Dispersi in diversi topic ho visto molteplici interpretazione del legame tra cinema e videogioco, chi vede nel nuovo media ludico la stessa evoluzione del cinema, riproponendo così una figura ciclica del tempo. Personalmente credo sia un approccio sbagliato (ripeto, personalmente) non tanto a livello di codici testuali (ma il videogioco è un testo?) quanto piuttosto nel contesto in cui si è sviluppato. il videogioco è interattivo? anche la corsa con i sacchi è interattiva (estremizzo), il videogioco è in multiplayer? bhe, anche i confliti lo sono. Ma noi abbiamo le percezione che queste somiglianze siano in realtà diversità, così come lo schermo televisivo non è lo schermo videoludico (nonostante sia lo stesso oggetto).
Secondo me bisogna andare più a fondo, o tornare in superficie per vedere le peculiarità del mezzo. Perchè per esempio un gioco trasposto in film fa quasi sempre pietà, solo per l'interattività?...
a voi...
Forse perché nei videogiochi é necessaria una certa semplicità e "trasparenza" del personaggio principale, che di fatto é la propria mano trasposta su schermo.
Idem per la storia che dev'essere facilmente assimilabile/fruibile.
Queste due premesse dovrebbero aiutare il giocatore ad immedesimarsi velocemente (vd. critiche a giochi con storie complesse, quando rivolti al grande pubblico) ma rendono anche eventi ed ambientazioni banalotte, poco adatte ad un "buon" film.
Inoltre nessun "grande (e vecchiotto) regista" aveva interesse in videogiochi, le trasposizioni dei quali vengono affidate a mestieranti.
Direi che cmnq é impossibile fare un buon film da Tomb Radier o Resident Evil (la cui trama NEL gioco peraltro apprezzo).
Un motivo ci sarà come dici tu...
Cmnq ottimi film basati su videogiochi in senso lato sono Matrix ed Existenz.