodopera, come nell'edilizia. Il problema è che quando gli affari riprenderanno, se riprenderanno, è difficile immaginare un altro miracolo della moltiplicazione dei piccoli caffè o al rilancio dell'edilizia. Questo significa che la disoccupazione attuale sarà assorbita con difficoltà.

[…]

In Europa ci sono altri fattori che rendono difficile creare occupazione. Il primo è la mancanza di innovazione, settore nel quale siamo molto in ritardo rispetto agli Stati Uniti. Il secondo è il costo relativamente elevato del lavoro e la rigidità del mercato. Per fabbricare lo stesso prodotto una fabbrica americana ha più operai, quella europea più macchine. Quest'ultima può apparire più moderna, ma deve gestire tutti quei problemi occupazionali che noi conosciamo. Il terzo fattore è una dinamica demografica sfavorevole, che crea una grande pressione finanziaria producendo un costo importante in materia di protezione sociale e che al tempo stesso significa lavoratori meno giovani e meno innovativi nel mercato del lavoro. Non sarà facile cambiare questa situazione. […]

Offline eugenio

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #461 il: 01 Lug 2013, 17:14 »
Dalla Ue niente aiuti ai disoccupati veneti, Zaia: «Ribelliamoci»

Il governatore annuncia ricorso alla Corte costituzionale: «Le statistiche sono bugiarde, anche qui non c’è più lavoro»

Citazione
[…] A guidare la classifica c’è la Grecia con il 55% di jobless seguita a ruota dalla Spagna con il 53,2%. Poi arriva il Sud Italia: Calabria al 53, Sicilia al 51, Lazio al 40 e anche il Piemonte al 31%. Fuori dalla graduatoria delle emergenze ci sono solo il Veneto con un tasso di disoccupazione giovanile del 23,7% e il Trentino Alto Adige con il 15%. […]

E il Veneto lasciato a secco che farà? «Reagirò con tutti gli strumenti giuridici e politici all’ennesimo affronto del governo Letta che ci punisce con una decisione assurda. […] Noi abbiamo 200 mila disoccuppati, un ragazzo su due non lavora al di là delle statistiche e i nostri conti pubblici sono in ordine: un pasto nei nostri ospedali costa 6 euro e al Sud 50. […] Se abbiamo un tessuto economico efficiente è solo grazie alla tenacia delle nostre imprese ma la congiuntura è negativa e la disoccupazione pesa non solo fra i giovani ma punisce i cinquantenni licenziati dalle aziende in crisi: si tratta di autentici drammi, famiglie che rischiano di finire sul lastrico», spiega Luca Zaia.

Online Wis

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #462 il: 01 Lug 2013, 17:46 »
Ha senso inserire in una classifica intere nazioni e regioni?
Non per sminuire la crisi e il dramma, per carità, è solo una domanda tecnica.
Professional Casual Gamer

Offline eugenio

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #463 il: 01 Lug 2013, 17:53 »
Ha senso inserire in una classifica intere nazioni e regioni?

Ovviamente no. È un articolo di propaganda - delle parole di Zaia -, non un approfondimento.

Resta il fatto che i numeri non rendano minimamente la drammaticità della situazione.

Offline MrSpritz

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #464 il: 01 Lug 2013, 17:58 »
Ha senso se hai risorse limitate e le devi distribuire.

Mi sembra sensato darle a chi ha bisogno.