Autore Topic: GAMEPRO 18  (Letto 5726 volte)

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Offline fulgenzio

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Re: GAMEPRO 18
« Risposta #30 il: 15 Dic 2008, 00:44 »
imbarghi delle recensioni

Boh, quelli ci sono pure nel settore cinematografico, anche se non ne ho mai capito il senso. O meglio, tutto sommato il senso lo capisco pure (in caso di un film davvero demmerda c'è il rischio che questo ingeneri un passaparola negativo, specie su internet dove la prima fascia di appassionati sta con le orecchie tese), ma rifiuto di credere che davvero le case di produzione si facciano influenzare così tanto.
Questo modus operandi ha poi anche una seconda, e ancora più spiacevole, conseguenza: far credere al giornalista, che già di solito è un pallone gonfiato convinto che per qualche strana ragione il suo lavoro lo ponga a livelli più elevati della media, di avere qualche potere particolare o qualche abilità atipica, mentre invece spesso è ben più stronzo/ignorante/impreparato del lettore che lo legge.
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Offline eugenio

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Re: GAMEPRO 18
« Risposta #31 il: 15 Dic 2008, 09:52 »
ma il giornalismo videoludico è vero giornalismo o rischia di essere piuttosto una vetrina per le case di produzione ed i loro giochi?

Citazione da: Horacio Verbitsky
Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda.

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Re: GAMEPRO 18
« Risposta #32 il: 15 Dic 2008, 10:25 »
O quando ci sono di mezzo press-tour che cercano in tutti i modi di influenzare l'opinione dei redattori?
Per esperienza personale ti posso garantire che i press-tour influenzano ben poco... premesso che nella maggior parte dei casi sono eventi divertenti e piacevoli, dubito che le software house pensino veramente di poter far cambiare idea a qualche giornalista semplicemente portandolo in giro per un paio di giorni e regalando qualche gadget...

Offline fulgenzio

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Re: GAMEPRO 18
« Risposta #33 il: 15 Dic 2008, 10:30 »
dubito che le software house pensino veramente di poter far cambiare idea a qualche giornalista semplicemente portandolo in giro per un paio di giorni e regalando qualche gadget...

Ma infatti.
Basta molto meno. :)
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Offline HOLLYWOOD

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Re: GAMEPRO 18
« Risposta #34 il: 17 Dic 2008, 17:19 »
dubito che le software house pensino veramente di poter far cambiare idea a qualche giornalista semplicemente portandolo in giro per un paio di giorni e regalando qualche gadget...

Ma infatti.
Basta molto meno. :)

Tipo la promessa di un'esclusiva giornalistica...  :whistle:
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Offline dr_spengler

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Re: GAMEPRO 18
« Risposta #35 il: 18 Dic 2008, 17:00 »
imbarghi delle recensioni

Boh, quelli ci sono pure nel settore cinematografico, anche se non ne ho mai capito il senso. O meglio, tutto sommato il senso lo capisco pure (in caso di un film davvero demmerda c'è il rischio che questo ingeneri un passaparola negativo, specie su internet dove la prima fascia di appassionati sta con le orecchie tese), ma rifiuto di credere che davvero le case di produzione si facciano influenzare così tanto.
Questo modus operandi ha poi anche una seconda, e ancora più spiacevole, conseguenza: far credere al giornalista, che già di solito è un pallone gonfiato convinto che per qualche strana ragione il suo lavoro lo ponga a livelli più elevati della media, di avere qualche potere particolare o qualche abilità atipica, mentre invece spesso è ben più stronzo/ignorante/impreparato del lettore che lo legge.
Indubbiamente, spesso quelli che credono di svolgere una funzione di pubblica utilità più che essere chiamati giornalisti dovrebbero essere definiti giornalai (con tutto il rispetto per gli edicolanti e ne approfitto per salutare il mio di fiducia, molto simpatico e sui generis). E' vero che non sempre il giornalista può divulgare quello di cui viene a conoscenza, ma è anche vero che di questa retorica cautela i poteri forti abusano fin troppo volentieri e rimango sempre dubbioso sul poter parlare di giornalismo quando il rapporto tra chi riporta la notizia (dando comunque un interpretazione dei fatti) ed i soggetti stessi della notizia è così stretto e spesso simbiotico... I giornalisti videoludici hanno bisogno dei produttori di viggì tanto quanto questi ultimi hanno bisogno dei primi e in teoria, ma anche in pratica, imho non va bene... E' quel che succede nel giornalismo politico, dove questo rapporto di utilità reciproca ha finito per mettere all'angolo la stampa, rendendola subalterna delle cartelle stampa, delle conferenza, dei debriefings e di tutte quelle menate inventate da una parte per velocizzare il lavoro dei giornalisti e dal'altra per comprarne l'acquiescenza (do ut des: tu ti sbatti poco per trovare e confezionare la notizia, ma alla fine dici quello che voglio io...).
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