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la crisi ....

il mio conto in banca è diminuito
il mio conto in banca è cresciuto
il mio conto in banca è rimasto uguale

Autore Topic: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.  (Letto 123150 volte)

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Offline peppebi

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #435 il: 20 Giu 2013, 20:38 »
@Giobbi: bisogna ragionare a lungo termine. Ovvio che non è pensabile licenziare dall'oggi al domani migliaia di famiglie ma decidere, da qui a tot anni che il numero di dipendenti statali deve diminuire non riassumendo (anche qui io farei a scaglioni: se è d'uso assumere in media x dipendenti all'anno, questo numero lo si fa calare progressivamente fino ad arrivare a non assumere o assumere lo stretto necessario  dando il tempo al sistema di riassestarsi) è possibile e si deve fare. Nell'immediato, però si può e si deve intervenire su altri sprechi, ad esempio accorpando comuni inutili (qui in veneto ce ne sono oltre 8.000 contro la metà della Puglia, a parità di numero di abitanti), togliendo le province, le comunità montane, regioni autonome, ecc. Da questo punto si può partire e fare il resto.
Ah, pare che abbiano tagliato le tasse sulle imbarcazioni: sotto i 14 metri non si paga più, sopra si paga la metà. Mi pare un giusto passo verso la parte del paese che soffre di più. D'altronde chi non ha almeno 11 metri di barca!
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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #436 il: 20 Giu 2013, 20:39 »
ahahah :D

che tristezza :(

Offline Diegocuneo

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #437 il: 26 Giu 2013, 10:43 »
@Giobbi: bisogna ragionare a lungo termine. Ovvio che non è pensabile licenziare dall'oggi al domani migliaia di famiglie ma decidere, da qui a tot anni che il numero di dipendenti statali deve diminuire non riassumendo (anche qui io farei a scaglioni: se è d'uso assumere in media x dipendenti all'anno, questo numero lo si fa calare progressivamente fino ad arrivare a non assumere o assumere lo stretto necessario  dando il tempo al sistema di riassestarsi) è possibile e si deve fare. Nell'immediato, però si può e si deve intervenire su altri sprechi, ad esempio accorpando comuni inutili (qui in veneto ce ne sono oltre 8.000 contro la metà della Puglia, a parità di numero di abitanti), togliendo le province, le comunità montane, regioni autonome, ecc. Da questo punto si può partire e fare il resto.
Ah, pare che abbiano tagliato le tasse sulle imbarcazioni: sotto i 14 metri non si paga più, sopra si paga la metà. Mi pare un giusto passo verso la parte del paese che soffre di più. D'altronde chi non ha almeno 11 metri di barca!
ste cose....mmmmmmmmmmmmmaledetti
Sono un cretino,di classe,infima. Ni.

Offline Void

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #438 il: 26 Giu 2013, 11:41 »
@Giobbi: bisogna ragionare a lungo termine. Ovvio che non è pensabile licenziare dall'oggi al domani migliaia di famiglie ma decidere, da qui a tot anni che il numero di dipendenti statali deve diminuire non riassumendo (anche qui io farei a scaglioni: se è d'uso assumere in media x dipendenti all'anno, questo numero lo si fa calare progressivamente fino ad arrivare a non assumere o assumere lo stretto necessario  dando il tempo al sistema di riassestarsi) è possibile e si deve fare. Nell'immediato, però si può e si deve intervenire su altri sprechi, ad esempio accorpando comuni inutili (qui in veneto ce ne sono oltre 8.000 contro la metà della Puglia, a parità di numero di abitanti), togliendo le province, le comunità montane, regioni autonome, ecc. Da questo punto si può partire e fare il resto.
Il discorso è lo stesso: se nell'immediato tagli alcuni comuni, tutte le province e le comunità montane sostanzialmente licenzi dall'oggi al domani migliaia di persone.
Se al posto di licenziare li sposti in altri comuni o in regione non hai ridotto tanto.
Buona parte degli sprechi sono costi di personale "poco produttivo", o peggio.

Mentre tutto questo viene mantenuto chi ci rimette è colui che paga le tasse.



Fermo restando che queste sono chiacchiere tra noi, visto che nessun politico si preoccupa di questo. Se non qualcuno in campagna elettorale.
Se tu dai un pesce ad un uomo, lo avrai sfamato per un giorno. Se gli proponi di imparare a pescare, ti risponderà che sei un neoliberista
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Offline Wis

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #439 il: 26 Giu 2013, 11:53 »
Si potrebbero istituire dei premi e/o penalità per rendimento poco produttivo. Tra cui, appunto, la più grave potrebbe essere il licenziamento.
Chi lavora è giusto che mantenga il posto. Chi non lavora deve essere messo in condizione di poterlo fare. Chi continua a non farlo è giusto che si levi dai maroni. E questo credo valga in qualunque ambito.
Dall'ambito statale, alla sanità, all'ambito giuridico.
Se le persone cominci a farle lavorare dando loro un motivo valido per farlo, magari la macchina comincia a ingranare di nuovo, e forse forse uno alla fine comincia pure a vedere i frutti dell'abnorme quantità di tasse pagate, sentendosi meno legittimato ad evadere (che è una sconfitta in sé e per sé).
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Offline Void

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #440 il: 26 Giu 2013, 11:56 »
Potrebbe essere un ottimo punto di partenza.
Purtroppo non ho ottimismo a sufficienza per credere che possa funzionare così  :(
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Offline eugenio

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #441 il: 26 Giu 2013, 13:09 »
Consiglio europeo: “Vittime della crisi: 5.600.000 giovani disoccupati nell’Ue”

“A un anno dall’adozione da parte dell’Ue del patto per la crescita e l’impiego, la disoccupazione ha raggiunto nuovi record”, sottolinea Berlingske:

Citazione
5,6 milioni di giovani europei sono senza lavoro,
l’equivalente dell’intera popolazione danese.
I capi di stato e di governo vogliono aiutare i giovani,
ma gli esperti temono una nuova battaglia inutile.


“I giovani bussano alla porta, ma Bruxelles non ha una soluzione”

La disoccupazione giovanile, che ad aprile ha raggiunto il 23,5 per cento, è ormai la priorità principale per l’Europa, ma i progressi sono lenti e ostacolati dalla crisi economica mondiale, sottolinea Delo.

Offline Turrican3

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #442 il: 26 Giu 2013, 13:49 »
Si potrebbero istituire dei premi e/o penalità per rendimento poco produttivo. Tra cui, appunto, la più grave potrebbe essere il licenziamento.

Io condivido tutto in linea di principio, ma ahimè i licenziamenti sono complicatissimi all'atto pratico (io ad esempio gradirei tolleranza zero su assenteismo & affini) e, per tornare all'ambito prettamente lavorativo/produttivo, si tende sin troppo spesso ad appiattire piuttosto che premiare/valorizzare i migliori elementi.

Credo comunque pure io che incentivi economici potrebbero far tanto, a patto di avere le persone giuste ad assicurarsi che non siano elargiti a pioggia ma attribuiti per effettiva meritocrazia.

Purtroppo è facile fare di tutta l'erba un fascio, indubbiamente anche grazie a campagne mediatiche ad hoc (non so voi, ma a me fa un po' sorridere che certi politici puntino il dito contro il fancazzismo statale nell'era dei "pianisti" in parlamento, per tacere naturalmente degli assai più gravi fenomeni di corruzione/malagestione della cosa pubblica) messe in piedi anche da coloro che se non altro dovrebbero dare il buon esempio.

E alla fine della fiera - stipendi fermi da un secolo, tasse da pagare fino all'ultimo cent - la prende costantemente in saccoccia l'ultima ruota del carro. :-\
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Offline Wis

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #443 il: 26 Giu 2013, 14:43 »
Io condivido tutto in linea di principio, ma ahimè i licenziamenti sono complicatissimi all'atto pratico
Eh, devono smettere di esserlo. In realtà è semplice, è l'Italia che è sbagliata.
Ho visto sindacati (che per me possono anche bruciare tutti) fare cose aberranti in favore di non so che cosa (i lavoratori - quelli veri - no di certo).
Credo di averne già parlato, ne cito solo 2 perché sono significative:

1) l'azienda dove lavoravo pagava gli straordinari al 30% anziché al 15%. C'erano navi da fare, il grasso colava, vacche grasse, etc.
Arriva il momento in cui navi non ce ne sono più, il lavoro latita, ma quel poco che c'è diventa imperativo farlo al più presto (se no nemmeno sarebbe stato possibile prendere l'appalto). L'azienda aveva però ripristinato da qualche mese, viste le difficoltà economiche e lavorative, lo straordinario al 15% (non è che non lo pagava, eh, lo pagava quanto era giusto di legge).
Viene chiesto a tutti di fare turni di straordinario per finire il lavoro, e i "lavoratori" buttano in mezzo i sindacati: o 30% o blocco degli straordinari. Io cerco di far ragionare il sindacalista, dicendo che soldi ce ne sono già pochi, abbiamo buchi (che non sapevo quantificare) notevoli e che non sarebbe stato il caso per il bene dell'azienda.
Alla fine l'azienda cede: straordinario pagato al 30%.

2) Poco dopo, una grande azienda si trasferisce dal porto ad un'altra zona della città. Viene a cessare il servizio di trasporto privato (che era organizzato da questa grande azienda) dalla stazione al porto. Anche la mia azienda pagava una tassa mensile affinché chi voleva potesse utilizzarlo. Di tutta l'azienda, solo due persone utilizzavano questo servizio. L'azienda, a fronte del disagio, si offre di pagare un abbonamento per l'autobus alle due persone in questione, in modo che non abbiano spese aggiuntive.
NO! Hanno tolto un servizio di cui potevano godere tutti, quindi la tessera la devi pagare a tutti! Ritornano i sindacati, lotta senza quartiere. Io, da impiegato in buoni rapporti con gli operai, faccio presente che, vista la situazione economica, sarebbe meglio non approfittarsi della situazione tanto quel servizio non lo utilizzava nessuno. Mi viene detto che sono un pecorone colluso con la direzione. Mi chiamo fuori (dopo aver mandato dove dovevo il signore in questione).
Finita la discussione, chi vuole la tessera può farlo presente in direzione e ne verrà fornito.

Tempo 2 mesi eravamo tutti in cassa integrazione per un anno.
Buongiorno Italia e sindacati.
« Ultima modifica: 26 Giu 2013, 14:45 da Wis »
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Offline Turrican3

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #444 il: 26 Giu 2013, 14:55 »
Eh, devono smettere di esserlo.

Mi riferivo al solo comparto pubblico, invero.
Chiedo venia (a scoppio ritardato) se ho causato fraintendimenti.
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Offline Wis

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #445 il: 26 Giu 2013, 15:10 »
Sì sì, l'avevo capito. Purtroppo anche in altri ambiti non sono facilmente ottenibili, anche a fronte di totale nullafacenza, incapacità e mancanza di desiderio di cambiare.
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Offline naked

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #446 il: 26 Giu 2013, 17:44 »
Io condivido tutto in linea di principio, ma ahimè i licenziamenti sono complicatissimi all'atto pratico
Eh, devono smettere di esserlo. In realtà è semplice, è l'Italia che è sbagliata.
Ho visto sindacati (che per me possono anche bruciare tutti) fare cose aberranti in favore di non so che cosa (i lavoratori - quelli veri - no di certo).
porca troia wis: ti voglio bene.
Se fosse un’orchestra a parlare per noi Sarebbe più facile cantarsi un addio Diventare adulti sarebbe un crescendo Di violini e guai I tamburi annunciano un temporale Il maestro è andato via Metti un po’ di musica leggera Perché ho voglia di niente Anzi leggerissima

Offline Wis

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #447 il: 26 Giu 2013, 17:53 »
Mia madre era impiegata in un sindacato. Potrei raccontare cose per cui non basterebbe l'intervento di 12987 sindacati.
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Offline naked

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #448 il: 26 Giu 2013, 17:57 »
io, mio malgrado, mi devo sedere "al tavolo" con loro e sorbirmi le loro "lotte per il bene dei lavoratori".
Il livello della bile, a fine riunione, di solito è extracorporea.

 
Se fosse un’orchestra a parlare per noi Sarebbe più facile cantarsi un addio Diventare adulti sarebbe un crescendo Di violini e guai I tamburi annunciano un temporale Il maestro è andato via Metti un po’ di musica leggera Perché ho voglia di niente Anzi leggerissima

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Re: Il costo della vita e la crisi. Sono GRAN cazzi.
« Risposta #449 il: 26 Giu 2013, 18:10 »
Wis ti voglio bene.
I sindacati, oggi in Italia, sono solo un'altra delle tante caste che campa alle spalle della gente comune grazie ad anacronistiche ed ingiustificate rendite di posizione.
In linea di massima con la loro attitudine finiscono per essere come il marito che si taglia le balle per fare un dispetto alla moglie.
Per fortuna hanno la data di scadenza, quando scomparirà la generazione che ha vissuto il 68, moriranno.
"Se vuoi lavorare con i piedi in mostra vai a vendere il cocco in spiaggia"
Cit. Vn Vomo Givsto