Autore Topic: [PC] Grand Theft Auto 3  (Letto 2455 volte)

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Offline theblackpages

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[PC] Grand Theft Auto 3
« il: 24 Apr 2003, 20:11 »
>> Pseudorecensione emozional|pretenzioso|narrativa di GTA III

>> Rumori consigliati

..........> Korn|Omonimo
..........> The Future Sound of London|Dead Cities

Visto che c’è da stare fermi, ne approfitto per accendermi una sigaretta: da più di tre quarti d’ora, sono imbottigliato nel traffico. Il capo mi ha costretto a rimanere un’ora in più, stasera: fottuto schiavista. Uscito dal lavoro, sono passato in centro per una commissione. E ora, eccomi qui, a rodermi il fegato, respirando velenosi fumi di scarico, mentre i clacson si divertono a seviziarmi i timpani.

..........Mi faccio un tiro lungo, poi lascio cadere la cenere in un posacenere ormai saturo di cicche storpie e d’ogni tipo di sporcizia. “E’ proprio necessario che io rimanga qui al mio posto, in trappola fra le spire di questo luccicante serpente di metallo?” mi domando, mentre una signora, di fronte a me, attraversa la strada spingendo il passeggino del figlioletto. Non è giovane, però ha un aspetto curato e gradevole; mi guarda negli occhi con insistenza, per avvertirmi di prestare attenzione al loro passaggio. “Non si preoccupi, signora: tanto qui non ci si muove per niente!” dico fra me e me, accennando un amaro sorriso, che si spegne sul nascere. Nel frattempo, l’auto davanti avanza un po’.

..........Ma io aspetto lì, fermo.

..........Quella prosegue ancora e mi distacca d’almeno un paio di metri. Da dietro, partono le strombazzate di clacson. Un attimo dopo, gli improperi risuonano nel gelo della notte. Di scatto, giro tutto lo sterzo a sinistra e affondo il piede nel pedale dell’acceleratore. Con un sibilo di copertoni stridenti, mi infilo nell’altra corsia, completamente vuota; percorrendola per un centinaio di metri, all’incrocio, prenderò la stradina di campagna che mi condurrà a casa, finalmente. Il motore urla sprigionando tutta la sua potenza: ancora qualche metro e riacquisterò la mia libertà. Ci siamo. Mi preparo a svoltare a sinistra per imboccare la stradina. All’improvviso, da questa, a tutta velocità, sbuca un furgoncino per la consegna del pesce. Il mio piede destro s’alza fulmineo e si tuffa sul pedale del freno. Ma a questo punto non c’è più nulla da fare. Le ruote stridono. L’impatto è tremendo. La mia auto salta in aria e gira più volte su se stessa, per poi schiantarsi rovinosamente sull’asfalto, capovolta. Il mio cervello s’era sconnesso ancor prima dello scontro: per alcuni indicibili attimi, il tempo pare congelarsi e dilatarsi per abbracciare l’infinito. Le grida terrificate dei passanti paiono eco di una valle lontana. Vita e morte sono parole vuote di significato, nel limbo in cui sono sospeso. Sembrano ore, ma è trascorsa solo una frazione di secondo: riacquisto lucida la coscienza. “Cazzo, sono ancora in vita!”: non faccio in tempo ad esclamare ciò dentro di me, che odo un rumore, come un crepitio di fiamme. La macchina ha preso fuoco e sta per scoppiare: devo scappare subito! Faccio per muovermi, ma non ci riesco: l’incidente ha deturpato terribilmente l’abitacolo, che ora mi è tutto addosso. Per fortuna, il braccio sinistro è libero. Tiro la maniglia, ma lo sportello è bloccato. In preda alla disperazione, strattono con tutta la forza che ho in corpo; invano. Poi mi accorgo che il vetro dello sportello è in frantumi. Con un pugno, lo faccio cadere, e sguscio fuori strisciando. Ferito e zoppicante, mi allontano d’un paio di metri: con un boato spaventoso, l’auto scoppia, e lo spostamento d’aria mi scaraventa con violenza contro il marciapiede.

..........Mi faccio un tiro ancora più lungo del precedente: la sigaretta, consumandosi, arde intensamente, lacerando il buio pesto dell’abitacolo; nello specchietto retrovisore appare il mio viso che s’illumina di rosso, lievemente. Non ne ho fumato neppure metà, però getto via il mozzicone fuori del finestrino. E richiudendo il vetro, mi rispondo: “Sì. E’ necessario che io rimanga qui al mio posto, in trappola fra le spire di questo luccicante serpente di metallo.

..........Perché GTA 3 non è la vita”.