La mia ragazza è incinta. Abbiamo 23 anni. E null'altro.
Vorrei raccontare una storia di speranza, nella miglior tradizione barbaradursiana.
Io ho avuto il primo figlio a 24 anni, quando ancora studiavo Lettere, facevo il lavapiatti nei weekend e uno stage in un'azienda di web marketing. Questo dovrebbe dare un'idea di com'ero messo male.
Il figlio era previsto? No. Io e la madre eravamo una coppia affiatata? No, ci frequentavamo da pochi mesi e lei aveva (e ha tutt'ora, sorprendentemente) nove anni più di me. Sono diventato automaticamente un caso umano? Sì.
Quello che mi ha aiutato molto è stata la scoperta di un atteggiamento mentale che dovresti fare tuo in tempi brevi, ovvero: mai chiedersi
se ce la farai, ma
come ce la farai. "Come" può significare anche "malino", ovvero con estrema fatica, sopportando momenti bui, litigando con la qualunque, provando perfide invidie e accettando la delusione per i comportamenti di alcuni parenti o amici.
E poi, passeggiata o calvario che sia, arriverà il giorno in cui tutto ti sembrerà tranquillo, consueto e imprescindibile. Ti farai forza delle abitudini, il bimbo crescerà, molti dei problemi saranno alle spalle e te ti siederai accanto a me, sulla riva del fiume, a fumare la pipa e ad aspettare in simpatia la sfilza di cadaveri. E quando avrai 35 potrai dedicarti al lavoro o a te stesso con maggior libertà, e guarderai i tuoi amici alle prese con tossi e colichette, e consiglierai serie TV ai nottambuli col sorriso di s'è appena fatto la doccia dopo tre ore di zumba.
Ma a te tocca adesso.
La famiglia sarà fondamentale, ma non pretendere tutto e subito. Quando ho comunicato la cosa a mia madre, per dire, lei è sbiancata di colpo e ha cominciato a elencarmi una sfilza di difficoltà insormontabili al grido di "ti sei rovinato la vita!". Ma "un giorno ne rideremo su", direbbe il santone, ed è vero. Com'è vero che acquisterai forza, autostima, esperienza. Io, personalmente, mi sono liberato all'istante di ogni crepuscolare senso di inutilità e insoddisfazione.
Poi ci sono gli annessi e i connessi. Ormai frequento soprattutto gente che ha 10-15 anni più di me, ho rinunciato a molte delle mie attività extra-curricolari, e uscire dalla povertà (e poi ri-uscire dalla povertà) ha richiesto enorme fatica fisica e mentale, soprattutto quando intorno a me avevo gente che figliava a 40 anni con una solidità economica per me inarrivabile, o mentre i miei amici si costruivano la loro strada con tutta la calma del mondo.
E poi, diciamoci la verità (ALLERTA - POLITICAMENTE SCORRETTO): i figli piccoli rompono il cazzo. Amore, risate, soddisfazioni quanto si vuole, ma in fondo sono dei piccoli esseri umani progettati per fagocitare il mondo intero, sopravvivere alle carestie e sbaragliare ogni genere di concorrenza, e quindi ti risucchiano anche l'anima. Così conosci il tuo nemico e vai tranquillo.
Ma di nuovo, tra gli alti e i bassi, i pargoli crescono. E per esempio diventano recordman mondiali di bolle giganti con il Crystal Ball:
E allora potrebbe venirti la tentazione, un giorno, di fare anche una figlia perché l'hai deciso te:
Quindi, le morali di questa storia sono diverse. La prima e più importante: preparati a farti il culo. La seconda: a volte farsi il culo non basterà. La terza: e invece basterà.
Dai fiducia a te stesso, dai tempo al tempo e pensa che un giorno anche tu sarai saggio come me.