Autore Topic: Mercato dell'Usato: vera minaccia o preziosa risorsa per i publisher?  (Letto 26710 volte)

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Offline Devil May Cry

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in che senso case ed mp3? che hanno fatto??

Offline Level MD

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Rimane il fatto che lo sviluppatore guadagna solo sulla copia nuova. Sai a Ubisoft quanto gliene frega se con il tuo sistema usi i soldi che hai recuperato per comprarti un gioco Nintendo, e viceversa?
dici che non gliene frega di quando i soldi che hai recuperato da un gioco Nintendo vengono reinvestiti in uno Ubisoft ? :whistle:

il problema in tutta questa questione per il consumatore che gioca tanto e compra poco a prezzo pieno è che se non si può rivolgere all'usato o a offerte volte ad un crollo del prezzo finisce dritto sul warez o compra il minimo di quello che giocherebbe

bisognerebbe fare una stima di quanto prende una software house da un gioco a prezzo pieno rispetto a 5-6 copie a prezzo ultra scontato per capire se la pratica di comprare al lancio per rivendere incide in maniera negativa

gli acquirenti dell'usato non portano reddito ma se la mancanza dell'usato va ad incidere su molti acquisti al lancio allora eliminarlo potrebbe ritorcersi contro le stesse software house

per quanto riguarda il DD anche in esso esistono già fenomeni poco regolari, nell'ottica della copia per un unico giocatore, legati a condivisioni o scambi di account e sfruttamento della possibilità ( originariamente volta alla tutela del giocatore ) di riscaricare un certo numero di volte il gioco acquistato

Offline Devil May Cry

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sì, anche quello ovviamente è il male
immagino già un futuro dove esiste solo il dd e la gente si accorda a gruppi di 5 o 7 per prendere il gioco*
tanto cmq ricomprarlo (sempre in gruppo) gli viene meno anche nel caso in cui dovessero riscaricarlo per qualche motivo
un futuro che ovviamente durerebbe tipo 6 mesi poi booooom


*cioè, questo succede per giochi da 7 euro come flower, figuriamoci giochi da 50 euro come un futuro fifa 2020, ma lol

Offline EGO

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Più che altro é impossibile bloccare quello che il cliente vuole (in fondo "il cliente ha sempre ragione") per cui queste misure restrittive non servono a niente a parte far casini.

Vd. case discografiche e mp3 per un esempio eclatante.
Precisamente quello che avrei aggiunto nel mio post precedente, ma avevo il sospetto di allargarmi oltre i confini del discorso.

Comunque è esatto, è difficile bloccare completamente, dall'alto, ciò che il pubblico vuole fare, che sia legale oppure no. E se ci riesci, allora non riguadagni certo gli introiti da chi prima non te ne portava: quelli si limitano a non comprare la tua prossima console.

Poi vorrei capire se il mercato è in qualche modo in crisi, e se lo è, i produttori dovrebbero chiedersi se è colpa dei consumatori cattivi, o di qualche decisione fatta da chi decide che cosa immettere sul mercato. Il crash americano del 1983-84 non fu certo dovuto alla pirateria, all'usato o al pubblico cattivo...

Offline Devil May Cry

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non so se il mercato è in crisi ma se gamestop continua ad aprire un negozio al mese non credo se la passi tanto male

Offline DRZ

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Ora, se online ci giocano migliaia di persone con una copia usata, sulle quali il publisher non guadagna nulla, il modello di business non funziona.

E' un ragionamento che non fila molto.
Il publisher ci ha guadagnato vendendo la copia originale e il pass online con cui può giocare una persona: che questa persona sia l'acquirente originale o qualcuno che ha preso il gioco usato non fa alcuna differenza, a livello economico... se io prendo Call of Duty all'uscita e ci gioco online per un anno Activision guadagna tot e spende tot per mantenere i server, se ci gioco per sei mesi e poi ci gioca per sei mesi un altro tizio guadagna e spende la stessa cifra, se ci gioco per un mese e poi altri undici persone ci giocano per un mese ciascuna idem.

Il discorso avrebbe senso se le migliaia di persone che citi potessero giocare contemporaneamente con una sola copia, ma così non è.


Offline Wis

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E' lo stesso ragionamento che facevo io. Mi è stato risposto (da Ferruccio, credo) che in realtà aumento il tempo di fruizione del gioco, quindi sul lungo costa comunque di più.
In realtà, contando che i server per qualche tempo li devi lasciare anche se ci giocano in due, direi che dopo qualche anno (a meno che il gioco tiri veramente tanto, e se così fosse non lo troveresti usato, quindi aumenteresti il volume del nuovo venduto) mantenere un server per non troppi utenti è un costo ampiamente sostenibile/prevedibile.
Questo a meno di un MMO con mondo permanente o roba simile, dove immagino che la struttura costi di più.
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Offline Daimon

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Guardate piangere sangue per tenere su server di giochi fps, e' ridicolo.

Costa quanto tenere su un mailserver, anzi considerando il traffico di molti sicuramente meno.

QUindi e' semplicemente ridicolo porsi il problema. Dell'online pass da rivendere perche' povera EA deve tenere su 10serverini per bf3.

Vabe che oramai si paga pure l'aria che si respira, e internet da tutto gratis e' diventato l'opposto, che se osi dire che non vuoi
pagare una tot cosa ti guardano da pezzente e ti insultano.

Come appena detto da wis l'mmo presuppone tutto un altro discorso.
Sanctus, sanctus, sanctus, Dominus Deus Sabaoth.<br />Hosanna in excelsis.<br />Benedictus qui veni

Offline Nihilizem

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Sono dell'opinione che quello dei videogiochi usati sia peculiare rispetto ad altre forme di intrattenimento proprio per via del suo essere patologico. Finché siamo nel terreno dei singoli che tra di loro si vendono o si scambiano i giochi ci sta, ma qui siamo a livelli che vanno molto oltre, ed è secondo me quello a costituire il problema.
Esiste ad esempio il mercato dei libri usati, ma non ai livelli commerciali del videogioco. E ad esempio il Salone del libro usato si incentra principalmente su titoli introvabili e fuori commercio. Per avere una realtà simile ai videogiochi, sarebbe come se La Feltrinelli o La Mondadori nei loro negozi avessero praticamente metà se non più del loro inventario costituito da titoli di seconda mano, la maggior parte dei quali usciti poche settimane prima.
Quindi sono dal mio punto di vista Gamestop e realtà simili ad essere il fulcro del problema. L'ideale sarebbe che i produttori si mettessero d'accordo con queste catene in maniera da rendere per loro viabile il sistema, nel senso di percepire almeno un minino introito dalla rivendita di giochi usati, ma appare chiaro che Gamestop et similia non hanno nessun interesse in ciò, in quanto si tradurrebbe semplicemente in una diminuzione netta dei guadagni senza nessun vantaggio dal loro punto di vista.

L'altra soluzione che mi viene in mente e che secondo me potrebbe stroncare alla radice il fenomeno è quello del game rental digitale. Siamo ad un momento in cui tra Xbox360, PS3 e anche i portatili (Vita) diventa possibile scaricare titoli completi. Mi sfugge quindi perchè le varie Sony e Microsoft (ma anche Nintendo) non abbiano pensato ad un modello di business per il quale titoli vengono resi disponibili anche al Day One da scaricare per una frazione del presso completo (20/30 euro) e per un periodo limitato di fruizione (ad esempio un mese). Questo conviene all'acquirente che solitamente compra il gioco e poi lo rivende in un periodo di tempo pari se non inferiore, disincentivando l'usato. Allo stesso tempo, il giocatore che vuole la copia fisica perchè vuole tenersela è libero di rivolgersi come sempre al retail. Questa soluzione rimane confinata naturalmente alla possibilità di accedere all'online, ma sarebbe qualcosa di concreto con il quale iniziare, togliendo di mezzo gli intermediari.

Anche perchè, a prescindere da come la si pensi sull'argomento, sono abbastanza convinto che siamo per assistere ad una azione congiunto dei produttori di hardware contro l'usato. Recenti rumors (da prendere quindi cum grano salis) suggeriscono che sia la prossima Playstation sia la prossima Xbox potrebbero integrare soluzioni volte a tarpare le ali al fenomeno. Trovo improbabile che uno solo dei competitors adotti simili soluzioni, in quanto sarebbe commercialmente un handicap grave, ma non considero impossibile uno scenario che veda tutti i produttori di hardware accordarsi sottobanco per dotare i propri hardware di simili limitazioni, essendo l'usato un problema che colpisce tutti. Almeno finché non arriveremo al Digital Delivery totale.
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

Offline Nihilizem

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Riporto dal thread XBOX720. Chi si vuole leggere la discussione dall'inizio può andare al post di Teokrazia.


Ma poi non capisco: l'usato esiste in tutti i settori.
Chissà perchè se compro un videogioco usato, che è mio diritto stra-sacrosanto di consumatore, devo sentirmi un ladro nei confronti dei produttori del gioco. Se lo compro da tizio, caio, sempronio (che possono essere tutti utenti privati) non faccio esattamente la stessa cosa di comprarlo da eventuali catene? Allora se è GameStop il problema, con la sua sciagurata politica di ritiro usati e rivendita a prezzi folli, mettiamo le carte in tavola e regolamentiamo quello che GameStop può o non può fare legalmente. L'Antitrust e organismi simili servono per quello.
Ma tirarci su una discussione sull'etica o meno dell'usato...boh.
Ma infatti credo si evincesse dal mio discorso.
 
Personalmente nell'articolo leggo più un attacco a Gamestop che all'istituzione del gioco usato in quanto tale e magari alla sua circolazione tra individui. E su questo concordo al 1000%.
Io non sono contrario all'usato in quanto tale e sarei dispiaciuto se PS4 e XBOX720 mettessero in atto le strategie di cui si parla, perchè taglierebbe fuori anche il prestito tra amici o lo scambio di usati tra singoli. Quello che mi fa specie è che ci siano catene intere che su questo lucrano. Dicevo Gamestop, ma ce ne sono a iosa.
Quindi, e lo ripeto anche a beneficio dell'Amico, non sto dicendo che sia criminale, illegale, salcazzo... Ma che è una scelta che ognuno fa secondo la propria etica, e per etica intendo che importanza concede al prodotto che compra e che ruolo vuole rivestire nell'industria. Se compro un prodotto è perchè lo apprezzo, e desidererei con il mio acquisto che qualche euro vada in tasca a chi questa esperienza l'ha realizzato. Ma è lo stesso ragionamento secondo il quale non compro libri recenti usati. E' una mia scelta, e non ho mai preteso che sia più meritevole di altre. Semplicemente è il modo in cui vedo il rapporto consumatore/realizzatori in questo ambito.
E sì, detesto le catene che come Gamestop si arricchiscono sulle spalle di tutti. Non nego il dritto di altri di usarlo come fonte principale di acquisizione dei videogiochi, semplicemente non rientra in ciò che considero giusto per me.

Concordo con Bilbo che i produttori dovrebbero prendersela con Gamestop e catene simili. Se si mettessero d'accordo affinchè un tot del prezzo di vendita dell'usato andasse all'industria io sarei il più felice del mondo. Per qualche motivo non ci si riesce visto lo strapotere di Gamestop. Continuo a sperare che ciò avvenga in futuro.

Si arrivera' a comprare il gioco 6 mesi dopo la sua uscita, quando te lo tirano dietro a 2 soldi e i DLC saranno in saldo alla meta'. Contenti loro...
Va beh. Accetto volentieri tutte le opinioni, ma non facciamone una questione di prezzo. Un gioco medio si ritrova a prezzi sensibilmente inferiori un mese o poco più dopo l'uscita. E avendo la voglia di guardarsi in giro lo si ritrova anche al Day One a prezzi sensibilmente inferiori. Quindi dal mio punto di vista l'usato non è affatto un risparmio. Lo diventa solo quando il Day One si desidera prendere il giocone del momento portandone dietro uno o più con relativo conguaglio (e anche qua il risparmio è relativo). Quindi ok al diritto e tutto, ma non portiamo avanti il discorso impostato in una maniera simile.

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Offline l'Amico

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Nihilizem, la tua frase "l'usato non e' affatto un risparmio" e' falsa dentro. Anzi, e' marcia. Dai su'. Non e' che sei un dipendente EA?
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Offline Devil May Cry

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se le sh pretendessero percentuali sull'usato il prezzo dell'usato sarebbe ancora più alto

io sta cosa che se la prendono con gs e catene simili la trovo una cosa inconcepibile, se uno trova il prezzo alto il gioco non lo compra, mica è costretto

poi il risparmio c'è, affermare il contrario è una bufala

Offline Nihilizem

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Non e' che sei un dipendente EA?
No, Activision. Se però secondo la tua esperienza EA paga meglio, io valuto ogni proposta  ;)

Sul risparmio non mi dilungo oltre essendo stata la cosa tratta ad nauseam in altro topic. Primo perchè non ne faccio una questione di pecunia; Preferisco pagare un gioco nuovo a 30 € piuttosto che un gioco usato a 25 €. Cosa che comunque quasi mai accade, in quanto da quando frequento l'e-shopping mi sono reso conto che qualsiasi gioco nuovo lo trovo a prezzi inferiori rispetto a quanto lo trovavo usato su Gamestop quando ancora vi bazzicavo.
E secondo perchè dare due giochi per averne un terzo a 20 € non rientra nella mia concezione di risparmio.
Non nego che Gamestop possa offrire buoni prezzi, ma quasi nulla che possa essere concorrenziale con lo shopping online.

Per concludere, ripeto e ribadisco quello che ho detto nell'altro topic. Preferisco comprare un gioco nuovo al mese che tre usati.
E no, non sono ricco di famiglia. Sono pure attualmente disoccupato.
E non ne faccio una questione di valore morale, tutt'altro.

se le sh pretendessero percentuali sull'usato il prezzo dell'usato sarebbe ancora più alto
L'idea è che Gamestop o chi per lei quando vende un gioco usato a 40€ ne dia 10 alla Software House, non che lo stesso gioco lo venda a 50 per compensare.
« Ultima modifica: 13 Apr 2012, 19:17 da Nihilizem »
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Offline Devil May Cry

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e quando ritirano un gioco a 40 o 30 euro rivedendolo a 50 o 40, secondo te cosa dovrebbero fare? quello che dici è impossibile, è una cifra troppo alta

quando gs ritira un gioco non è assolutamente detto che dopo lo rivenderà, anzi, molti restano sul groppone senza alcuna garanzia

al massimo puoi stabilire una percentuale in base al prezzo di rivendita, tipo ebay, del 5%, ma anche una tassa annuale sarebbe sbagliata, perchè se gs non vendesse più giochi usati pagherebbero inutilmente

che poi, se davvero tassassero gli usati, i prezzi resterebbero alti per molto più tempo senza mai scendere perchè sarebbe interesse del gs mantenerli sempre più alti possibile, così invece dopo un poco sono costretti ad abbassarli perchè ne hanno troppi ed invenduti

prima per esempio sono passato e i vari assassin, gow3, batt3, batman, ecc li hanno scesi a 25-30 euro (più sconti vari con le tessere) contro i 40-50 di 1-2 settimane fa, basta quindi farsi un attimo furbi ed aspettare e le occasioni si hanno

ma poi tutto sto casino contro le catene di vg, ma perchè, per le macchine usate le case produttrici prendono soldi? e qui parliamo di migliaia di euro, non 10-50 euro
« Ultima modifica: 13 Apr 2012, 19:32 da Devil May Cry »

Offline Nihilizem

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e quando ritirano un gioco a 40 o 30 euro rivedendolo a 50 o 40, secondo te cosa dovrebbero fare? quello che dici è impossibile, è una cifra troppo alta

quando gs ritira un gioco non è assolutamente detto che dopo lo rivenderà, anzi, molti restano sul groppone senza alcuna garanzia

al massimo puoi stabilire una percentuale in base al prezzo di rivendita, tipo ebay, del 5%, ma anche una tassa annuale sarebbe sbagliata, perchè se gs non vendesse più giochi usati pagherebbero inutilmente
Forse mi spiego male. E' evidente che una utopistica cifra da devolvere alle SH sarebbe da calcolare sul prodotto venduto. Se GS vende il gioco, paga, altrimenti nisba. E la cifra di 10€ era evidentemente una cifra puramente ipotetica ed esemplare.
L'esempio delle auto usate in contrapposizione con il videogioco è del tutto improprio. Non solo esistono case madre che direttamente vendono l'usato attraverso le loro concessionarie, ma si ricavano comunque un margine di guadagno attraverso l'assistenza, i pezzi di ricambio ecc. Senza contare che gli incentivi alla rottamazione e simili sono un fattore che aiuta il settore da quel punto di vista.
E non parlo di compravendita tra privati. Sono il primo a dire che quello dovrebbe essere preservato al massimo.
Per fare un paragone congruo, sarebbe come se un domani la Feltrinelli e la Mondadori esponessero nelle loro librerie scaffali e scaffali di libri usati usciti magari un mese prima.

E comunque, continuo a ribadire fino allo sfinimento che non la considero una questione economica ma di atteggiamento del consumatore. Io sono estremamente oculato nei miei acquisti pur orientandomi sul nuovo, e risparmio tantissimo rispetto alla media dei prezzi. Non è quello il problema.
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