Autore Topic: [Review] Appaloosa  (Letto 535 volte)

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Offline fulgenzio

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[Review] Appaloosa
« il: 13 Gen 2009, 00:23 »
Appaloosa di Ed Harris

Spesso dato per morto e sepolto, il western invece sembra godere di ottima salute.
L’essere ben poco frequentato ha permesso al genere di ricevere omaggi sentiti e partecipi solo da coloro che ritengono di poter contribuire in maniera efficace al suo mantenimento in vita. Questo  fenomeno ha fatto sì che negli ultimi anni i film western avessero, salvo sporadiche eccezioni, una qualità inversamente proporzionale alla quantità e Appaloosa rientra perfettamente nel novero dei “pochi ma buoni”.
La trama è classica, che più classica non si può, ma è anche l’unico elemento prevedibile:Virgil Cole (Ed Harris) è un giustiziere prezzolato, dotato di un’ etica del tutto particolare, che viaggia di città in città, assieme al fido vice e amico Everett Hutch (Viggo Mortensen) per trovare una soluzione a problemi che la legge ordinaria non riesce a risolvere. La missione dei due è liberare la cittadina di Appaloosa, in Nuovo Messico, dove Randall Bragg (Jeremy Irons ) e i suoi scagnozzi fanno il bello e il cattivo tempo. La resa dei conti sarà più difficile del previsto e coinvolgerà anche la signora French (Renee Zellweger), volubile donna dello sceriffo…
In uno scenario che ammicca pesantemente ai classici come Un Dollaro d’onore e si tiene ben lontano dall’epica Fordiana, prendendo ispirazione da riletture recenti del genere come la serie tv Deadwood, Appaloosa, è una ventata di aria fresca: pur mantenendo una forma classica, il film di Harris si smarca da molti suoi recenti epigoni per la ricchezza dello script e dei dialoghi che permettono una perfetta caratterizzazione di tutti i personaggi, dai protagonisti principali all’ultima delle comparse.
Si parla molto e mai a sproposito in Appaloosa  e quando le bocche tacciono a far sentire le loro voci sono le pistole, chiamate in causa raramente ma mai senza una buona ragione. Secco e spietato quando è necessario (l’incipit è folgorante e così pure il duello finale), Appaloosa  è perfetto anche e soprattutto nel ricostruire l’atmosfera di un'epoca (non troppo dissimile dalla nostra, verrebbe da dire) nella quale si viveva in un perenne stato di insicurezza.
Alla sua seconda regia (dopo l’ottimo esordio di Pollock, mai arrivato negli italici lidi), Ed Harris dimostra nuovamente di essere un eccellente uomo di cinema ed un perfetto interprete della tradizione western, che riesce ad innovare senza stravolgere. La parte del duro dal cuore d’oro gli calza a pennello, ma la sequenza dell’arrivo in città del duo e conseguente iniziale regolamento di conti, è girata come meglio non si potrebbe. Tutti i topoi del western classico sono presenti:la stella di latta, l’assalto al treno, il saloon con l’anta che sbatte, la cella nell’ufficio dello sceriffo, il grandangolo sull’orizzonte sterminato. A questi va ad aggiungersi il racconto di una “meravigliosa amicizia”, assolutamente virile ma a suo modo quasi romantica, tra i due protagonisti che, pure quando si trovano separati dall’attrazione per la stessa donna, riescono a discutere e confrontarsi.
Il cast è, in una parola, perfetto. Quella formata da Harris e Mortensen è la coppia dell’anno: un’alchimia perfetta, corroborata da alcuni scambi di battute memorabili. Un buddy movie all’interno di un film western che funziona perfettamente. Se Clint Eastwood e John Wayne potranno mai avere degli eredi, Ed e Viggo si candidano con robuste credenziali per reclamare quella posizione. Apprezzato il ritorno a buoni livelli di Jeremy Irons, che da troppi anni sembrava aver perso il filo di una carriera altrimenti più che apprezzabile, delude parecchio Renee Zellweger che pure in un altro western ante litteram, Cold Mountain, aveva dimostrato un certo talento. Ma tant’è.Piccoli dettagli che non intaccano il giudizio globale, assolutamente positivo. Da lassù, Howard Hawks  e Sergio Leone sorridono e danno la loro benedizione. Visione indispensabile per gli amanti del western e non solo per loro.

 
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Offline pedro

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Re: [Review] Appaloosa
« Risposta #1 il: 13 Gen 2009, 09:03 »
M'è piaciuto un sacco, anche perchè per il western ho un debole. :) Peccato solo per la -come sempre- insopportabile Zellweger, ma ammetto che è una fissa tutta mia e basta.

Bisognerebbe recuperare il romanzo da cui è tratto, comunque.
« Ultima modifica: 13 Gen 2009, 09:06 da pedro »
«Allora dev'essere molto pericoloso essere un uomo.» «Lo è, signora. E solamente pochi ce la fanno. È un mestiere difficile, e al fondo c'è la tomba.»

Offline The Dude

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Re: [Review] Appaloosa
« Risposta #2 il: 13 Gen 2009, 09:36 »
E vai!
Avevo già letto bei giudizi, ma come al solito le rece di Fulgenzio aumenta a dismisura la mia voglia di andarlo a vedere.
Soprattutto "il grandangolo sull’orizzonte sterminato" aaahhsiii... :D

Offline Luv3Kar

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Re: [Review] Appaloosa
« Risposta #3 il: 13 Gen 2009, 16:01 »
è una fissa tutta mia e basta.

No tranquillo, siamo pochi ma agguerriti. :)

Un amico lo aveva visto a Roma e me ne aveva parlato altrettanto bene, mi fa piacere ritrovare conferma di quel giudizio nel bell'articolo di fulgenzio.
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