E questo cosa c'entra con la scena della nave e la sua conclusione?
C'entra perchè quella scena ha chiaramente lo scopo di mostrare come a Gotham eroe e criminale coincidano, sono entrambi soggetti che, al contrario del cittadino medio ipocrita, codardo e pronto solo a dichiarare i suoi diritti ma mai i doveri, si prendono carico di una responsabilità, che sia di prendere decisioni impopolari per tutti (Dent) o di farsi giustizieri quando nessuno lo faccia (Batman), o di farla bruciare (Joker).
Sono individui che lottano e scommettono per uno scopo rischiando in prima persona.
Batman è uno che per ripulire Gotham è costretto, visto che la polizia non funziona o è corrotta, ad agire oltre la legge, senza giurisdizione ("Batman non ha giurisdizione, lo troverà e lo spremerà, io so riconoscere uno che si fa spremere", dice Joker del contabile cinese) e a diventare il cattivo agli occhi di tutti, Dent è costretto a fare scelte che lo rendano inviso allo stesso modo, Joker rinuncia a montagne di soldi per dimostrare la sua tesi al contrario degli altri criminali che vogliono solo accumulare denaro, tutti loro ci perdono, in amore, in sicurezza, in stabilità, per inseguire un ideale superiore, che sia di ordine o di caos, mentre il resto del mondo pensa a diventare ricca, a salvare la madre in ospedale a discapito di uno che sacrifichi tutto, a tradire, a mentire, a perseguire scopi effimeri e momentanei, senza un progetto, senza uno scopo, solo per sopravvivere.
Batman è un sopravvissuto nato invece (la sua tragedia, il suo simbolo, il pipistrello, "grandi sopravvissuti" come dice Keaton a Vicky Vale), come Joker.
Sulla nave accade, microcosmicamente, quello che fuori accade macrocosmicamente, un criminale, uno che decide di agire invece di stare a guardare, diventa un eroe perchè fa ciò che altri avrebbero dovuto fare 20 minuti prima, mentre tra i sedicenti onesti uno si alza per compiere una strage, e non certo per salvare (in maniera diametralmente opposta e speculare) perchè tanto sono criminali, e poi ci ripensa perchè gli manca il coraggio, e invece di fare come il criminale, impedire a chiunque altro di farlo (se non lo fa lui perchè ritiene che sia sbagliato, non dovrebbe consentire a nessun altro di farlo, non si tratta di opinioni) , concede questa possibilità lavandosene le mani.
Dunque non si tratta di giustizia o meno, si tratta di convenienza, io lo farei ma non voglio, che lo faccia qualcun altro.
Mentre un altro, una guardia che dovrebbe proteggere un telecomando dalle azioni di un criminale, glielo lascia prendere perchè si fa convincere che tanto poi potrà raccontare che glielo hanno strappato con la forza, non muove un dito per impedirlo. Ancora una volta scampando cioè alle conseguenze e alle responsabilità, ad una azione che non avrebbe il coraggio di commettere, facendola commettere ad un altro.
Che poi diverrà il capro espiatorio, come Batman, eroe che diventa criminale per salvare il popolo dei mediocri, degli opportunisti, dei parassiti, a cui regalare la speranza che si possa cambiare, che anche tra chi non indossi una maschera ci sia un barlume di onestà, di rigida integrità.
Anche se non è vero.
Ecco spiegato anche il motivo e significato dell'ultimo monologo, solo Batman, cioè solo un individuo superiore per determinazione potrebbe accollarsi persino responsabilità non sue, di fronte a persone incapaci di caricarsi delle responsabilità minime della loro stessa esistenza, allo stesso modo del criminale che sulla nave si prende la responsabilità di condannare a morte tutti i suoi compagni se dall'altra parte premeranno il grilletto.
Ma solo lui può prendersi quella responsabilità, perchè alla guardia a cui strappa il telecomando senza alcuna resistenza, dice appunto "Tu non hai il coraggio di uccidere, e nemmeno di morire".
Stiamo parlando di due "paste" differenti, e di questo parla quella scena e, secondo me, il film nella sua interezza, di responsabilità e del coraggio di farsene carico.
Come bruciare una intera foresta per catturare un ladro...