Dopo l'ultima rappresaglia, i Rumeni mi stanno inseguendo per le strade di Barcellona. Mi braccano, mi sparano dai finestrini, tentano di buttarmi fuori strada, ma io rispondo colpo su colpo, sparando alle ruote per rallentarli, prendendoli a sportellate per farli schiantare contro i palazzi. Finalmente riesco a portarmi fuori dalla loro zona, sembra che si stiano ritirando, ma le sirene in lontananza non promettono nulla di buono. Dopo qualche secondo sono di nuovo inseguito, questa volta dalla polizia. Devo seminarli prima di tornare alla base, non sarà facile. Sfrutto i vicoli del quartiere gotico per provare a sparire, ma una pattuglia mi avvista di nuovo. Metto il turbo, ma mi è ancora alle calcagna, allora all'incrocio decido di girare all'ultimo secondo, utilizzando il freno a mano. La pattuglia va diritto e ci mette un po' a fare inversione, io nel frattempo mi sono volatilizzato. Anche questa è fatta.
Wheelman è adrenalina, euforia, eccitazione, esagerazione. Correre per le strade di Barcellona è un godimento che cresce proporzionalmente alla velocità del nostro mezzo di trasporto, per raggiungere l'orgasmo durante gli AirJack. Questi ultimi sono l'originale modo con cui Milo, il protagonista del gioco interpretato da Vin Diesel, si impossessa dei veicoli altrui, letteralmente saltando in corsa dal proprio veicolo verso il nuovo mezzo, entrando dal finestrino e liberandosi del guidatore con un calcio. Per quanto irrealistico, l'animazione del gesto è ottima e riesce a gasare ulteriormente il giocatore.
La storia racconta della rivalità tra i Rumeni, i Los Lantos e i Chulos Canallas, le tre bande che controllano la criminalità a Barcellona. Milo è un autista professionista e presta i suoi servigi di volta in volta ai vari gruppi, e almeno all'inizio non è chiaro perchè da Miami si sia trasferito in terra catalana. La trama non brilla nè per inventiva nè per bellezza, ma fa il suo lavoro per giustificare il fulcro del gameplay, basato su tambureggianti inseguimenti a bordo dei mezzi più svariati. Le situazioni ricreate sono molto varie e sorprende l'inventiva dei game designer, capaci di proporre sempre qualcosa di nuovo ad ogni missione. In nostro aiuto avremo la possibilità di utilizzare il turbo, che si ricarica distruggendo oggetti o semplicemente correndo, oppure potremo utilizzare la stessa barra del turbo per rallentare il tempo e far fuori gli inseguitori con precisione maggiore. Il tutto è supportato da un ottimo sistema di controllo, che si padroneggia in un nanosecondo.
Sullo sfondo c'è una Barcellona ricreata meticolosamente e riconoscibilissima, vero valore aggiunto della produzione. Wheelman ha una classica struttura free-roaming ed è un piacere anche solo girare per la città, magari alla ricerca dei 100 leoni da distruggere o degli stunt-jump da eseguire. Attraverso il PDA è possibile in ogni momento consultare una mappa dettagliatissima e zoomabile, in cui sono segnati tutti i punti di interesse, missioni secondarie comprese. Per cominciare una missione basta selezionarla dalla mappa e non c'è bisogno di recarsi fisicamente sul posto. L'unica condizione per alcune missioni è quella di essere muniti di un mezzo di trasporto, auto o moto che sia. Questa scelta azzera i tempi morti, permettendo di buttarsi a capofitto nella prossima missione. L'alta fruibilità del titolo è garantita anche dai frequenti checkpoint interni alle varie missioni, che annullano la frustrazione, anche se forse abbassano di troppo la difficoltà. Ma poichè c'è davvero tanta carne al fuoco, non è un vero problema. Le missioni secondarie sono tantissime e molto varie: si spazia dalle classiche missioni Taxi, al rubare auto in movimento sfruttando l'AirJack alle missioni "Patata Bollente" dove bisogna raccogliere dei pacchetti e portarli in un punto prestabilito prima che finisca il tempo. Un sistema di rating delle nostre performance invoglia a rigiocare le missioni fino a che non si è soddisfatti e l'achievement "I Live For this Stuff!" coi suoi 100 punti è un ottimo motivo per tentare di ottenere tutte S.
Wheelman deve tantissimo alla serie Grand Theft Auto: la struttura portante incentrata su una città da esplorare è la stessa, con tanto di minimappa a schermo (ma senza navigatore) e anche i controlli sono molto simili. Tuttavia la Barcellona di Wheelman risulta meno viva di Liberty City: poche sono le persone in giro, così come le auto (esigenze di gameplay?). Non c'è neppure alternanza tra giorno e notte, nè cambiamento delle condizioni climatiche: vivremo un unico lungo giorno di sole. Anche dal punto di vista narrativo Rockstar ha ancora molto da insegnare, così come nella regia delle scene d'intermezzo. Il fatto che Wheelman sia completamente doppiato in Italiano dovrebbe essere un pregio, ma l'audio non è sempre sincronizzato coi movimenti della bocca dei personaggi. Più in generale, mentre nel capolavoro Rockstar si finiva con l'entrare in simbiosi con Niko Bellic, sarà molto difficile che qualcuno si identificherà in Milo, perchè niente della sua vita è rappresentato su schermo. Non ha come Niko una cerchia di amici con cui uscire, o una ragazza, o una casa in cui tornare e guardare la tv o riposare. Wheelman assomiglia più a una produzione arcade che a un prodotto sandbox free roaming, di cui conserva solo alcuni tratti caratteristici.
Da un confronto diretto con GTA IV non può che uscirne con le ossa rotte, ma riesce a brillare di luce propria se preso per quel che è: un grandissimo arcade, frenetico e adrenalinico, di cui si sentiva la mancanza. Dategli una possibilità e vi ripagherà con ore e ore di sano e semplice divertimento.