Autore Topic: [PS2] Colin McRae Rally 3  (Letto 2456 volte)

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Offline Vitoiuvara

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[PS2] Colin McRae Rally 3
« il: 01 Mag 2003, 16:43 »
387 DECISIONI AL MINUTO...
ma chi le ha contate?

Inserisco le chiavi nel cruscotto, metto in moto... ma la macchina non parte.
Decido allora di mettermi alla guida di questo terzo episodio della serie di rally più amata per la prima playstation. Non voglio perdere tempo con il time trial o con una gara veloce, sono un pilota io, e ogni pilota che si rispetti, e io mi rispetto moltissimo,  ha bisogno di un campionato.
[PRIMO ORRORE]: non posso scegliere alcuna macchina se non quella dello stesso “McRae” quindi, neanche fosse una reclame Ford, o Focus o niente. Accedendo al campionato si firma un contratto di tre anni con la scuderia Ford al termine dei quali semplicemente terminerà la partita. Avete capito bene, non ci sarà nessun quarto anno, scaduto il contratto sarete costretti ad appendere il volante al chiodo di fronte alla schermata iniziale del gioco che vi guarderà come se non fosse accaduto nulla e che vi invita a cominciare il gioco. Vabbè, mi dico, tre anni non sono pochissimi, posso farmeli anche bastare.
[SECONDO ORRORE]: non posso settare la mia macchina? E tutta la strategia dei precedenti episodi, la possibilità di decidere come spendere il tempo delle riparazioni, la scelta di gomme, freni, sospensioni e arbre magique (non sono mica francese)? Di tutto questo ben di Dio non è rimasto nulla. Le cesoie della Codemasters hanno agito in nome della giocabilità pura compiendo il più grosso scempio videoludico dopo il doppiaggio del primo Metal Gear Solid. Vabbè, mi dico, tanto non ci ho capito mai nulla di meccanica e chiamo l’Aci anche per farmi cambiare una gomma, meglio che facciano tutto loro. Ora è giunto il momento di andare in pista. Il gioco, osservato dall’abitacolo scosso e modellato dalle malformazioni del terreno, è una goduria visiva. Ma man mano che la lancetta del contachilometri tende a salire, effetti come il sole in faccia e la riproduzione della pioggia o della neve, uniti ad una continua sollecitazione dell’auto dovuta alle sconnessioni del terreno (sia verticali che orizzontali) vi faranno sembrare meno folli le proclamazioni pre-uscita. I continui aggiustamenti che dovrete apportare alla traiettoria tramite la levetta sinistra del Dual Shock vi faranno “sentire” la pista sotto al sedere e vi daranno non poca soddisfazione ogni volta che il vostro tempo sarà migliore di quello degli altri piloti.
[TERZO ORRORE]: i nomi dei piloti, oltre a Colin naturalmente, sono tutti inventati. Vabbè, mi dico, sono anni che gioco a Winning Eleven e non me ne è mai fregato nulla dei nomi, perché ora dovrebbero essere un problema? Finita la tappa non avrete molto tempo per riposarvi perché ogni sessione è divisa in due gruppi di tre tappe (solo a quel punto la macchina potrà essere riparata e potranno essere risistemate le lamiere fino a quel punto graffiate, sporcate e attorcigliate dal motore grafico)  più la speciale.
[QUARTO ORRORE]: potrete salvare la partita solo dopo aver concluso tre tappe e non dopo ciascuna, sbagliare la terza dopo essere stati perfette nelle altre due è sì molto realistico ma anche frustrante all’inverosimile. Vabbè, mi dico, in Toca il salvataggio ogni due gare funzionava (per la longevità), accettiamolo in silenzio. L’ordine di partenza è stabilito dalla vostra posizione in classifica precedente al rally in corso e sarà valido per tutte e sei le tappe.
[QUINTO ERRORE]: nell’eccesso di realismo trovato da Codemasters vi sarà impossibile conoscere i tempi realizzati dai vostri avversari (quelli partiti dopo di voi) e la classifica parziale prima dell’inizio della tappa successiva e dovrete farlo anche in fretta. Inoltre, prima della prova speciale, non vi sarà concessa nemmeno questa opportunità. Vabbè un corno mi sono detto, è una settimana che cerco di trovare in qualche modo questa classifica, sono un pilota io, ho bisogno di “vedere” i miei avversari.
E’ incredibile quanto il bene in gara di questo gioco sia stato rovinato da scelte approssimative e inadeguate dedicate al suo comparto non giocabile. Peccato, una licenza e un po’ meno di alcool nelle vene dei “geni al lavoro” avrebbe fatto di questo buon gioco un capolavoro assoluto che rimane il miglior simulatore di rally in circolazione.