3 anni: mi ribalto col salvagente causa onda. Resto a testa in giù per pochi secondi ma ingurgito acqua. Me la cavo grazie a mamma.
5 anni: mio cugino di 11 anni decide che è divertentissimo tenermi la testa sott'acqua. Per poco ci resto secco perchè mi hanno tirato fuori (mio zio) quando, ormai allo stremo, avevo cominciato a bere acqua. Ho avuto il trauma per diversi anni, fortunatamente adesso non ho problemi ad andare sott'acqua.
8 anni: ero in bici assieme ad un mio amico, c'era un vento fortissimo ed un rettilineo invitante. ci mettiamo a correre a più non posso col vento alle spalle ad aiutarci. Il mio amico cade e trascina anche me. Ci siamo fermati ad un passo da un "burrone" dovuto a dei lavori per il rifacimento delle tubature delle fogne. Me la sono cavata con qualche escoriazione.
9 anni: cado da un muretto e metto le mani avanti. Quella destra tiene, la sinistra sbatte con un'angolazione elevata e mi slogo il polso (praticamente avevo il palmo girato verso l'alto). Poteva andarmi peggio.
10 anni: nel parco di Monteroni d'Arbia (Siena). Giocavo con mia sorella sulla scala orizzontale (quella che si vede anche negli addestramenti militari). Era talmente alta (sono alto circa un metro e settanta ma da piccolo ero davvero minuto) che facevamo a turno il giro salendo sulle spalle dell'altro aiutandoci con la scaletta che c'era sul fianco della struttura. Era il mio turno: passati i primi due pioli feci togliere mia sorella da sotto e restai a penzolare. Mi sudavano le mani così decisi di non proseguire e di tornare indietro. Infilai il piede nella scaletta verticale ed in quel momento mi cedettero le mani. Il piede fece da perno e rovinai a faccia in giù. Mi sollevai e mi accorsi di avere il braccio sinistro a forma di T con parte delle ossa del gomito fuoriuscite. Tentai di avviarmi verso casa ma mi mancavano le forze così fui costretto a sedermi sulla panchina mentre mia sorella andò a chiamare mamma. Il fatto curioso fu che si sedette di fianco a me una vecchina cominciando a farmi domande alle quali non avevo la forza di rispondere, ovviamente non si era neanche accorta che stavo soffrendo come una bestia (neanche una lacrima però!). Risultato: omero rotto in più punti e fuorisciuta del gomito. Operazione di un paio di ore, braccio in trazione per due settimane (con perno passante infilato col trapano in anestesia locale e me che mi godevo l'operazione) e due mesi di gesso che mi ricopriva, oltre al braccio, il busto per intero. Mi ricordo che cascai come una pera cotta appena riuscii a scendere dal letto per via del peso quasi raddoppiato.
L'anno successivo stavamo andando al mare con la 500 (quella d'epoca) di mamma quando, mentre l'auto svoltava, veniamo tamponati da una grossa vettura (era una ford skorpio) a velocità pazzesca: la 500 si mette su due ruote e finiamo fuori strada diretti verso un grosso albero che abbiamo evitato per un pelo. Tutti illesi (tranne un bernoccolo a mia sorella) ma la 500 ne esce distrutta.
16 anni: stiamo andando nella casa di campagna di un mio amico per festeggiare san martino. Percorriamo a circa 50km/h una strada secondaria quando, improvvisamente, un ape 50 si immette nella strada senza rispettare lo stop. Il mio amico Angelo, davanti a tutti, prende in pieno la fiancata dell'ape ed io e Martino lo vediamo letteralmente volare oltre l'ape col piede che va a sbattere sulla sponda alta del cassone. Martino fa in tempo ad inchiodare, io pure, ma Francesco dietro di noi, non si accorge dell'incidente e prende in pieno il motorino su cui ero io. A quel punto ricordo il mio piede tra il mio motorino e quello di Martino, poi cadiamo e allora mi ricordo l'asfalto che scorreva ed il muro di cinta di un'abitazione vicinissimo alla mia faccia. Mi rialzo che sto praticamente coricato sullo scooter di Martino e vedo arrivare correndo Francesco preoccupatissimo perchè pensava che mi fossi fatto male davvero. Invece nulla, neanche un graffio, solo un po' i pantaloni sporchi di grasso perchè sono scivolato rimanendo sulla fiancata del motorino (che ne esce malconcio). Poco più in là c'è Martino seduto con le mani sanguinanti (ha strisciato con i palmi sull'asfalto: in ospedale lo hanno tagliuzzato tutto per togliere i sassolini!!!) ed Angelo appoggiato al muretto con la gamba dolorante che poi gli verrà ingessata per una piccola frattura. Peggio di tutti sta il tizio dell'ape perchè ha sbattuto la testa sul parabrezza ed è pieno di sangue e con qualche dente in meno.