WALL-E di Andrew Stanton (last review!)
Recensire i film della Pixar sta cominciando a diventare ostico e imbarazzante.
Ostico perchè riuscire a trovare nuovi aggettivi che ne descrivano la bellezza e la riuscita è un'azione limitata dallo scarso assortimento di superlativi disponibili, imbarazzante perchè, guardando al passato, è facile notare come ogni volta che la casa di John Lasseter ha prodotto un nuovo film, salve rarissime eccezioni, questo è stato descritto come pietra miliare. Wall-E non si sottrae al rituale, ma siamo ben felici di glorificarlo in tutta la sua bellezza, perchè, mai come stavolta, la creatura di Andrew Stanton segna un momento importante della storia cinematografica recente, ovvero quello in cui animazione e reale si fondono, per creare qualche di nuovo, diverso e inaspettato. Wall-E, accompagnato dall' esilerante cortometraggio Presto!, inizia a suon di musica per poi sprofondare in un silenzio interrotto solo da pochi rumori ambientali e in questa atipica condizione rimane per i primi tre quarti d'ora, che possono essere considerati a dir poco rivoluzionari.
Wall-E (Waste Allocation Load Lifters - Earth) , è un robot impegnato da 700 anni a "sistemare" i miliardi di tonnellate di rottami e rifiuti presenti su un pianeta Terra ridotto a discarica. Gli esseri umani vivono su una grande astronave spaziale, persa nello spazio profondo, e passano le giornate a ingozzarsi di schifezze e guardare la televisione in uno stato di perenne staticità, visto che, obesi, hanno quasi perso l'uso degli arti e per muoversi utilizzano poltrone motorizzate. A scombinare la tranquilla esistenza di Wall-E arriva E.V.E ( (Extra-terrestrial Vegetation Evaluator), robot "femmina" incaricato di rintracciare forme di vita organiche sulla Terra.
Tutta la prima parte del film, dedicata alla vita da Robinson Crusoe di Wall-E, ci permette di conoscere il personaggio e le sue manie (tra cui spicca un'insana passione per Hello Dolly!) e il suo smarrimento e conseguente innamoramento alla comparsa di E.V.E. Una sezione di film umanissima, che richiama le atmosfere delle pellicole di Chaplin, per il buffo romnticismo in esse insito e di Jacques Tati, per l'umorismo scatenato che può derivare dalla più banale delle situazioni vissute dal robottino. Nella seconda metà, Wall-E, conferma la capacità acquisita da Pixar di pensare e realizzare grandiosi film di azione e, ovviamente, di fantascienza. Lo script fila liscio come l'olio: non c'è una sola incongruenza e tutti i personaggi umani e robotici di contorno sono caratterizzati in modo convincente (fantastico il mini robot che si aggira per l'astronave alla ricerca di elementi "contaminati")
Se già si vocifera di una possibile candidatura agli Oscar come miglior film (non solo di animazione) per Wall-E, privilegio fino ad oggi appannaggio del superclassico La Bella e La Bestia, viene da chiedersi quanto sarebbe discutibile un'eventuale candidatura dei due protagonisti robotici dell'opera di Stanton. Grazie ad un lavoro di animazione e "umanizzazione" che ha dell'incredibile, utilizzando solo gli occhi, sia Wall-E che E.V.E riescono a mostrare un'infinta gamma di sentimenti e sensazioni e appaiono con i loro sospiri "metallici" ed imbarazzi, molto più credibili di tanti protagonisti di pessime teen-comedy.
Tecnicamente Wall-E è a dir poco prodigioso: sottilmente inquietante quando dipinge apocalittici scenari futuri (l'incipit terrestre è inaspettatamente sinistro e cupo), frenetico durante le numerose scene d'azione che vivacizzano la seconda metà del film.
Stranamente, proprio in quella che può essere definita la pellicola più rivoluzionaria di Pixar, riappare il citazionismo, elemento cardine di quasi tutte le opere di altre case di produzione, ma che da queste parti non si vedeva dai tempi di Toy Story:da Corto Circuito a 2001:Odissea nella spazio, da The Black Hole a I,Robot, tutta la cinematografia fantascientifica più o meno recente, è oggetto di riveriti omaggi e appassionate riletture. La morale ambientalista, peraltro abbastanza scontata, trova degna rappresentazione, ma è indubbio che il vero fulcro del film è il rapporto tra Wall-E ed E.V.E. che riporta alla memoria le storie d'amore animate della Disney di una volta.
La leggenda narra che di Wall-E, Lasseter e soci cominciarono a parlare durante un pranzo, ancora prima che Pixar diventasse "Pixar": l'attesa non è stata vana.
Da vedere e rivedere.
in sala dal 17 ottobre
