Articolo interessante e piuttosto inquietante.
La mia analisi era in effetti semplicistica, però il risultato non mi pare cambi di molto: che siano il frutto di servizi segreti allineati o deviati, sparizione e morte di un cittadino straniero sono fatti che non puoi occultare a lungo, se non al prezzo di acuire di molto i sospetti. Che sia sfuggita la mano agli uomini di Al Sisi oppure una manovra per destabilizzarlo, una volta appurato il fattaccio tanto vale fare spallucce e "ritrovarlo" a bordo strada.
Proprio per salvaguardare i rapporti internazionali.
Che poi nel regime di cattivismo spinto in cui versano le nostre società, di Regeni frega poco e punto non solo al governo Renzi, ma pure all'opinione pubblica. Va ad aggiungersi alla lunga lista di quelli che "se la sono cercata".
Comunque ragionare su cosa sia "andato storto con Regeni" nello scenario di un regime che fa fuori i dissidenti come mosche può essere sensato in un quadro di comprensione geopolitica, ma sul piano umanitario cambia poco.
Empatia e orrore conseguente aumentano perché è il classico "nostro ragazzo", certo, ma io mi incazzo tutti i giorni per quello che sta succedendo in Egitto, alleato italiano e atlantico. Mi incazzo a mille.
P.S. Ecco. Manco l'avessi letto prima di scrivere il post:
http://www.internazionale.it/opinione/ida-dominijanni/2016/02/10/egitto-italia-giulio-regeni