Certo che NON si scherza Guk, per chi ci hai preso per dei metallari froci che scrivono per pitchfork?
Qua c'è tutta la genuinità vera, la poetica da strada e da eterni perdenti nelle mani di manager improvvisati e l'improvvisazione di quegli anni fantastici (basta vedere le copertine, dei Riot specialmente). Che vita da sfigati che hanno avuto i Riot, gente che ha campato di musica nonostante non potesse permetterselo, a costo di dormire nei bus scassati dopo 20 anni di attività o non farsi una famiglia. 35 anni di attività oramai, e sono ancora in giro a suonare benissimo e scassare i culi davanti a 40 gatti che non si vergognano di dirlo "eh stasera vado a sentire i Riot". Allo Sweden Rock 2009 hanno spaccato i culi a tutti davanti a decine di migliaia di persone, a vedere da certi filmati.
Guk questa è roba per chi ha il mito eterno di "Painkiller" dei Judas Priest, mi son rivolto ad Andrea infatti, nessun problema che possa suscitare risate, è comunque roba dello speed metal anni 80 eh.
Naturalmente quando preferisci sta versione sfigata e bavarese dei Dropkick ai riot non sei serio, infatti in ottica trash si possono senz'altro preferire.
Spero che tutti in questo thread abbiano visto "Anvil: the story of Anvil". Dovrebbe essere il film ufficiale del thread, è superfantastico.
Per quanto ne avessi avuto sentore da mesi, la spinta a recuperarne la visione è nata da questa puntualizzazione recente di Zionsiva. Leggendone bene praticamente ovunque non posso che trovarmi d'accordo nella celebrazione di questo delizioso documentario.
Gli Anvil son stati una di quelle band come nella storia dell'heavy metal ve ne son state decine e decine, se non centinaia: dotate di buon (magari no, non eccelso) talento, dedizione e una convergenza di fattori che avrebbero potuto spingerli davvero verso una notorietà più duratura e redditizia. E invece no, come preventivato dal noto amico/guru dei The Velvet Underground, i classici 15 minuti di Gloria. Quando c'era l'età per coltivare sogni di grandezza, l'attitudine, l'immagine trashissima ma in fondo vincente per quegli anni, i canadesi hanno avuto i tour giusti e la loro possibilità nell'immenso calderone del rock, ma i soldi, professionalità e serietà attorno a loro se li sognano ancora oggi che han 50 anni. La sfiga, quella li accompagnerà per sempre, come la voglia di suonare; ma come anche l'amicizia (che fraterna è dir poco) fra gli unici 2 membri fondatori rimasti - Lips alla voce e Robb alla batteria - e la perseveranza di non rinunciare mai a coltivare il proprio sogno.
Più assurdi e ingenuamente divertenti dei finti Spinal Tap - che ne dovrebbero rappresentare la parodia più archetipica ma, al tempo stesso, più sfigati e 'veri' del "The Ram" più umano e legato al ricordo di un successo che non tornerà. Questi sono gli Anvil oggi, una volta aprivano per Bon Jovi e Scorpions davanti a decine di migliaia di rockers di tutto il mondo, oggi ricevono pompini assortiti da tutto il 'metal che conta' (Metallica, Slash, Lemmy e Slayer intervistati si prodigano in fior di complimenti) ma son ridotti a sbarcare il lunario in innevati quartieri canadesi di Toronto trasportando catering e roba simile, col mutuo, la famiglia da mantenere, elemosinando di lavoro in lavoro i soldi che un Slash spende in una sera in hotel per poter realizzare, al 13esimo album, un disco che abbia finalmente "i suoni giusti". Suonano ancora per divertimento, tanto 40 fans in città sempre li trovi, se è per questo si imbarcano anche in Tour STUPENDI, dove la professionalità la fa da padrona grazie a una meraviglia di cafonissima donna italiana che si impalma il giovane chitarrista ma, con tutta la buona volontà, è davvero l'incapacità e l'improvvisazione fatta persona.
Iniziano pure bene, con un'ottima gig allo Sweden Rock, ma andranno a finire in posti e situazioni ai limiti dell'assurdo.
Che vi piaccia il genere oppure lo odiate poco conta (che poi gli Anvil son pure dei fortunati nella sfiga, visto che da ora in avanti saran visti come delle simpatiche "mascotte" di un "lifestyle" e probabilmente grazie a questo film han guadagnato una seconda visibilità e diverse occasioni importanti), questo film dedicatogli dall'amico di sempre Sasha Gervasi è uno degli spaccati di vita vera, amicizia, disillusione e amore per la musica più sinceri che abbia mai visto. Never Surrender... che poi la ruota gira per tutti
Trailer per chi ne sia interessato, sul mulo si trova subbato
http://www.youtube.com/watch?v=-9f9qx_jbII