In prospettiva futura, il fatto che l'italia abbia disconosciuto il trattato stipulato 3 anni fa (che mi risulta abbastanza illegittimo, visto che sorvola sui diritti umani ecc, come non avessimo altri impegni di carattere superiore da mentenere) e tradito ancora una volta una nazione "amica", che credibilità militare ci dà? La risposta la so, solo voglio avere l'opinione tecnica di Gunny.
Fossi un qualunque altro stato non mi alleerei MAI con l'Italia, o lo farei sapendo che appena si mette male mi pugnalerà alla schiena.
Dal punto di vista militare-militare abbiamo ancora alcune eccellenze riconosciute, come il settore del trasporto aereo tattico, la fanteria di montagna (Alpini) e determinate forze speciali di ottimo livello (Col Moschin ecc). Qualunque paese occidentali è ben felice di potersi avvalere di detti reparti. Idem dicasi per l'industria militare, abbiamo nomi pesanti (IVECO, OtoMelara, Augusta Westland) che producono materiale che costituisce spesso lo stato dell'arte.
D'altra parte, la nostra credibilità politica è ai minimi storici. Siamo una nazione vecchia, cinica, stanca, economicamente in declino e apparentemente senza alcuna ambizione.
Tutto quanto facciamo in politica estera, missioni militari comprese, ha come unico scopo ottenere un tornaconto a brevissimo termine in politica interna; tutti i nostri alleati lo sanno benissimo e si guardano bene dall'affidarci responsabilità pesanti o dal "fidarsi" di noi... di fatto, come immagini, fanno tutti i conti importanti al netto dell'Italia.
Perché non ci scaricano apertamente? Perché non ne ricaverebbero alcun utile... paghiamo regolarmente le nostre tasse all'UE, forniamo le nostre basi a testa bassa, e partecipiamo a missioni internazionali un po' dovunque senza chiedere in cambio niente che non sia il semplice riconoscimento del nostro diritto a "giocare coi grandi". Neppure con la Libia, nel pieno della nostra area di pertinenza strategica, contiamo molto ed è penoso vedere Sarkozy e Cameron che non nascondono di avere un progetto "aglofrancese per la pace" , e Frattini che dice "abbiamo idee anche noi.."
Siamo un po' come l'amico sfigato che ha una bella casa dove organizzare le feste, e quindi lo si tollera.
Questo vale per gli Stati Uniti ma anche per la Libia: gli accordi stretti con la Libia erano di fatto una pistola immigratoria puntata alla nostra tempia, che Gheddafi ha accettato di abbassare in cambio di soldi, scuse, ancora soldi, armi, ancora soldi. E si è preso pure la soddisfazione di marciare su Roma in trionfo con le ancelle, stile imperatore romano.
Partnership strategiche vere e proprie non le possiamo ottenere, se non con bifolchi come Lukashenko o con chi vuole usarci come strumento per i suoi scopi (Putin che ci usa come divaricatore anale energetico contro l'UE, gli USA che ci usano come grimaldello politico per l'ingresso della Turchia nell'UE ecc).
Il tutto in cambio di sorrisi e strette di mano, l'utile economico, geostrategico o industriale è 0. Un sorriso di Obama al G8 dell'Aquila, di cui Berlusconi riteneva di avere disperatamente bisogno per rafforzarsi nei sondaggi, l'abbiamo pagato autorizzando la costruzione della base Dal Molin a Vicenza. E Wikileaks ci da esattamente l'idea di quanto gli americani sappiano perfettamente di averci in pugno.
Finché non avremo una classe politica diversa, gli unici amici che avremo saranno quelli al quali saremo sempre disposti a pagare il conto.