Il fatto che sia una messa in scena a favore dell'immersione del giocatore è palese, tutto sta nel renderla immersiva quel tanto che basta per non riconoscerla immediatamente come tale. Con Fahrenheit mi sono divertito, secondo me è una formula che può funzionare, perché permette di vivere emozioni intense e di dover prendere decisioni istintive senza la necessità di apprendere meccaniche complesse. La scena iniziale nella tavola calda e quella nel proprio appartamento, sporchi di sangue, sono assolutamente magistrali per la tensione che generano e per la necessità di compiere azioni semplici ma con lucidità e raziocinio, nel minor tempo possibile.
Si tratta di titoli usa e getta come lo erano le avventure grafiche, che esauriscono il loro potenziale nel momento in cui una situazione è stata vissuta per la prima volta e superata, ma non per questo disprezzabili a priori. Il bello dei videogiochi attuali è proprio che si spazia dallo pseudofilm interattivo al sandbox più estremo come può essere Boom Blox, con tutte le sfumature intermedie.