Autore Topic: Mercato dell'Usato: vera minaccia o preziosa risorsa per i publisher?  (Letto 26692 volte)

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Offline Stay Black

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Da un po' i publisher non vedono di buon occhio il florido mercato dell'usato.
Cominciano a vedersi le prime mosse: Ubisoft rilascia il vero finale di Prince of Persia in DLC, Mass Effect 2 ha un personaggio disponibile solo in DLC, gratuito tramite un codice solo per chi compra il gioco nuovo.

Sono mosse che mirano a monetizzare anche sulle copie usate, ma quanto è giusto un simile atteggiamento?
Chi compra un gioco usato, probabilmente non ha molte risorse economiche, quindi appare inverosimile che vada a spendere altri soldi per un personaggio secondario. Ma se si pensa che questi possono essere solo i primi passi, e che in futuro i contenuti distribuiti esclusivamente in DLC potrebbero essere più sostanziosi, lo scenario diventa inquietante.

Si potrebbe arrivare al paradosso di avere nei negozi giochi monchi, senza finale o senza parti importanti dell'esperienza. Chi compra il gioco nuovo può scaricare i contenuti aggiuntivi gratuitamente, ma se non avesse la connessione a internet? Perchè penalizzare così parte degli acquirenti.

Per non parlare di cosa accadrebbe a chi compra il gioco usato: si ritroverebbe a dover pagare altri soldi, se vuole il gioco completo.

Ma l'usato è davvero una minaccia per il mercato?

Non è un ottimo canale per raggiungere più utenti possibile e creare nuovi fan, che alla prossima uscita saranno disposti a pagare il prezzo pieno?
Non dovrebbero i publisher essere grati al grande giro di giochi usati, che allargano il mercato come i giochi nuovi non sanno e non possono fare?

Forse è il caso di rifletterci su.
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Offline MaxxLegend

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La storia di Prince of Persia ha fatto incazzare non poco parecchia gente, e non importa se il finale "On disc" fosse migliore di quello dell'epilogue, fatto sta che molti si sono sentiti presi in giro.

Alla luce di questo, credo i DLC difficilmente si spingeranno fino al punto di proporre qualcosa di indispensabile per fruire del gioco, tutt'al più espansioni ed extra di vario genere.
E alla luce di questo, difficilmente vedranno i miei soldi. :D
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Offline stone21

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Che poi sono anche idioti.
Se invece di parlare di vero finale, metti finale alternativo. Ne avrebbero venduto a vagonate.
Comunque per me l'esperienza di gioco E' il gioco non il finale.
Black penso sia l'esempio di come ti puoi divertire fino a 3 minuti dalla fine e senza rammaricarti troppo.
Io almeno vorrei un seguito per la meccanica, non certo per la storia.
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Offline ZionSiva

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Mi sembra che la discussione parta dal presupposto che la vendita dei giochi usati porti "meno soldi" ai publisher. Ma il problema è che un gioco usato non fa guadagnare nulla ai publisher.

Vista la situazione economica su cui versa l'industria, operazioni come questa sono una reazione normale, anche legata al pericolo pirateria, piuttosto forte per un gioco che esce su PC/360 come, ad asempio, ME2. In molti credono che pagare per un videogioco sia un onere inutile, ma se si vuole continuare a vedere giochi di qualità, operazioni del genere sono segnali positivi. Non è necessariamente il modo migliore per contrastare i mercati alternativi, ma questo lo decideranno gli utenti.
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Offline MaxxLegend

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Che poi sono anche idioti.
Se invece di parlare di vero finale, metti finale alternativo. Ne avrebbero venduto a vagonate.
Comunque per me l'esperienza di gioco E' il gioco non il finale.
Black penso sia l'esempio di come ti puoi divertire fino a 3 minuti dalla fine e senza rammaricarti troppo.
Io almeno vorrei un seguito per la meccanica, non certo per la storia.
Intendi Black dei Criterion?
Quello era un gran gioco davvero, peccato per come hanno gestito la conclusione.
Era un pò frutto di quel trend (che ancora oggi persiste in parecchi casi) dei finali aperti per cercare di vendere il sequel. Se il gioco è bello il sequel vende comunque, non ha senso proporre sempre storie monche.
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Offline Wis

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Parlo per me consapevole di non essere probabilmente un caso tipico: da quando i giochi costano 70 euro io in Italia non ho più comprato nulla, a meno di offerte suicide tipo "2 giochi vecchissimi + 9 euro = gioco nuovo".
Invece compro parecchi giochi nuovi in Inghilterra, alcuni anche all'uscita senza aspettare il calo di prezzo.
Gli unici che compro usati in Italia quali sono? Quelli dove Sony dalla versione inglese ha tolto l'italiano. Decisamente con me questa tattica non funziona.
Forse una verità è che spesso i prodotti fanno poco per 'fidelizzare' l'acquirente impedendo che rivenda il gioco subito dopo averlo giocato, ma il problema principale per me è solo uno: i giochi costano troppo.
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Offline Nekros

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L'usato non è una vera pecca. In questi ultimi anni abbiamo avuto l'esplosione per il grande pubblico "grazie" alle catene importanti del settore, ma è un mercato che esiste da sempre ed ha il suo perchè.
Permette di pagare di meno i giochi e di recuperare titoli di valore collezionistico per chi è interessato a quest'aspetto, non lo vedo come una minaccia in sè. La differenza è che oggi è di larghissimo dominio, quasi imposta ai consumatori come unica scelta per pagare di meno.
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Offline Al Galoppo

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premesso che l'unico intervento pienamente centrato è quello di zionio*, non dovete vedere lo scambio tra privati come minaccia ai publisher, quanto il ruolo giocato dalle grandi catene, che non a caso iniziano a fare la voce grossa.
i gamerush, gamestop & similia vendono a 54.90€ un gioco che loro stessi vendono nuovo a 59.
di questi ultimi, 5-10 vanno al publisher, dei primi manco un euro.
fossi un publisher inizierei a vendere il gioco a 20€ e la chiave d'attivazione a 30


*wis, non è vero che costano troppo: costavano 100-140 mila lire (lascio da parte racconti tra mito e leggenda di cartucce import per snes a 180 sacchi) quando una pizza al crudo costava settemila e una coca tremila.
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Offline Giobbi

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ma il problema principale per me è solo uno: i giochi costano troppo.

O anche sono ideati male in partenza perché é difficile trovarsi a rivendere un mario kart, nsmb, wii fit plus almeno se se ne fa un uso familiare..

.. e infatti le catene ne sono sprovviste mi sembra al contrario di un GTA4 o Prince of Persia che escono dai fottuti muri (almeno nei 2 gamestop di Parma).

Offline Al Galoppo

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con questo ragionamento nessuno produrrebbe avventure, ma solo sportivi, giochi di società e puzzle game.
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Offline Giobbi

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Sì una concezione "filmica" del videogioco porta più facilmente a problemi di questo tipo per chi li produce.

Che sono da film appunto, noleggio un film, 2 ore, 2 euro (o quanto costa ora non so) e via.
E magari invece il film di cui sono gran fan lo compro in dvd-bluray (vd. sotto Zelda o MGS)

L'usato viene evitato per ragioni di "gioco" (chessò io ho ancora sul groppone mario e sonic alle olimpiadi che é un titolo pessimo ma con figlia-amici in casa si sa mai a volte venga utilizzato) o di affetto (magari uno zelda o un mgs é più difficile vengan venduti dei già citati prince of persia o gta4).

Ma se andiamo sui vari fifa pes, come giustificano un esser contro alla rivendita della vers. 070709 per la 2010 etc...?

Offline Al Galoppo

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non è che ci abbia capito molto del tuo messaggio, ma dato che è la seconda volta oggi devo essere fuori fase io.
i vari fifa, pes, nba, nfl, etc, in effetti sono poco più che data-disk, mi stupisco più che la gente li compri (almeno da quando è possibile scambiare/creare giocatori vecchi e nuovi) che dei limiti posti alla vendita come usati.
non a caso sono tra i pochi esempi di prezzi non dico umani, ma almeno ragionevoli anche nelle catene di cui sopra.
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Offline Wis

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*wis, non è vero che costano troppo: costavano 100-140 mila lire (lascio da parte racconti tra mito e leggenda di cartucce import per snes a 180 sacchi) quando una pizza al crudo costava settemila e una coca tremila.
Infatti i videogiochi erano l'orsetto di peluche per bambini con famiglie ricche. In alternativa una famiglia normale si comprava una console e 2 o 3 giochi in dieci anni.
Vogliamo continuare con questi ritmi? Non penso lo vorrebbero nemmeno le case produttrici di videogiochi.
I videogiochi costano troppo, e come aggravante in Italia costano il doppio che nel resto del mondo.
Non so come la cosa non possa turbare.

Poi, più che giustamente, tiri fuori il discorso degli usati ritirati a 15 euro e rivenduti a 58, che è roba da napalm istantaneo nel locale senza evacuarlo.

Cioè un'offerta che ho letto ieri da un Gamestop era questa: porti [PS2+pad+memory card+10 giochi] e noi ti regaliamo una X360 arcade a 49 euro.
Ma esplodi, per la miseria.
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Offline Konron

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Ma non credo che in Italia i giochi costino il doppio che altrove: dove c'è l'euro credo costino tutti così.
L'"anomalia" è l'UK a causa del cambio favorevole, la Sony lo ha capito e ora cerca di fare le versioni UK monolingua, bastarda. Ma me li gioco in inglese piuttosto che pagarli il doppio (oppure vers. ITA usata)

Cmq sul fatto che costino troppo mi sembra palese, i videogiochi devono essere alla portata di tutti, in questo modo si vende di più e si ammortizzano i costi permettendo costi più bassi. Un circolo virtuoso.
Evidentemente i 70€ sono il miglior compromesso per i publisher, per fortuna che c'è la sterlina.

Offline Wis

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Io compravo in UK anche quando il cambio non era favorevole.
Ora la differenza è abissale anche sui giochi nuovi, un tempo era abissale solo nelle offerte; offerte che però qui in Italia non esistono, o sono scandalose.
Alga ha ragione, dovremmo picchettare l'acquisto di giochi usati da Gamestop e Co., così magari smettono di guadagnarci zilioni di euro e vengono anche un pelo incontro al consumatore.
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