Questo è un gioco verso il quale ho sentimenti dissonanti.
L'ho giocato all'uscita e ben tre volte (!), di cui due volte di fila e una qualche tempo dopo perché mi andava.
Quindi sì, ritengo che sia un gioco divertente e con un ritmo complessivamente riuscito (un po’ come Dread, in effetti). E io sono uno di quelli che dà parecchio valore alla questione -spesso difficilmente quantificabile e razionalizzabile - del "ritmo". Per quanto mi riguarda, anche l'anima da action all'acqua di rose è parecchio riuscita e spammare schivate (con timing generosissimo) e raggi caricati dà una certa soddisfazione. Parentesi: va detto che l'aver giocato da poco Bayonetta, e averlo detestato come poche cose nella mia vita, mi ha fatto definitivamente capire che per me gli action 3d devono essere semplificati nei comandi (un ottimo esempio è Astral Chain) ed evitare a tutti i costi le stupide stringhe di comandi come si fosse in un Tekken.
Poi però subentra la ragione ed ecco che il giudizio verso il gioco diventa parecchio negativo.
Il level design è estremamente semplificato rispetto ad un Metroid 2d o ad un Prime, capita di trovare situazioni incoerenti con muri invisibili (ce n'è una da manuale), i power up sono insoddisfacenti e limitano l'esigenza di esplorare (problema che riguarda anche Dread, il quale era vicino a capirne la soluzione, ma niente…*), la linearità è forzata (“alla Fusion”) da porte che possono aprirsi o chiudersi per esigenze narrative ecc ecc.
Ecco, veniamo alla narrativa. La storia è una di quelle con i complotti che sarebbe potuta sembrare figa nel 1998 (ai tempi di MGS) ma che nel 2010 è fuori tempo massimo. Ma il vero problema è la scrittura dei dialoghi di livello "George Lucas": i nomignoli insopportabili che *forse* funzionano in Giappone ma non in occidente (“The Baby”, “The Deleter”, ma vaffanculo!), il maschilismo serpeggiante, i monologhi di Samus di qualità Shojo manga per ragazzine di 13 anni. Menzione d'onore per l’espediente narrativo per giustificare lo sbloccamento delle abilità di Samus durante l'avventura: facepalm assoluto. A tutto questo aggiungiamo velleità di narrazione interattiva tipo le sequenze di pixel hunt o le sequenze di camminata in semisoggettiva, che proprio non aiutano questo gioco.
Un gioco a tratti orribile, ma con una natura sperimentale che talvolta ce lo rende simpatico. Un plauso allo sforzo di design per realizzare un gioco 2d/3d che si controllasse con un pad del nes, con tanto di punto di vista alla Prime cambiando impugnatura in tempo reale. Non scelte riuscitissime, ma che mi generano almeno un po' di ammirazione verso i designer.
Insomma, in ultima analisi, un gioco che si inquadra perfettamente nella deriva presa dai Metroid di Sakamoto. Giochi divertenti, con ritmo forsennato, azione, e un accenno piccolo piccolo di esplorazione. Per una volta dobbiamo essere tutti grati agli isterismi di internet che hanno condannato senza appello questo gioco, perché se avesse ricevuto un'accoglienza anche solo discreta quella fava di Sakamoto avrebbe continuato imperterrito su questa strada e oggi non avremmo più la linea 2d pura della serie e l’anima esplorativa di Metroid (che comunque è ancora presente in giochi come Dread) sarebbe ancora più minoritaria rispetto a quella action.
*Mi riferisco ovviamente al fatto che in Dread molte abilità di Samus hanno un sapore da "potenziamento di abilità già esistente" (es. Cross Bombs) e quindi sarebbero potute essere opzionali. Avrebbero gratificato il giocatore con atteggiamento esplorativo e non sarebbero state ennesime abilità per progredire. Insomma...come Hollow Knight (non poteva non essere citato, no?
)
Edit: Ah, dimenticavo un altro crimine di questo gioco:la ost inesistente! Perchè le musiche alla Super Metroid erano troppo "da videogioco", evidentemente. E quindi assoldiamo un compositore di anime che faccia una ost ambientale insulsa.