Inizicchiato qualche giorno fa e già "finito", seppur alla strarazzo di cane. La main quest purtroppo mi è fallita al terzo step e senza alcuna possibilità di recupero, avendo indugiato eccessivamente nella rincorsa di innumerevoli eventi secondari. A quel punto ho deciso di proseguire comunque, puntando almeno al salvataggio della prole.
Spietato-spietato-spietato.
Bello-bello-bello!
Non avendo giocato il prequel non sono in grado di stabilire quanto sia stato mutuato dal passato, piuttosto che creato di sana pianta. Prescindendo da queste considerazioni, invero di secondaria importanza, una cosa è certa: si tratta di un lavoro gargantuesco in termini di gamedesign. La cosa che più mi ha impressionato è il modo in cui la fase di apprendimento si estende illimitatamente, quasi a macchia d'olio; andando presto a sovrapporsi indistinguibilmente al tracciato di crescita del personaggio medesimo (preconfezionato e, proprio in ragione di ciò, pragmaticamente chirurgico nel suo riuscire ad incatenare il giocatore al pad). L'impressione è che non si finirà mai di imparare ; D.
Una sorta di frontale tra Majora's Mask e Dark Souls : 0.
<3able.
Aggiungo solo un'ultima cosa: non riesco ancora bene a spiegarmi come, eppure, stando a quanto ho assistito fino ad ora, tanto il plot, quanto i dialoghi, riescono a mantenere un'invidiabile plausibilità, senza per questo rinnegare il tipico tocco surreale della scuola giapponese. Tutto all'opposto della ben più celebre saga-sorella di sangue, da sempre una bandiera
inconsapevole del kitsch di bassa lega, disarmonica e sconclusionata com'è.
Off the Records nel mirino (per il prequel, boh? Capcom i miei dindi sono qui : S).
Sotto col secondo giro \o/.
Paperone:nichelini=io:gameplay