Autore Topic: [Review] L'Illusionniste (di Sylvain "Belleville" Chomet)  (Letto 1490 volte)

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Offline fulgenzio

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L'Illusionista: E' tornato Sylvain Chomet. Sono passati più disei anni da quando Appuntamento a Belleville (Les Triplettes de Belleville, Premio Oscar nel 2004) aveva fatto scoprire al mondo il talento del regista/factotum (qui firma anche l'adattamento della sceneggiatura e la splendida partitura musicale). Il tempo non è passato invano perché L'Illusionista è un assoluto capolavoro, che supera persino Belleville e si propone come uno dei migliori film di animazione degli ultimi anni. L'origine è nobile: Chomet ha infatti recuperato uno script di Jacques Tati che "Mounsieur Hulot" non aveva avuto modo di interpretare. Il personaggio principale (che è di fatto una versione animata di Tati, con le stesse movenze e la stessa parlata incomprensibile) è un anziano illusionista che sbarca il lunario con i suoi spettacoli, oramai passati di moda (il film è ambientato negli anni '50). Durante le sue peregrinazioni arriva in Scozia dove, nella più classica tradizione chapliniana, incontra una giovane sguattera rapita dalla sua magia, cui si affeziona. La strana coppia si trasferisce ad Edimburgo e mentre lei si trasforma in ragazza elegante, lui si barcamena tra spettacoli e altri lavoretti con esiti disastrosi. La magia però non esiste per davvero e la vita ha scelto per loro strade diverse...
Come successo per Belleville, Chomet riesce a dare vita ad una serie infinita di personaggi curiosi, grotteschi, paradossali. Il bestiario umano ospitato nell'hotel in cui soggiornano i due ne è un chiaro esempio: dal clown con manie suicide al terzetto di frateli acrobati ipercinetici, dall'impresario visionario al ventriloquo alcolizzato, Chomet racconta la fine di un'epoca e l'inizio di un'altra non necessariamente migliore. Buffo e divertente, amaro e malinconico, L'illusionista è un omaggio ad un genio del cinema (che si può ammirare "live" in una delle più riuscite sequenze del film), alla Scozia, rappresentata con un stile iperrealistico e convincente ed ad un modo di fare animazione oramai passato di moda.Visivamente meraviglioso e ottimamente musicato (non ci sono dialoghi se non quelli "intuibili" dalla incomprensibile parlata anglo francese dei personaggi) il film conferma il talento narrativo di Chomet e la sua incredibile capacità di trasportare lo spettatore in una fiaba triste che ammalia e soprende. In tempi in cui l'inutile 3D impera dilagante, è bello bearsi di fronte ai meravigliosi scenari bidimensionali, agli acquerelli animati che Chomet realizza con un estro e una creatività senza pari. Solo in due occasioni, perlatro perfette, si cede il campo al digitale, ma per il resto è tutta vecchia scuola. Da vedere e ri-vedere.

In sala dal 29 ottobre.
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.

Offline illogico

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Re: [Review] L'Illusionniste (di Sylvain "Belleville" Chomet)
« Risposta #1 il: 30 Set 2010, 13:10 »
Ottimo consiglio, sicuramente sarà qualcosa di interessante da vedere
I AM ERROR.

Offline iKenny

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Re: [Review] L'Illusionniste (di Sylvain "Belleville" Chomet)
« Risposta #2 il: 04 Ott 2010, 20:56 »
Visto sabato sera.
Veramente bellissimo.
Un cartone muto e solo per questo meriterebbe.
Le animazioni sono superbe, in alcuni momenti mi hanno ricordato le tavole di Gipi.
La storia è molto bella e lascia pensare e riflettere sui cambiamenti della vita e della società, sulle influenza che ha su di noi ciò che ci circonda e molte altre cose.
Il film è triste e malinconico soprattutto nel finale, quindi preparatevi a qualche lacrimuccia.
Confermo il giudizio di Fulgenzio. Da vedere!

Offline EGO

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Re: [Review] L'Illusionniste (di Sylvain "Belleville" Chomet)
« Risposta #3 il: 19 Nov 2010, 08:39 »
Questo film è bellissimo. Al di là del fatto che solo francesi e giapponesi ormai hanno la capacità di raccontare facendo a meno delle parole (i Pixar ci hanno provato per mezzo film, ma sapevano benissimo che per l'altro mezzo dovevano esserci dialoghi altrimenti sarebbe stato il flop del secolo), film come L'illusionista ricordano come anche una storia di pochi fatti e di significati per nulla occulti possa mantenere alto l'interesse, il ritmo e il divertimento solo grazie al modo in cui è raccontata. Film come questo sbriciolano mille blockbuster da due ore e mezza che cercano di farsi ricordare solo per merito di un pugno di battutine quotabili (ma danno dei bonus a chi riesce a tirarne fuori una?) e di tonnellate di CG che non incanta come un singolo panorama dell'Illusionista. Anche la musica è perfetta. I multisala che tengono 3 sale soltanto per il kolossal del mese dovrebbero avere i coglioni di dedicare una saletta esclusivamente a questi film che altrimenti vengono relegati alla distribuzione in cinemini arcaici di centro città: magari vendi 40 biglietti in un mese, ma non boicotti vistosamente il Cinema.

Ah, mi ci ha portato la mia ragazza; non mi porta solo a vedere roba tipo Bright Star ;)

Offline FreeDom

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Re: [Review] L'Illusionniste (di Sylvain "Belleville" Chomet)
« Risposta #4 il: 23 Ago 2011, 08:23 »
Il boicottaggio, tra l'altro, è continuato anche nella versione home: in Italia non è uscito ancora nulla, in UK solo il DVD. In parole povere chi volesse il BD deve rivolgersi al mercato francese.

Il DVD (UK) è comunque ottimo, non fa rimpiangere una versione con definizione più alta.

Sul film non aggiungo nulla, è stato detto già tutto.

Offline Gropius

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Re: [Review] L'Illusionniste (di Sylvain "Belleville" Chomet)
« Risposta #5 il: 23 Ago 2011, 12:05 »
In Italia è uscito il DVD un paio di mesi fa insieme alla sceneggiatura originale di Tati, per Feltinelli.
La qualità è buona, non so se a livello dell'UK perché non ho avuto modo di vederlo.

Offline Il Pupazzo Gnawd

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Re: [Review] L'Illusionniste (di Sylvain "Belleville" Chomet)
« Risposta #6 il: 24 Ago 2011, 14:44 »
Lo davano il mese sorso su Sky, peraltro

Offline FreeDom

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Re: [Review] L'Illusionniste (di Sylvain "Belleville" Chomet)
« Risposta #7 il: 24 Ago 2011, 14:45 »
In Italia è uscito il DVD un paio di mesi fa insieme alla sceneggiatura originale di Tati, per Feltinelli.
La qualità è buona, non so se a livello dell'UK perché non ho avuto modo di vederlo.


Immagino sia la stessa. Comunque grazie per la segnalazione, e ora capisco perchè non lo trovavo nei cataloghi dei negozi online.