Autore Topic: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?  (Letto 12603 volte)

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Offline Emalord

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Ero alle scuole medie. Tornavo a casa in bicicletta. Il pedale cozza contro un sasso non visto e io vengo catapultato in mezzo alla strada. Ho la testa esattamente sulla riga di mezzaria. E' mezzogiorno. Penso che sto per morire. E' un attimo, alzo la testa e non vedo nessuno. Su un rettilineo lungo un kilometro neanche l'ombra di un'auto.

Ho 25 anni. Sono fermo al semaforo. Qualcuno mi manda un sms. Lo leggo. Il semaforo diventa verde. Ripongo il telefono. Qualcuno ci da di clacson per darmi una svegliata. Metto in moto e parto. Un metro davanti al mio cofano sfreccia a velocità smodata un'auto che è passata col rosso alla mia sinistra. Se fossi partito subito al verde mi sarebbe entrata nella fiancata lato guidatore.

Ho 3 anni. I miei genitori stanno raccogliendo l'uva nel podere di famiglia. A 1,5km di distanza dalla casa dei miei nonni. Sento la loro mancanza. Mia nonna è affacendata a pulire la casa. Conosco la strada e ho un innato senso dell'avventura. Mi metto in marcia. Potete immaginare che nel 1972 le strade non fossero trafficatissime e le persone fossero più igeniche di oggi. Mi ricordo come fosse ieri la faccia dei miei zii quando mi videro arrivare. Ecco, magari quella volta non rischiai la vita, ma a mio padre quasi gli prese un infarto.

Avete storie di quasi-morte da raccontare? Siete qui davanti al pc per uno scherzo del destino? Dovreste essere gà da tempo pessimo cibo per vermi?

Raccontate in questo thread perchè siete qui oggi a scrivere in questo thread.
« Ultima modifica: 13 Lug 2010, 21:07 da Emalord »

Offline stone21

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #1 il: 13 Lug 2010, 21:13 »
Ho 22ca. anni pochi Km di autonomia con la patente, mi consigliano di fare le strade provinciali invece delle autostrade. Sono a Santa Marinella con la macchina di mio fratello e 3 persone a bordo.
Paesello di mare grazioso ma di quelli che hanno una via che li attraversa e basta. Strada in discesa, macchina carica e velocità tranquilla, forse una 60km/h. Un tizio sbuca dallo stop occupando tutta la corsia.
La visione apocalittica è questa: Discesa, corsia di marcia occupata, vettura in senso opposto che procede senza problemi, sentimenti addicted e mare sulla destra.
La poca esperienza mi dice di tirare il freno e sterzare (che quando inchiodi serve molto :yes: )
L'Opel Corsa SW rossa (che ne hanno vendute 3 nel mondo) continua il suo moto di rettilineo uniforme, alché l'innato gameplay nelle mani mi dice di lasciare il pedale del freno. Le ruote riprendo a girare completamente sterzate, facendo compiere una manovra evasiva a sx a mo' di Automan.
Pericolo scampato, odori strani in macchina non tutti addicted e minuti di panico sparsi.

Vi starete chiedendo della vettura in senso opposto. Bravi: pure io! L'abbiamo vista tutti, ma non c'era traccia ne dopo ne durante e non ci sono strade alla sua dx che permettevano di farla svoltare.
La ex che era con me è convinta che sia stato un angelo...
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Offline l'Amico

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #2 il: 13 Lug 2010, 21:27 »
Figata!
Allora, ho 32 anni, sono obeso, mangio come un plotone di Bakunin e i valori schizzano alle stelle. Ricovero d'urgenza, precoma diabetico. Del ricovero, della tac, dei viaggi in ambulanza da un ospedale all'altro non ricordo un cazzo, il secondo giorno non ho riconosciuto mia moglie che mi era venuta a trovare in terapia intensiva (e li tutti i parenti si son cagati nelle mutande). Dopo 2 settimane d'ospedale (mai stato in ospedale in vita mia) e dopo aver subito tutte le umiliazione che un uomo puo' subire pur di restare vivo, sono rinato a nuova vita. Ora sono di nuovo obeso ma il diabete non c'e' piu', ma l'ennesima dieta e' all'orizzonte.
Ah, mentre ero ricoverato il primario disse a mio padre che sono vivo solo perche' non fumatore e astemio, altrimenti lo scorso Marzo sarebbe stato il secondo anniversario della mia dipartita.
Tie', mani nei coglioni.
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Offline Castalia83

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #3 il: 13 Lug 2010, 21:35 »
Era il lontano '92, un mio amico mi spinge giù dal muretto dove eravamo seduti, cado all'indietro e mi pare di aver bucato il terreno con il pugno. Primo pensiero "sono una figa", guardo il braccio che è girato di 90° nel senso opposto al normale, corro a casa tenendomi il braccio sinistro con il destro, che se lo lasciavo andare mi arrivava al ginocchio.
Ambulanza, corsa in ospedale, mio padre per fortuna non c'era, il chirurgo parla com mia madre "senta, la situazione è questa, probabilmente c'è un nervo lesionato (avevo problemi a sentire e muovere la mano), possiamo sistemare il braccio, ma facendo l'anestesia generale c'è rischio che sua figlia ci muoia visto che ha cenato da 30 minuti, l'alternativa è lasciar "morire" il braccio che diventerà inutilizzabile".
Mia madre ha optato per l'operazione e per fortuna, ha salvato figlia e braccio.
O capitano! Mio capitano! E davvero sei qua fra noi, fra noi, me e lui...

Offline Goffraiden

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #4 il: 13 Lug 2010, 21:56 »
16/17 anni circa, sono in bici che torno dal mare, faccio mezzo lo scemo con un mio amico. Siamo in curva e io, che in quanto a equilibrio sono un pò carente tutt'ora, sto andando con una mano e ho le ciabatte ai piedi. Dò una pedalata un pò troppo energica (siamo sui 25 Km/h), perdo il controllo della bici e finisco dritto in un monticello di boh malta? comunque roba da cantieri. Ihih, sono illeso, giro la testa e BAM botta contro uno dei pali che reggono l'impalcatura. Roba davvero di 5 cm...
"Questa è l'Italia del futuro, un paese di musichette mentre fuori c'è la morte."

Offline Claudio1885

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #5 il: 13 Lug 2010, 21:58 »
Ero un pupetto smilzo di 4 anni circa in vacanza in una località della Calabria. Non so nuotare, e decido giustamente di mettermi a cazzeggiare tra gli scogli, là dove il mare è profondo non so quanto, forse due metri, forse cinque. Stacco telline. C'è questo bello scoglio pieno di telline, giallo e sciovoloso, e mi metto all'opera, felice. Sotto l'acqua è blu ed è pieno di ricci, non ci sono appigli praticabili. Cambio posizione per staccare altre telline. La spiaggia è abbastanza lontana. Sono solo tra gli scogli. Scivolo e cado giù. Con un riflesso fulmineo, di quelli che ti vengono per caso in situazioni di pericolo, mi aggrappo con entrambe le mani allo scoglio. La cosa interessante è che ho un ricordo in terza persona di quel momento: ricordo, cioè, l'espressione della mia faccia, come se il mio punto di vista non fosse in soggettiva, ma come se mi trovassi lì, a pochi centimetri dal viso di quel bambino scemo che per poco non faceva un bel bagno fuori programma. Mi tiro su, torno alla spiaggia in stato di semi-shock, come uno zombie. Dal momento che ero deficiente forte già allora, me ne esco con una di quelle battute di bambino che vede troppi cartoni animati: dico a mia madre "Stavo per perdere qualcosa, a mare". Mia mamma: "Ah sì? Cioè?" e io, imperioso: "la vita."

Mia madre ridacchia, e la cosa finisce lì.

Offline Wis

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #6 il: 13 Lug 2010, 22:53 »
Ho 25 anni. Sono fermo al semaforo. Qualcuno mi manda un sms. Lo leggo. Il semaforo diventa verde. Ripongo il telefono. Qualcuno ci da di clacson per darmi una svegliata. Metto in moto e parto. Un metro davanti al mio cofano sfreccia a velocità smodata un'auto che è passata col rosso alla mia sinistra. Se fossi partito subito al verde mi sarebbe entrata nella fiancata lato guidatore.
Ho vissuto un'esperienza quasi identica.
Ero su una scabrosa Y10 Fila ad un semaforo, armeggiavo con un'autoradio monofonica a pedali e non mi ero accorto che il semaforo fosse diventato verde.
Appena sto per lasciare la strada stretta per immettermi nella larga vengo sfiorato da una motrice (tipo Optimus Prime) lanciata almeno a 60 km/h.

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Offline Timmy Bristow

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #7 il: 13 Lug 2010, 23:55 »
Avevo 8 anni. Vacanza al mare. Letto a castello. Io, da fratello maggiore, scelgo il letto di sopra. La mattina mi sveglio e sento che qualcosa non va: ho la testa pesante e mi fa male un po' dappertutto. Mi alzo, scendo dal letto (ma ero al piano di sotto stavolta) e scendo anche le scale, e passandoci davanti mi guardo allo specchio: avevo mezza faccia nera! :o
Mia mamma mi vede e comincia ad urlare "Cosa ci fai in piedi?!? Perché sei venuto giù?".
Mi faccio spiegare quello che è successo e che non ricordo. Ero caduto dal letto a castello nel sonno. Non riprendevo conoscenza ed avevo passato la notte in ospedale in semicoma. La faccia nera era per la botta che avevo preso.

Lì ho acquisito i miei superpoteri, ma non so ancora quali siano! Se avete suggerimenti...

Offline Neophoeny

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #8 il: 13 Lug 2010, 23:58 »
Avevo 15 anni. Ero con lo scooter in ritorno dal mare, prima dell'ultima curva prima di entrare in paese, ho davanti una di quelle persone che vanno a 2 e tento un sorpasso veloce per levarmelo dai piedi, nello stesso momento arriva in un secondo un camion a tutta velocità che mi suona ma ormai era troppo tardi perchè avevo già eseguito il sorpasso e avevo l'altra macchina a destra, ebbene io riesco a mettermi tra la macchina che intendevo sorpassare e il camion, ho sentito il camion passare a 1 centimetro dal mio corpo, mi son visto morto.

Offline alex-Bloody

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #9 il: 14 Lug 2010, 00:08 »
Allora ho 9 anni salivo le scale di casa quando scivolo,cado verso dietro facendomi una ventina di scale fino ha scontrarmi contro il portone,quel giorno ho pensato veramente di morire,mi sono detto "è finita",per fortuna che ho portato le braccia attorno alla testa

Offline Floyd

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #10 il: 14 Lug 2010, 00:24 »
io una volta, 8 anni fa credo, stavo finendo giù da una strada di montagna perchè avevo spento il motore (visto che era tutta discesa) e non sapevo che a motore spento il servofreno non fosse attivo. Risultato: la macchina non frena come pensavo e rischio di finire di sotto. Fortunatamente ho avuto il tempo di usare il freno a mano e la macchina si è fermata giusto in tempo.

altro episodio : tipo 14 anni fa, con un tiro sbilenco del sottoscritto la palla finisce nel primo piano di un casotto un po' diroccato. Riesco con una scala prestata a salirci ma dopo aver recuperato il pallone il pavimento crolla leggermente e finisco al pianterreno atterrando comunque in piedi e cosciente. Non so come (forse instintivamente mi sono portato le mani in testa cadendo) me la sono cavata con qualche punto in testa.
Il casotto esiste ancora peraltro, benchè sia stato murato.

Offline Cryu

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #11 il: 14 Lug 2010, 00:40 »
Avrò avuto 10 anni. Mamma mi fa, non camminare su quel muretto. Sotto, 3 metri di vuoto. Io ci vado lo stesso. Dopo qualche passo perdo l'equilibrio. E' stato come perdere conoscenza. Quando ho capito dove mi trovavo, ero appeso a quel muretto, per una mano sola, il resto a penzoloni. Non mi sono mai dato una spiegazione, ma la sensazione fu sempre di non aver fatto tutto da solo.
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Offline Void

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #12 il: 14 Lug 2010, 00:46 »
1984. 6 anni. Ho la bella idea di infilare una spina in una presa di corrente toccando con le dita sia il neutro sia la fase. Non so per quale miracolo ma ho tolto subito la mano e non mi sono fatto niente, solo un formicolio alle dita.

1994. 16 anni. Vado tranquillo con la mia vespa quando un'auto mi taglia la strada. Scontro frontale con il lato dell'auto.
Buio.
Mi riprendo dopo qualche secondo, credo, mi tolgo il casco e mi metto a sedere. Sangue abbondante dal naso. Uno stuolo di persone mi si avvicina e mi intima di non sedermi, mi dice che non dovevo togliermi il casco e dovevo rimanere per terra ???.
Casco crepato, naso rotto, due buchi appena sotto il ginocchio, uno dei quali mi arriva fino all'osso. Mal di testa per due giorni.
Dopo tre giorni mio padre mi manda a scuola :death:.

Qualche pericolo scampato in auto, specialmente dal 2006 quando ho iniziato a lavorare e percorro 40Km al giorno. Probabilmente nulla di mortale, però sempre pericolosi: vecchi che imboccano le rotonde contromano, ggiovani che sorpassano in curva, donne che fanno manovre pretenziose in posti impossibili...

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Se tu dai un pesce ad un uomo, lo avrai sfamato per un giorno. Se gli proponi di imparare a pescare, ti risponderà che sei un neoliberista
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Offline Simone S.

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #13 il: 14 Lug 2010, 08:42 »
Avevo 27 anni, Marzo 2010, provincia di Grosseto, nevica abbondantemente.
Mentre viaggio in salita a velocità lumaca, dalla parte opposta arriva una bisarca carica di vetture che incomincia ad andare di traverso invadendo pericolosamente la mia corsia.
Mi vedo già ridotto ad una sardina all'interno della mia vettura, sciacciato da quell'enorme ammasso di ferraglia.
Per fortuna si è arrestato a circa due metri da me grazie al muro che costeggia la carreggiata che lo ha fermato.

Offline Wis

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Re: Ti ho mai raccontato di quella volta che sono morto?
« Risposta #14 il: 14 Lug 2010, 09:34 »
Da giovani avevamo l'abitudine di pedalare lungo discese con 80% di pendenza.
In particolare in campagna una discesa che dalla chiesa scendeva fino alla larga strada della costa era il nostro migliore campo da velocità.
Uno scenario Test Driviano con dirupo da una parte e costone (con erba) dall'altra. Noi piombavamo in quella strada uscendo dalla discesa, ad una velocità assolutamente smodata per una bici. Il problema è che la curva che andavamo ad affrontare era quasi completamente cieca. Ok, le macchine non erano molte, ma la nostra sopravvivenza si basava solo su questo sparuto calcolo probabilistico.
Un giorno le probabilità giocano contro di me, la macchina mi compare davanti a pochi metri, io ero nella fase finale della costa, quindi a velocità leggermente ridotta rispetto all'inizio. Sterzo verso l'unica direzione possibile (per andare verso la parete avrei dovuto stringere la curva e probabilmente non ce l'avrei fatta), andando verso il dirupo all'esterno della curva. Schivo la macchina per poco (non saprei dire quanto, ho un ricordo onirico del tutto) tento di riprendere la direzione ma la ghiaia sotto le ruote fa scivolare via la bicicletta facendomi stramazzare al suolo. La bici si impiglia in un cespuglio appena prima del balzo, io rimango a qualche centimetro dal ciglio con il braccio letteralmente appeso ad un ramo (ho ancora la cicatrice sul gomito dove si è infilato).
Ho rifatto altre volte quella discesa, ma mai a quella velocità. Chissà come mai.
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