E' tutto maledettamente finto in sto gioco.
Ecco le parole magiche che riaccendono brutti ricordi dentro di me: "tutto finto".
Ma sul serio: dall'impostazione da 'film interattivo' svirgolata al combat, dalle featurette alla moda appiccicate a forza a 'sto engine old e piatto come una merda di tirannosauro schiacciata al sistema di collisioni e fisica [tanto nel platform, quanto negli enigmi che negli scontri a fuoco], per arrivare a buona parte degli incentivi all'esplorazione e il level-uppaggio. Il sapore, mentre lo giocavo, era quello di fake a ogni livello, ma davvero. :/
in uno scenario abbastanza desolante se non fosse per l'uscita di The Last of Us e il salvatore della patria De/Da - Souls,
Guarda, se non fosse per TLoU e Rising, recuperati a gennaio, guarderei al mio 2013 senza una ricordare un'AAA, se non con infamia. È che...
Il fatto è che si passa da puzzonasisti, snob e gente sofisticata a ci non va bene nulla, invece si tratta di pretendere dal nostro passatempo una dimensione più consona all'approfondimento che, alla faccia di indie, giochi di serie Z e autosuggestioni personali, rischia di non trovarsi più. In libreria non chiedo a Fabio Volo di scrivere "I canti del caos" di Maresco, ne sono consapevole e mi rivolgo ad un altrove esistente. Nei videogiochi questo "altrove" o è molto limitato, o non esiste oppure è precario di suo.
E si comincia ad accontentarsi, cosa che, francamente, per me vorrei evitare. Se a 40 mi metto con un joypad in mano davanti a un televisore deve esserci un perché. Un perché che sia un'offerta, non un mio modo di adattarmi alle storture di giochi concepiti per chi deve divertirsi senza problemi e sbattimenti.
Quindi nel rispetto di tutti, non si tratta di essere migliori/peggiori, competenti/incompetenti, è un problema di sensibilità e aspettative.
...secondo me di roba per approfondire il videogioco e sentirsene ancora pienamente appassionati oggi ce n'è sia iosa, purtroppo per la maggiore la trovo in quella lista di cose che non ti va di considerare e vabbé.
Comunque, al di là di questo, non posso che brofistarti tutta la vita. C'ho quasi quarantanni anch'io ma sono ancora benissimo in grado di capire che minchia succede dentro a uno schermo, i miei riflessi e la mia coordinazione sono ancora buoni e non sono diventato uno scrooge disincantato ed egoista che "oh, poco tempo, non più la voglia di una volta, allora buon merdone parainterattivo da 5 ore a tutti". Per cui continuo a sperare per il meglio e a incazzarmi se vedo roba che mi piace darmi il crepacuore non solo di fermarsi, di non prosperare, ma addirittura di involversi, anche se poi mi accorgo che un po' mi abituo e alla lunga tendo ad arrendermi.
Ma non ne faccio necessariamente una questione di profondità. A me il videogioco leggero, popcorn e frivolo, magari anche videogiocaccio, sta benissimo. E rappresenta secondo me pure una fetta importante e genuina di una passione che è anche [soprattutto?] passatempo.
E in questo senso con me Tomb Raider poteva benissimo fare il suo, leggero e in allegria, peccato che non mi scendeva proprio. Troppo pretenzioso, troppo finto nel suo pensare di essere il più furbo della classe di questa già discutibile scuola di pensiero secondo cui la fusione col cinema che si risolve in realtà in un fatto perlopiù estetico, il 'film interattivo', sarebbe una tra le evoluzioni auspicabili del medium. Specie quando in realtà non solo sei un praticante mediocre di questa disciplina, ma sei pure capace di svilire ulteriormente il ruolo del videogioco anche con riferimento agli standard di questo, urgh, 'sottogenere'. Che, ué, guarda come ti immergo in quest'esperienza graffiante, sporcissima, super-viscerale, suppah-precaria, suppah-suppah attraverso scenette zero o poco interattive e QTE. E non scherziamo, che l'interazione, l'esperienza diretta mica sono adeguate a farti percepire i concetti con cui ti sto bombardando, anche solo come semplice appendice rafforzativa o per dare l'idea che regista e game designer si siano un po' parlati. Per cui sotto con la cutscene suppah-toccante e intimista che "la tecnologia può fallire, per cui meglio imparare dalla natura, saper usare le stelle per ritrovare la strada di casa"... e poi - tak! - pop-up "usa la modalità Sopravvivenza, Gino". Sotto a rimarcare l'importanza dell'arco, assolutamente troppamente necessario per sopravvivere fanne buon uso mi raccomando... e via di frecce appoggiate ovunque, che respawnano pure a intervalli regolari. Sotto con situazioni troppo sentite, troppo drammatiche, troppamente troppo come un rapimento dove contestualmente ti han confiscato la roba che ti eri troppo sudato, per cui zero chance, desperation ai massimi livelli, situation estrema, ma, guarda là, incredibile, uno shotty, ora sì che hai qualche possibilità, una speranza, puoi tornare a lottare per la tua vita, mio survivor... e poi - bam! - come per magia ti torna anche TUTTO il resto dell'inventario.
Non un gioco brutto.
Un gioco offensivamente brutto.