Corsi che "offrono" a una industria inesistente, associazioni, protocoli, ministeri, conferenze, tavole rotonde... ma su che cosa? Ma di che parlaimo? Ma queste cose fanno da supporto a quali strutture produttive?
A giudicare dall'aspetto istituzionale, dal numero di associazioni, confederazioni di settore, corsi di laurea, pare che dall'Italia escano dieci titoli AAA l'anno. E invece va di culo se c'è uno sviluppatore specializzato in giochi di corse motociclistiche a budget medio basso.
Chi vuole imparare a fare i videogiochi è meglio che dopo il diploma tenti di raccogliere soldi per qualche anno e si vada a iscrivere in un'università all'estero. Chi li sa già fare tenti di vincere al superenalotto perché investimenti in Italia non ne se fanno manco per le cose importanti e diffuse, figurarsi i videogiochi.
Non raccontiamoci (e non raccontiamo) balle.