Qualche commento spicciolo su alcune uscite più (o meno) recenti...
Blackfield - "Welcome to my DNA"
La versione wilsoniana più pop non mi convince troppo in questo album, forse per la troppa preponderanza di Aviv Geffen. O forse perché il genere mostra un po' la corda dopo i due album precedenti, con lo schema abbatanza ripetuto che fa leva sul ritornello melodico. Bella Waving e la semi-conclusiva Zigota, altre piacevoli, altre che non lasciano il segno.
Pure Reason Revolution - Hammer & Anvil
Nuovo album che prosegue sulla falsariga techno/rock del precedente AVO. Certo c'è più coesione sonora frutto di maggiore "fusione" delle due anime, il disco è più hard e praticamente con uno schema da concept album su presunti moti rivoluzionari. La ritmica prevede questo mischione incalzante chitarrosintetico che però risulta in breve prevedibile nonstante il buon cantato.
E' un po' palloso, posso dire? Manca quella varietà anche al limite disco del precedente, relegata all'epilogo con l'accattivante "Armistice" che infatti trovo uno dei brani migliori assieme a Never Divide.
Phideaux - Snowtorch
Ecco un altro concept album, seventies anche nella durata di poco eccedente i 40 minuti. Comprende le due parti della title track, separate da un breve pezzo che riprende uno dei temi e concluso da un epilogo. La musica invece è assolutamente in linea con gli ultimi lavori di illo/della band, un prog molto classico e vintage che fa leva sulla buona dinamicità e sull'efficace cantato maschil/femminile. Momenti interessanti alternati ad altri più scolastici, ma in generale è un buon disco. 30 anni fa sarebbe stato un'altra cosa, oggi è un piacevole ascolto.
Spock's Beard - X
Ah questo è il più vecchio, ma non mi pare di averne parlato. Dopo la "crisi mistica" di Neal Morse il nuovo corso dei Beard aveva portato a strade sempre discrete ma sassose, visto che il songwriting era quasi esclusivamente in mano al leader. Specie nel penultimo omonimo si sentivano gli stacchi stilistici, fra cose interessanti e altre zoppicanti o un po' appiccicate.
X è almeno per me una grossa sorpresa, poche se non nulle le note stonate, eppure è lungo e dai brani ben strutturati, molto ben suonato da un Ryo Okumoto in grande spolvero. Paradossalmente uno dei brani migliori e più originali è compreso solo nella special edition, Their names escape me. Un lungo crescendo con un cantato che declama ottimamente una lista di nomi (è difficile cantare i nomi, ammettiamolo); uno pensa "sarà un ricordo commosso di caduti in guerra o vittime di qualche nefandezza" ma no... è gente che ha pagato in anticipo la band in cambio della "citazione" sul disco... mitici.
Bello.
Paatos - Breathing
Oh, ecco un altro gruppo di ritorno dopo un bel po' di tempo! I 2 precedenti dischi, Kallocain e Silence of another kind, mi erano certamente piaciuti, un gruppo che fondeva una certa indole rock con idee convincenti e il suggestivo cantato di Petronella Nettermalm. Questo nuovo album lo trovo, sfortunatamente, piuttosto opaco... con un songwriting abbastanza piatto frutto forse dei cambiamenti nella band (dov'è il vecchio bassista? me li aveva venduti lui i dischi
) che dopo l'efficace introduttiva Gone, via via risulta davvero andare in declino. Si può fare di più!
Mogwai - Hardcore will never die, but you will
Che ci fanno qui? beh chi se ne frega, la band mi piace molto
Anche il disco non è affatto malvagio, frutto di un post rock che si è man mano raffinato (nel bene e nel male) nel corso del tempo, qui c'è un alternanza di brani più melodici/suggestivi con altri più d'impatto, con rare strutture avventurose. L'introduttivo White Noise è uno dei brani che ho in loop ultimamente.