Facebook mette alla luce il qualunquismo nella mente delle persone che ti circondano, è lo stesso risultato che avresti ottenuto 30 anni fa leggendogli la mente. O in un universo parallelo dove gli esseri umani non hanno sviluppato i social network perchè sono capaci di leggersi porzioni della mente che scelgono di condividere.
Io non voglio fare l'avvocato di facebook, ma mi sembrano sempre delle critiche abbastanza campate in aria. Tra l'altro i trial su UI e UX alternative vengono fatte di continuo e vorrei mi esplicitassi perchè secondo te l'azienda non venga gestita bene, visto che (a differenza di twitter che sta tagliando dipendenti a gogo) è riuscita a diventare un'infrastruttura per la distrubuzione e fruizione di contenuti, oltre che inventarsi un nuovo paradigma per la pubblicità. Oltretutto con un sistema x volte più efficiente ed efficace di quelli esistenti (i local ads per le attività locali sono una manna dal cielo). Insomma ho sempre l'impressione che chi critichi facebook sia legato ad un'idea di internet elitaria, quella dove non c'erano le person "normali" e tutti potevano vantarsi di quanto fosse fica la gente su internet rispetto a quella reale. Insomma il mondo delle camerette delle medie.
Io credo invece che facebook permetta una diffusione più capillare delle informazioni, permetta anche alle persone che provengono dai quartieri malfamati di trovarsi in bacheca un articolo interessante e (magari anche solo leggendosi distrattamente il titolo) rendersi conto di cosa effettivamente accada nel mondo che li circonda. Tutti si lamentano del fatto che "ora tutti esperti di questo e quello", ma probabilmente prima di facebook le persone NEMMENO VENIVANO SFIORATE DAL FATTO CHE AVVENISSERO CERTI FATTI perchè semplicemente non andavano a cercarsi l'informazione. Erano disinteressati, poco stimolati e lontani dai "circoli del sapere" (tra cui avremmo inserito anche questo forum) semplicemente abbandonati al loro "non rendersi conto d'ignorare quello che gli accade intorno".
Le persone avranno idee sbagliate, avranno idee razziste, avranno idee del cazzo sugli avvenimenti che li circondano, "ma almeno ce li hanno". Magari in seguito riusciranno a maturare, magari no, ma almeno hanno gli strumenti per raggiungere l'informazione e farsi una propria idea.
Poi possiamo parlare del fatto che si tratti di una sorta di grossa infrastruttura per il data mining applicata all'analisi predittiva per la pubblicità, ma io preferisco essere discriminato per le mie idee
piuttosto che per dei pregiudizi. Essere discriminato perchè scelgo di dire tutto quello che voglio, o perchè ho una foto profilo con un bong, piuttosto che esserlo lo stesso ma sulla base di pregiudizi, come avveniva nel mondo pre-facebook.
Stamani è uscito un articolo su UdineToday estremamente razzista, senza facebook avrei pensato "per trattare un argomento in questi toni, gli udinesi devono essere mediamente molto razzisti", mentre dopo la sommossa popolare scatenata dagli stessi udinesi nei commenti all'articolo ho potuto pensare "che coglioni sti giornalisti, non rappresentano proprio i sentimenti del popolo friulano ma rappresentano quella vecchia minoranza che vuole azzuppare il pane in questo clima di terrore".
senza parlare del fatto che dopo facebook anche le attività locali hanno imparato quanto sia importante guardare oltre il proprio quartiere per offrire un prodotto di qualità. O quanto sia importante la soddisfazione del cliente (che poi non ti mette il mi piace, ti critica etc) per andare avanti. Insomma facebook ha dato modo anche ai poveracci di farsi pubblicità, di farsi conoscere e di conoscere quello che accade. Trattandosi di un'azienda (alla cui base c'è gente che spera vi si tragga un profitto, perchè senza profitto non hai paghe per i dipendenti e senza paghe per i dipendenti i più bravi vanno altrove) ha delle strategie di monetizzazione, ma finchè monetizza solo da chi vuole FARSI pubblicità offrendomi un servizio per cui probabilmente avrei pagato non vedo perchè non dovrei usarla.
Facebook è una di quelle cose che ha fatto fare alla nostra società un passo avanti. E' la rottura dell'ancien regime di internet.
Che poi mi chiedo perchè stia facendo io questo discorso quando il digital strategist è il lavoro di ferruccio.