Mah, per ora i leader dei paesi occidentali, Biden compreso, hanno mostrato tanta cautela (giustamente), ma soprattutto tante parole un pò fini a sé stesse.
Tutti a parlare di sanzioni di qui, sanzioni di la.
Per settimane, i vari Biden, Macron, Blinken, Borrell, etc etc etc, si erano esibiti in un turbinio di conferenze e dichiarazioni promettendo sanzioni durissime non appena la Russia avesse mosso un capello.
Poi arriva lunedì 21 febbraio, la Russia con assoluta nonchalance entra nelle province separatiste, prendendone di fatto possesso.
Non contento, Putin si mostra al mondo (occidentale) mentre firma l'annessione del Donbass alla Russia, facendolo quasi passare come un atto di benevolenza per quei poveri cristiani (ortodossi ovviamente) invece che un aggressione ad un territorio di un altro stato.
Ad oggi, 48 ore dopo, l'unica sanzione ufficializzata é la sospensione, da parte dei crucchi, degli accordi per il gasdotto Nord Stream 2.
Il resto, parole parole parole.
Borrell candidamente conferma che Putin stesso non sarebbe oggetto delle sanzioni UE.
Mentre dall'italico stivale, il presidente di Coldiretti già piange miseria dicendo che dal 2014 l'Italia ha perso un miliardo e mezzo di euro a causa delle sanzioni post-Crimea.
Crimea si, Donbass anche, Grana Padano no.
Inutile rimarcare come a Putin sia molto chiaro quanto agli stati europei convenga tenersi buona la Russia, non solo per import ma anche per export.
In un certo senso, essendo una nazione ancora parecchio attenta alla preservazione dei valori interni, le sanzioni economiche in atto dal 2014 hanno pure giovato alla produzione autoctona.
I paesi UE invece, cornuti e mazziati.
Per il prossimo lustro, al freddo e senza un bacino di circa 140 milioni di potenziali acquirenti.
Per la precisione, 144 più i circa 5 milioni di acquirenti potenzialmente persi nel Donbass.
Meno male che lo sport ci salverá.
Pare infatti che L'UEFA stia pensando di punire la Russia spostando la sede della finale di Champions. Apposto stiamo, ora si che gliela facciamo vedere a questo borioso oligarca russo.
Siamo tutti in trepidante attesa che la FIA cancelli pure il GP di Sochi, così da far rinsavire Putin e farlo desistere dai suoi piani di espansione e conquista.
Se domani la provincia di Bolzano si dichiarasse separatista e venisse "incorporata" all'Austria, il governo italiano imporrá sanzioni sull'importazione delle palle di Mozart e produzione di torte Sacher?
Per ora, più che l'importanza strategica dell'annessione di quei territori alla Russia, IMHO riveste molta più risonanza il rapporto di potere (e soprattutto dipendenza) che Putin sta dimostrando di godere nei confronti dei vari paesi (tutti) del mondo occidentale, e soprattutto dell'Europa.