Beh, però questo disco e per un buon 30% di Zolberg, che tra l'altro è uno dei pochi cantanti al mondo di cui non riesco a cantare più di un pezzo senza ammazzarmi le corde vocali. Davvero troppo acuto per un essere umano (maschio).
Alla fine non prende note improbabili (almeno in quello che fa nei Pain), è che ha proprio una voce di base altamente acuta.
Il che da un lato lo rende una spalla tecnica solida (possono permettersi di fare tutto Remedy Lane), ma dall'altro ne sovraespone le peculiarità vocali, a mio avviso proprio fuori contesto rispetto ai PoS.
Ha un timbro eccessivamente chiaro e femmineo, cui si accompagna un modo di affrontare l'acuto graffiato gratuitamente tagliente anche dove non sarebbe necessario.
Quando sta nei ranghi con backing vocals è perfetto, appena occupa posizioni di primo piano (tutta Undertow, o anche il chorus di Meaningless), personalmente lo sento fuori contesto (oltre che imparagonabile alla versatilità tecnica del Gildenlow degli anni migliori).
A questo aggiungici che
come chitarrista Ragnar mi dice poco
Per l'appunto.
ma che volesse in effetti trasmettere un vero e proprio 'spostamento' strumentale come quello mentale che stava subendo lui.
Non ho ravvisato queste problematiche o, per meglio dire, nel contesto del disco e con quel sound di batteria secco, sezione ritmica mi è sembrata funzionale allo scopo, sebbene non sia la parte forte del disco.