Scusa, ho chiaramente detto che per me il film è una favola. E' ovvio che la mia posizione si avvicina a quella di Ezhan. Poi arriva il Gladiatore a delegittimarla "accademicamente" senza parlare del film.
Non esattamente.
Gladiatore non ha risposto a cosa sia o non sia il film, ma a cosa sia o non sia il mito.
Ora, se tu citi Derrida, Deleuze ecc..., la tua posizione non potrà mai essere come quella delineata, sicuramente per equivoco in quanto molto meglio chiarita(o meglio, scusate, recepita almeno per quanto mi riguarda) successivamente, per cui il mito non abbia niente su cui si possa ragionare che non sia una estensione dei ragionanti stessi, quindi di fatto delegittimando non solo il logocentrismo, ma l'eurocentrismo e qualsiasi altra riflessione in quanto tale.
Il fatto che Gladiatore abbia esposto subito le sue qualifiche deriva, ne sono certo non per amore dell'uno o dell'altro, dal fatto che l'affermazione di Ezhan apparisse una liquidazione, un po' come chi, di fronte che so, ad un Le Bergers d'Arcadie, dicesse "E' solo un quadro", e tale affermazione di qualifica ha lo stesso identico tenore di chi affermi di essersi liberato dal retaggio accademico per abbracciare la multidisciplinarità.
Mi sembra ovvio, per quanto possa apparire sgradevole, che affermare di aver approfondito la materia abbia il solo scopo di mettere al corrente qualcuno che apparentemente(massimo rispetto per Ezahn eh) parli un po' come se fosse a pelle, ma tale discorso vale sia per chi sia logocentrico, sia per chi segua altre linee di pensiero, visto che l'affermazione verteva di fatto sul negarle tutte, tranne quella per cui "non c'è niente da dire".
La discussione quindi non è nata dal fatto che qualcuno abbia detto "Il film è una favola", ma dal fatto che qualcuno abbia affermato "Le favole non hanno sfumature, quel che vedi è quel che c'è", che sono due cose ben diverse.
La tua posizione dunque, magari mi sbaglio, non ci azzecca nulla con quella di Ezahn
in prima istanza(perchè poi il discorso si chiarisce e si parla di mito della rinascita, della seconda possibilità ecc, che però ha una accezione differente).
La mia affermazione da te quotata quindi si riferiva al prosiego della discussione, quando alla domanda giustissima ed interessantissima di Freedom sul logocentrismo di pensiero di Gladiatore, non si sia risposto con una teoria eurocentrica o destrutturalista o quel che vuoi, ma sottolineando solo il limite della prima senza portare il contributo delle altre.
Insomma stiamo giocando a poker, qualcuno accusa un giocatore di barare, rovescia il tavolo, e se ne va...(è solo un esempio per ridere eh, nessun intento di paragonare le due situazioni o di accusare di disonestà ecc, per quel che mi riguarda mi sono sempre inchinato, e continuo a farlo, alla squisita discrezione dialettica di tutti i coinvolti in questa discussione).
Questo come è apparsa la faccenda a me, sono aperto a rivelazioni xibalifughe