Questa sera a cena:
Io: "Gnomo, se domani devi andare a pranzo al giapponese, prenota ora".
Lo Gnomo prende il telefono.
Madre: "Prenota a nome *vero nome dello Gnomo*".
Lo Gnomo mi guarda.
Io: "Sì, ha ragione, il cognome nostro non lo capisce una mazza di nessuno, fidati. Se sono di origine straniera, suona ancora più oscuro".
(Nota: E sono cinque lettere!)
Pasionaria: "Papà, anche a te da fastidio se ti chiamano Fusco?".
Io: "Un sacco! Perché?".
Pasionaria: "Perché la mia amichetta quando mi vuole prendere in giro mi chiama così".
Io rivolto a Madre: "Posso darle l'autorizzazione ad accoltellarla?".
Madre: "No".
Io: "Un pugno forte sulla faccia?".
Madre: "No".
Io alla Pasionaria: "Niente, non la puoi accoltellare. Allora, per dimostrarle la tua superiorità, tu chiamerai la tua amichetta con il suo nome e cognome pronunciati perfettamente e con rispetto, per farle capire che non cedi al risentimento".
Madre: "Ma quando? Storpiale il nome come non ci fosse un domani, così s'impara!".
Io non ho nessun ruolo educativo in questa dannata casa. Sarà che la soluzione iniziale dell'accoltellamento mi sembrava commisurata, non lo so.