Come ho detto qualche giorno fa in OT Zone, secondo me l'enorme mercato dell'usato aperto in Italia da GameStop ha contribuito a ridurre la pirateria, perché ha offerto un sistema ben codificato di "riporta gioco che non ti interessa più - prendi gioco nuovo a minor prezzo" che i negozietti di prima non potevano offrire su così vasta scala. L'aspetto negativo è che GS pratica per l'usato più richiesto dei prezzi da rapina: nel negozio dove andavo anni fa, prima dell'invasione di GS, l'usato recentissimo lo mettevano a 30 euro, e i giochi più vecchi a meno ancora. Pagare di più per un usato mi sembra folle, considerato che il nuovo sta a 45-50 euro nei casi migliori.
È però ovvio che l'usato non porta soldi nelle tasche dei produttori, che guadagnano solo sulla copia nuova. Bisognerebbe sapere per quanto tempo la casa produttrice prevede di incassare utili su un determinato prodotto: è chiaro che, se compro usato un gioco di 3 anni fa, difficilmente posso pensare di infliggere un danno economico allo sviluppatore, che nel frattempo avrà prodotto altro e magari quel gioco nemmeno lo produce più, e magari non lo supporta più nemmeno con dei DLC aggiuntivi, quindi è diventato a tutti gli effetti un gioco commercialmente morto, incapace di generare introiti. L'usato è un danno reale per i prodotti hot dell'anno corrente, ma oltre un certo periodo dall'uscita, o mi fai il Greatest Hits, o vuol dire che dell'usato non te ne dovrebbe fregare più niente.
Prestito e mercato dell'usato son sempre esistiti in tutti i settori dell'intrattenimento: libri, videocassette, musicassette, CD, DVD. La digitalizzazione dei media e il Web ci stanno portando verso un sistema produttivo che vorrebbe eliminare il mercato dell'usato, ma bisognerebbe rendersi conto che eliminare quel mercato significa eliminare una fetta di utenza, non saprei quanto grossa. C'è gente che, per principio o per budget, non compra mai il nuovo; io, per esempio, di libri nuovi non ne compro quasi più se non mi interessano fortissimamente, perché costano più di quanto io li valuti. Idem per i VG: negli ultimi anni ho comprato pochissimo nuovo e mi sono orientato verso l'usato, che prima rappresentava per me una situazione eccezionale. Compro DVD solo quando finiscono nel cestone delle offerte o vengono scontati sotto i 10 euro per far spazio al nuovo. Di musica non ne compro da anni.
Riconosco che l'usato è un danno alle vendite nel breve periodo, ma gli attuali sistemi che legano una determinata console e un determinato gioco ad un account personale vanno ad influire anche sul prestito dei giochi, il che è assurdo. Da bambino avrei giocato meno della metà di quel che giocai, se non avessi potuto fare prestiti e scambi coi miei amici. Comprendo che l'obiettivo dei produttori è il profitto - ci mancherebbe - ma devono anche loro rendersi conto che i costi aumentano anche per i consumatori, non solo per i produttori. Se costringi a comprare il nuovo per usufruire del prodotto, qualcuno smetterà di comprare. Alla fine, come sapere se la quantità di gente che smetterà di comprare sarà superiore a quella che attualmente compra usato? È un azzardo anche questo. E non c'è da stupirsi che i giochini per cellulare abbiano avuto una crescita notevole: a parte la modalità di fruizione, difficilmente piangi per aver buttato 79 centesimi o una manciata di euro per un giochino che fa schifo (considerato il costo dell'hardware e chi se lo può permettere, quelle cifre non dovrebbero avere un grosso impatto sul tuo budget). Se invece fa schifo il gioco che hai pagato 50, 60, 70 euro e non puoi rivendere...
Fermo restando che la soluzione adottata da Sony che state discutendo, se l'ho capita bene, mi sembra una delle più sensate che si potessero adottare.