Certo, il profumo dei soldi potrebbe aver spinto Gus ad agire fuori dai soliti schemi, tuttavia la sensazione che Gus abbia gestito la faccenda in modo goffo, imprudente e non coerente con la sua psicologia permane.
Voglio dire, all'inizio manco voleva fare affari con Walt solo perché lui si era presentato con qualche minuto di ritardo.
Comunque questo tenersi in bilico sul confine tra l'inverosimile e il (quasi im)possibile, anche a costo di qualche forzatura, è tipico della serie e fa parte dello spettacolo. Lo capisco.
Su Walt proprio non sono d'accordo.
Capisco benissimo quello che dite e il suo percorso evolutivo è chiarissimo.
E' una scalata al successo, motivata dall'ambizione frustrata, alla quale fa da contrappunto un progressivo abbruttimento dal punto di vista morale. Mano a mano che questo accade, Walt viene visto in luce diversa: gradualmente cessa di essere un personaggio che suscita simpatia e compassione e sviluppa, invece, un carattere assertivo, risoluto e spietato che dovrebbe suscitare un certo fascino nello spettatore.
Questo è evidente ed è ciò che conferisce quel fascino peculiare alla serie. Il problema è che, a me,
il Walt così trasformato spesso non sembra poi tanto cazzuto, ma un cretino affetto da megalomania e con grossi problemi di anger managment (a cui vanno tutte dritte solo per esigenze di sceneggiatura), o uno sciocco arrogante che di fronte alle ragionevolissime argomentazioni o alla pacatezza che gli oppongono personaggi come Mike, la moglie o Gus, reagisce con stolida supponenza, accessi di rabbia e deliri di onnipotenza. Vedi la morte di Mike. A volte Walt sembra anche essere uno spietato e freddo criminale, ma ancor più spesso pare un vecchio mentecatto che dà in escandescenze.
Ma questo, temo, non sia un effetto voluto. Io attribuisco la responsabilità in parte alla sceneggiatura e in parte alla recitazione. A dirla tutta, non è che mi stesse troppo simpatico neanche all'inizio. Quindi forse è un problema solo mio, chissà.