Autore Topic: Mercato dell'Usato: vera minaccia o preziosa risorsa per i publisher?  (Letto 26681 volte)

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Offline lawless

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cmq l'usato gamestop e' una palese inculata.Ci guadagni volendo se hai la replay card, senno son botte da 50 euro o di piu per un gioco usato.

A mio avviso un buon prezzo per un usato viaggia tra i 30 e i 40 euro dipendentemente dalla data d'uscita.

Cmq vabe, l'importante e' boicottare i dlc.Dovrebbero ufficializzarli come anticostituzionali per la comunita di videogiocatori.

Non comprateli, MAI.

Offline Al Galoppo

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facendo un parallelo tra i prezzi del cinema (biglietti 3d a 10€?) e quelli dei vg continuo a pensare che non costino troppo.
certo che, come dice giobbi, ci sono giochi che esauriscono il proprio potenziale dopo una manciata di ore, anche se ho sempre provato tristezza nel misurare il valore di un gioco ESCLUSIVAMENTE dalla sua durata. è come dire che un film lungo ma un po' palloso è meglio di uno breve, dal ritmo serrato e dalla narrazione convincente. ad ogni modo la soluzione è non comprare giochi che durano troppo poco, visto che le fonti di informazione non scarseggiano.
ciò premesso, il tema del topic è un altro, ovvero chiedersi se l'usato rappresenti una minaccia per i publisher o piuttosto un'opportunità.
io rimango dell'idea che è giusto che lo sviluppatore venga retribuito per il suo lavoro, quindi ben vengano DLC a profusione, anche necessari, a patto che si traduca in un prezzo iniziale di vendita più basso.
Al_Galoppo su psn
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Offline Konron

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Alga ha ragione, dovremmo picchettare l'acquisto di giochi usati da Gamestop e Co., così magari smettono di guadagnarci zilioni di euro e vengono anche un pelo incontro al consumatore.
Ah ma io da Gamestop non ho MAI comprato nulla, solo qualche usato a buon prezzo anni fa, la roba nuova MAI (tranne la PS3 slim, giusto perché avevo un buono e perché costa uguale ovunque).
D'altronde rendiamoci conto che Brutal Legend (esempio) sta a 15€ da play.com e 50€ da Gamestop, come si fa a scegliere il secondo?
Ora mi fermo che sono OT

Offline Giobbi

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A mio avviso un buon prezzo per un usato viaggia tra i 30 e i 40 euro dipendentemente dalla data d'uscita.


Che però é il prezzo dei prodotti nuovi in Uk se cerchi quale sito cerca clienti con quel determinato gioco.
Esempi wii: http://www.play.com/Games/Wii/6-/RegionHome.html
360: http://www.blahdvd.com/index_x360.htm?link=dropdownmenu (aggiungi 1 eu spediz.)
PS3: http://www.blahdvd.com/index_ps3.htm?link=dropdownmenu (che é in genere la più costosa).

Da notare anche che il prezzo dei giochi PS3- 360 in genere crolla dopo due settimane appena smaltito il boom di vendite da hype, ovvero aspettando 15-30 gg. si trovano davvero a poco NUOVI.

facendo un parallelo tra i prezzi del cinema (biglietti 3d a 10€?) e quelli dei vg continuo a pensare che non costino troppo.
certo che, come dice giobbi, ci sono giochi che esauriscono il proprio potenziale dopo una manciata di ore, anche se ho sempre provato tristezza nel misurare il valore di un gioco ESCLUSIVAMENTE dalla sua durata. è come dire che un film lungo ma un po' palloso è meglio di uno breve, dal ritmo serrato e dalla narrazione convincente. ad ogni modo la soluzione è non comprare giochi che durano troppo poco, visto che le fonti di informazione non scarseggiano.
ciò premesso, il tema del topic è un altro, ovvero chiedersi se l'usato rappresenti una minaccia per i publisher o piuttosto un'opportunità.

E' dato dal rapporto domanda/offerta, ora il cinema 3D é hypato all'inverosimile e cosa nuova e la gente fa la fila per vederlo cmnq (puoi confrontare con quanto sperava Kutaragi o al prezzo di lancio del Wii cmnq per molti "troppo alto" visto il chip grafico).

E sì se alcuni giochi sono "come film" chi li sviluppa deve tenerne conto e realizzare un mercato evidentemente simil cinematografico.

Appunto é inutile lamentarsi che un heavy rain non avrà la resa commerciale di un mario kart, gli utenti non sono "cattivi", sono chi ti dà il pane... per cui se fai quel tipo di prodotto non puoi compararlo solo perchè tecnicamente "sono videogiochi entrambi".
I tempi di fruizione sono molto diversi così come il loro valore commerciale soprattutto sulla lunga distanza e i publishers dovrebbero prendere le contromisure del caso (ad esempio accorciando ulteriormente o rendendo episodico un heavy rain e immettendolo pesantemente nel circuito del noleggio).

Non é un valore qualitativo che dipende dalla durata, bensì questa nei suoi diversi aspetti determina il tipo di prodotto e semplicemente heavy rain (che é l'esempio recente più lampante ma ci sono tanti ibridi film-videogioco un po' più giocosi ma con tempi di fruizione simili) ha pochissimo a che fare con Mario Kart ergo andrebbe venduto diversamente.

Andando un attimo OT in altra epoca lo stesso discorso si poteva applicare alle avventure grafiche, ma probabilmente il grado di dfficoltà più elevato le "salvava" in questo senso... ci voleva tempo a finire un Lucas o un Riven causa difficoltà e restava magari fermo giorni in attesa dell'intuizione.

Ovviamente l'usato rappresenta una minaccia per i publishers visto che non ci fanno un soldo (da cui dovrebbero virare verso il "noleggio" a 3 eu. di Heavy Rain parte 1).

Offline Wis

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Di nuovo concordo con Al Galoppo.
Prezzi del nuovo ritoccati verso il basso e via libera ai DLC (quelli veri, non solo i costumi di Street Fighter) a prezzo umano, in cui non c'è rischio di mercatino.
Però, ed è un gran "però", la gestione dei diritti di fruizione deve essere organizzata/implementata meglio, perchè così è solo una gran pignatta piena di maledorante brodaglia pronta a rovesciartisi addosso appena ti si guasta la console.
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Offline Giobbi

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I DLC sono appunto il tentativo tra l'altro riducendo vari costi (stampa, distribuzione, anche promozione) di andar verso una vendita episodica dei titoli evitando l'usato.

Vd. ad esempio l'ultimo Monkey Island che guarda caso é un'avventura vecchio stampo dalla difficoltà annacquata.

Il problema é che a molti utenti o possibili utenti non frega nulla di internet e DLC, non si fidano o non so o fa strano comprare senza possedere nulla di fisico.

Questo al momento mina la vendita via web di righe di codice, e non é detto la situazione si risolverà (forse le nuove generazioni, ma sono abituate più a scaricare gratis che a pagare).

Spoiler (click to show/hide)

Offline Nekros

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Da notare anche che il prezzo dei giochi PS3- 360 in genere crolla dopo due settimane appena smaltito il boom di vendite da hype, ovvero aspettando 15-30 gg. si trovano davvero a poco NUOVI.

Ti riferisci all'Italia?
Se è così dimmi dove, io vedo ancora titoli del periodo natalizio oltre i 50 euro.
Playlist:
Wipeout HD Fury (PS3) Super Street Fighter IV (PS3) Apollo Justice (DS)

Offline Giobbi

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Ti riferisci all'Italia?


No, il paragrafo tutto é riferito all'Uk ovviamente.

Offline peppebi

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In risposta a ferruccio nel topic di uncharted:
Ok, esempio non proprio calzante ma era per portare agli estremi le conseguenze di una simile pretesa.
Ma faccio un'altra proposta: vuoi far pagare l'online anche a chi compra il gioco usato? Ok, fallo ma, per lo stesso principio, allora perchè io dovrei pagarti il gioco per intero se l'online non lo uso ?
A questo punto metti fuori il gioco a 49€ e, chi vuole andare online, si fa il pass, indipendentemente se il gioco è nuovo o usato. Tagliata la testa al toro e siamo tutti contenti.
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Offline ferruccio

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Non capisco perché ragionare per assurdo portando la questione su conseguenze estreme che al momento non sono pertinenti ("andando avanti così ti fanno pagare pure le opzioni!!!") o ragionare al contrario ("eh, ma se mi danno DLC gratuite perché non mi fanno pagare il gioco senza DLC di meno?").

Queste misure hanno lo scopo di fare vendere più copie nuove senza per questo precludere le funzioni online agli acquirenti di copie usate che volessero usufruirne. Onestamente a me pare un buon compromesso.
E allora Mozart?

Offline peppebi

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Ok, restiamo sulla questione.
Perchè non è un buon compromesso? Perchè sarebbe l'ennesima volta che il consumatore la prende in quel posto e quindi, si, è giusto ragionare al contrario. Se tu software house pretendi soldi da tutti quelli che usano l'online allora è giusto che li restituisci a chi non lo usa obbligandolo a pagare un optional non desiderato e tranquillamente oscurabile.
A me il miglior compromesso (che poi compromesso non è) è chiedere un extra per l'online a tutti, tenendo il prezzo del gioco liscio più basso. Vendi più copie nuove, gli utenti sono più contenti perchè pagano quello che effettivamente usano e non perdi un soldo dall'online (magari dai una settimana gratis per invogliare a fare il pass). Mi sembra la quadratura del cerchio.

PS: guarda, per principio, se le software house dicessero che l'online su un qualsiasi gioco è un costo in più che grava totalmente sulle loro tasche e che un gioco dovrebbe costare 69€ senza l'online, io sarei d'accordo. Preferirei così piuttosto che pagare per qualcosa che non uso.
« Ultima modifica: 03 Ott 2011, 17:44 da peppebi »
FORGIVENESS IS TO SWALLOW WHEN YOU WANT TO SPIT

Offline ferruccio

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Il motivo per cui non ha senso, la cosa, è che andrebbe a finire che gli sviluppatori farebbero meno soldi. E le software house sono aziende con lo scopo di generare profitti.
E allora Mozart?

Offline DesmondHume

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Dal mio punto di vista di appassionato non stipendiato,l'usato è l'unica alternativa,oltre ai giochi import, che mi tiene lontano dalla pirateria.

Non ho mai capito bene perchè l'usato dovrebbe creare un danno ad una software house,ma posso immaginarlo.

Aggiungo in coda che,in Italia, i prezzi dell'usato molto spesso sono da salasso.Fino ad ora erano stati un buon motivo per giocare giochi usciti molti mesi prima e che nonostante tutto reputavo validi( es. Bioshock), rimangono però giochi come COD,che a me personalmente non piace, che costano ancora tra i 40 e 50 euro usati( sia Modern Warfare 1 che M.W.2).

Offline EGO

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Come ho detto qualche giorno fa in OT Zone, secondo me l'enorme mercato dell'usato aperto in Italia da GameStop ha contribuito a ridurre la pirateria, perché ha offerto un sistema ben codificato di "riporta gioco che non ti interessa più - prendi gioco nuovo a minor prezzo" che i negozietti di prima non potevano offrire su così vasta scala. L'aspetto negativo è che GS pratica per l'usato più richiesto dei prezzi da rapina: nel negozio dove andavo anni fa, prima dell'invasione di GS, l'usato recentissimo lo mettevano a 30 euro, e i giochi più vecchi a meno ancora. Pagare di più per un usato mi sembra folle, considerato che il nuovo sta a 45-50 euro nei casi migliori.

È però ovvio che l'usato non porta soldi nelle tasche dei produttori, che guadagnano solo sulla copia nuova. Bisognerebbe sapere per quanto tempo la casa produttrice prevede di incassare utili su un determinato prodotto: è chiaro che, se compro usato un gioco di 3 anni fa, difficilmente posso pensare di infliggere un danno economico allo sviluppatore, che nel frattempo avrà prodotto altro e magari quel gioco nemmeno lo produce più, e magari non lo supporta più nemmeno con dei DLC aggiuntivi, quindi è diventato a tutti gli effetti un gioco commercialmente morto, incapace di generare introiti. L'usato è un danno reale per i prodotti hot dell'anno corrente, ma oltre un certo periodo dall'uscita, o mi fai il Greatest Hits, o vuol dire che dell'usato non te ne dovrebbe fregare più niente.

Prestito e mercato dell'usato son sempre esistiti in tutti i settori dell'intrattenimento: libri, videocassette, musicassette, CD, DVD. La digitalizzazione dei media e il Web ci stanno portando verso un sistema produttivo che vorrebbe eliminare il mercato dell'usato, ma bisognerebbe rendersi conto che eliminare quel mercato significa eliminare una fetta di utenza, non saprei quanto grossa. C'è gente che, per principio o per budget, non compra mai il nuovo; io, per esempio, di libri nuovi non ne compro quasi più se non mi interessano fortissimamente, perché costano più di quanto io li valuti. Idem per i VG: negli ultimi anni ho comprato pochissimo nuovo e mi sono orientato verso l'usato, che prima rappresentava per me una situazione eccezionale. Compro DVD solo quando finiscono nel cestone delle offerte o vengono scontati sotto i 10 euro per far spazio al nuovo. Di musica non ne compro da anni.

Riconosco che l'usato è un danno alle vendite nel breve periodo, ma gli attuali sistemi che legano una determinata console e un determinato gioco ad un account personale vanno ad influire anche sul prestito dei giochi, il che è assurdo. Da bambino avrei giocato meno della metà di quel che giocai, se non avessi potuto fare prestiti e scambi coi miei amici. Comprendo che l'obiettivo dei produttori è il profitto - ci mancherebbe - ma devono anche loro rendersi conto che i costi aumentano anche per i consumatori, non solo per i produttori. Se costringi a comprare il nuovo per usufruire del prodotto, qualcuno smetterà di comprare. Alla fine, come sapere se la quantità di gente che smetterà di comprare sarà superiore a quella che attualmente compra usato? È un azzardo anche questo. E non c'è da stupirsi che i giochini per cellulare abbiano avuto una crescita notevole: a parte la modalità di fruizione, difficilmente piangi per aver buttato 79 centesimi o una manciata di euro per un giochino che fa schifo (considerato il costo dell'hardware e chi se lo può permettere, quelle cifre non dovrebbero avere un grosso impatto sul tuo budget). Se invece fa schifo il gioco che hai pagato 50, 60, 70 euro e non puoi rivendere...

Fermo restando che la soluzione adottata da Sony che state discutendo, se l'ho capita bene, mi sembra una delle più sensate che si potessero adottare.

Offline Luv3Kar

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Non potete approcciare la questione pass online ragionando come se fossimo ancora al tempo del Super Nintendo. Ormai la componente online di un gioco, che sia il multiplayer o la produzione di patch, DLC e tutte le varie sfumature intermedie, è una parte integrante dello sviluppo di un gioco che si protrae dopo la sua commercializzazione.
Mantenere i server di gioco, sistemare le magagne e in generale "tenere vivo" il prodotto ha un costo, e l'idea è quella di ripagarlo tenendo da una parte il cliente impegnato più a lungo sul prodotto (e magari facendogli comprare qualche DLC), dall'altra allungare la vita sugli scaffali del gioco stesso. Non a caso in ambito console HD, dove i giochi si bruciano nel giro di un mese, gli unici che restano in classifica per anni sono i Call of Duty. Ora, se online ci giocano migliaia di persone con una copia usata, sulle quali il publisher non guadagna nulla, il modello di business non funziona. Ecco che quindi ogni publisher cerca la propria strada per adeguarsi alle nuove condizioni del mercato. EA, Sony e THQ usano l'online pass, Activision immagino punti a fare cassa con CoD Elite e Microsoft ha le spalle coperte dall'abbonamento Gold.

Detto questo, le migliori offerte per i giochi sono online sul nuovo, per cui, personalmente, non mi cambia granché. Se chi compra giochi usati da GameStop pensa che l'online pass sia un'inculata, mi sa che non ha ben chiaro chi sia veramente che glielo sta mettendo in quel posto.
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