Se non posso né rivendere né prestare qualcosa ne consegue che tale cosa non è davvero mia, non in senso tradizionale.
Eh ma il problema è che non è mai stato davvero così.
Con il digitale semplicemente viene fuori un qualcosa che in precendenza era di fatto non praticabile ma che c'è sempre stato: la concessione in licenza.
Detto questo non posso che ribadire il mio sogno nel cassetto:
1. tutti i fornitori di software assicurano una politica alla Steam (rimborso completo al di sotto delle 2 ore di gioco, che mi sembrano una soglia abbastanza ragionevole per la maggior parte dei giochi)
2. libero scambio delle licenze (all'interno della singola piattaforma), con una commissione non troppo invasiva che va al gestore e/o all'editore per far sì che nessuno rimanga scontento; anche qui, mi sembra una prospettiva ragionevole e non necessariamente infausta per il mercato, tenuto conto che le licenze non saltano fuori dal nulla... insomma ci vorrebbe davvero un disastro per impattare seriamente il venduto del "nuovo", ma a quel punto forse il problema starebbe a monte (cioè nella qualità del gioco stesso e/o sulla sua commerciabilità a lungo termine)