http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/scienza_e_tecnologia/videogiochi/download-illegali/download-illegali.html?ref=hpspr1
Negli ultimi quindici giorni il videogame Dream Pinball 3D ha venduto 800 copie, mentre è stato scaricato illegalmente da Internet ben 12 mila volte".
Da un punto di vista legale hanno ragione a perseguire. Commercialmente non so quanto convenga loro, magari costerebbe meno usare un metodo di distribuzione diverso piuttosto che impelagarsi in azioni (e spese) che iniziano dal monitoraggio dei download, passano per le richieste di identificazione ai provider e finiscono in tribunale.
Più in generale penso sia il caso di renderci conto che il copyright, così come lo intendiamo oggi, è inapplicabile al mercato delle idee. Già in campo musicale ci sono studi che dimostrano la non correlazione tra gli andamenti delle vendite ed il numero di download irregolari; mi aspetto sia lo stesso per i videogiochi.
Da una parte è giusto pagare per un bene, prodotto o servizio che sia; dall'altra non si possono parificare tutte le merci solo perché monetizzabili. C'è un fattore determinante nella distinzione: la scadenza. Se per il pane è intrinsecamente percepita, qual è l'equivalente nel campo software?
Indirettamente, l'obsoloscenza hardware.
Ecco perché, ad esempio, il libro, pure un supporto (hardware) tra i più vecchi per lo scambio di idee (software) è ancora vincente: non esiste attualmente alcun sostituto che lo surclassi.
Torniamo al caso citato.
Possiamo considerare 'furto' il download di un videogioco?
In termini pratici, no: il furto implica la rimozione del bene dal luogo/proprietaro originario.
Ammessa l'illegalità della violazione, cosa che è l'immettersi impropriamente in un server altrui, il solo possesso del videogioco implica la sua fruizione?
Pragmaticamente, no. Addirittura perde significato il concetto di 'possesso', visto che l'oggetto di discussione è, sostanzialmente, un'idea (un software).
Ci stiamo avvicinando alla meta, e le licenze come il copyleft o le creative commons ci indicano la direzione da seguire. Il mercato può adattarsi, rinnovandosi e perdendo alcune attuali prerogative a favore di altre; oppure può collassare, e sarà una triste gioia sentire il boato di ciechi colossi cadere impotenti.