Autore Topic: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile  (Letto 12436 volte)

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Offline Nekros

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #30 il: 04 Lug 2008, 20:17 »
Citazione
Boh, io non prendo mai praticamente nulla e sono strastufo di cinema e musica odierni, praticamente a parte ciò che faccio direttamente vado tutto di retro (nella musica) e nel cinema troverò mediamente interessanti 1-2 film l'anno.. e andando su indipendenti eh...
Tra l'altro trovo grande piattezza anch'io un po' in tutto ciò che è mainstream (e anche per cinema e musica ripesco dal passato tutto quello che ignoro e mi può piacere), quello che si salva deriva sempre dalla voglia di stupire e comunicare.
Per me questa regola è valida per ogni forma di creatività ed espressione.

Bhe la piattezza dei videogiochi di oggi, come per musica e cinema, è l'aria stantia nel reparto idee. Voglio dire, passi l'approccio cinematografico (che rimane sempre ontologicamente sbagliato) ma è anche  il contenuto ludico a fracassarci progressivamente gli zebedei. Quanti giochi di guerra escono all'anno? Quanti giochi di guida? Quanti jrpg? Come al tempo dei 16-bit c'era l'inflazione per platform e beat'em up ora c'è per latri generi, ed è normale stufarsi in un'epoca di stagnamento come questa. Soprattutto dopo aver assistito ad un'epoca come quella del passaggio al 3D, davvero radicale  per il videogioco (e il suo mercato di conseguenza).
Trovo dunque legittimo il "non stupirsi più" e appoggio il Totoro al fondo della sua affermazione -non nella sostanza cmq- : cioè che il gioco vero ha un aspetto più semplice e istintivo, quasi primordiale, rispetto a quello che prepotentemente domina il mercato: cioè tech-bitching, cinema e fotorealismo.
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Offline ferruccio

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #31 il: 04 Lug 2008, 21:20 »
Ferruccio non piangere! :)

Manco ci provo a rispondere.
Faccio solo notare che in ogni ambito, in ogni ambiente, la maggior parte degli appassionati di qualcosa si lamenta della carenza di idee attuale. Solo che si sono sempre lamentati della carenza di idee attuale.
Dal 1965 si parla del fatto che i tempi migliori del pop e del rock sono finiti. Addirittura nel cinema l'introduzione del sonoro fu salutato da molti come falsa innovazione.
Non parliamo poi della letteratura, sempre in crisi, coi critici occupati da due secoli a piangere la morte del romanzo, della poesia, del racconto e così via.
Ovvero: la gente si lamenta. Sempre. E si appare sempre più saggi e fighi se ci si danno arie da annoiati intenditori che la sanno lunga.

Due consigli ai videogiocatori stanchi:

1) Andate a riprendere un gioco che vi piacque, uno di quelli "allora sì che erano belli". Ecco, vi accorgerete che il gameplay di Resident Evil oggi è imbarazzante e che Aeris è un personaggio tanto vuoto (in pratica La Santarellina) che se la sua morte vi emoziona dovreste cominciare a preoccuparvi. O andarvi a leggere un libro, ogni tanto. Insomma, entrambi i titoli impallidiscono di fronte alla potenza drammatica di trama, recitazione e sceneggiatura di GTA4. E attenzione: parliamo di videogioco con componente narrativa. E questo tipo di videogioco è solo uno dei tanti tipi di videogiochi esistenti. Sfido a dire che un racing game o un titolo sportivo di quindici anni fa sia migliore di uno odierno. O che Quake in LAN sia più divertente di Team Fortress 2. O che il primo Prince of Persia sia più divertente di Uncharted. O che Super Mario Bros abbia più idee di Mario Galaxy.
Fate una prova: prendete una rivista odierna e guardate la varietà di generi e stili artistici dei giochi trattati. Prendete adesso una rivista del 1993. Mmmm... 30% di platform, 40% di picchiaduro, 20% RPG?

2) Non giocate. Niente squilli di trombe, niente annunci. Semplicemente giocate ai giochi che vi interessano. Non ne trovate? Non giocate. Al mondo ci sono milioni di cose interessanti. Dedicatevi ad altro.


Ecco, alla fine ci ho provato a rispondere.
Dimenticavo: non fanno più i giochi di una volta.
E allora Mozart?

Offline Nekros

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #32 il: 05 Lug 2008, 08:18 »
Andate a riprendere un gioco che vi piacque, uno di quelli "allora sì che erano belli". Ecco, vi accorgerete che il gameplay di Resident Evil oggi è imbarazzante e che Aeris è un personaggio tanto vuoto (in pratica La Santarellina) che se la sua morte vi emoziona dovreste cominciare a preoccuparvi. O andarvi a leggere un libro, ogni tanto. Insomma, entrambi i titoli impallidiscono di fronte alla potenza drammatica di trama, recitazione e sceneggiatura di GTA4. E attenzione: parliamo di videogioco con componente narrativa. E questo tipo di videogioco è solo uno dei tanti tipi di videogiochi esistenti. Sfido a dire che un racing game o un titolo sportivo di quindici anni fa sia migliore di uno odierno. O che Quake in LAN sia più divertente di Team Fortress 2. O che il primo Prince of Persia sia più divertente di Uncharted. O che Super Mario Bros abbia più idee di Mario Galaxy.

Eggià, lo faccio spesso. Ma occhio che molte volte scopro il contario. Ad esempio mario World è migliore di Mario Galaxy, Chrono Trigger è meglio di Final Fantasy, etc. Ai giochi moderni tipo GTA e gli fps non gioco, ma non metto in dubbio che tencicamente è un confronto imbarazzante con quelli vecchi, saranno migliorate un sacco di cose ma... Half-Life 2 è molto meglio degli fps di oggi, Bioshock compreso. In molti casi occhio che il vecchiume è comunque migliora dei prodotti moderni.
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Offline AIO

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #33 il: 05 Lug 2008, 09:08 »
Citazione
Ad esempio mario World è migliore di Mario Galaxy, Chrono Trigger è meglio di Final Fantasy, etc.
Eh, qua dovresti spiegare che cosa intendi per "migliore".
La questione è soggettiva, e non basta la presenza di Mario per accostare Mario World a Mario Galaxy.

Bisogna inoltre considerare che chi si gioca oggi Mario World possiede sicuramente una certa consapevolezza storica e riesce a trovarlo grande perché conosce i titoli ad esso contemporanei.

Resta il fatto che il discorso più importante è che ogni gioco è fondamentalmente un modo a parte con le proprie regole, e più queste regole sono esclusive (nel senso di "poco utilizzate dagli altri titoli"), più un videogioco si rivela interessante come esperienza. Chiaramente il tutto dev'essere diretto come dio comanda.

Considero i videogames un'immane perdita di tempo, un veicolo di fuga dal reale, nonché un pericoloso generator

Offline Floyd

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #34 il: 05 Lug 2008, 10:15 »
secondo me il miglior metodo è staccare per un pò la spina. Se in questo periodo di riflessione non si sente la mancanza dei vg, amen. Fate altro, c'e tanto nella vita da fare oltre  a videogiocare, anche se a me non viene in mente niente.

io c'ho provato, giuro. Alla fine mi ritrovo sempre a farmi una partita a resident evil (quelli psx ovviamente) o a goldeneye.

Offline AIO

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #35 il: 05 Lug 2008, 10:51 »
Citazione
Fate altro, c'e tanto nella vita da fare oltre  a videogiocare, anche se a me non viene in mente niente.

io c'ho provato, giuro. Alla fine mi ritrovo sempre a farmi una partita a resident evil (quelli psx ovviamente) o a goldeneye.
Beh, questa va dritta dritta nel topic delle citazioni.
LOL!  :D

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Offline The Fool

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #36 il: 05 Lug 2008, 15:46 »
Faccio solo notare che in ogni ambito, in ogni ambiente, la maggior parte degli appassionati di qualcosa si lamenta della carenza di idee attuale. Solo che si sono sempre lamentati della carenza di idee attuale.
Dal 1965 si parla del fatto che i tempi migliori del pop e del rock sono finiti. Addirittura nel cinema l'introduzione del sonoro fu salutato da molti come falsa innovazione.
Non parliamo poi della letteratura, sempre in crisi, coi critici occupati da due secoli a piangere la morte del romanzo, della poesia, del racconto e così via.
Ovvero: la gente si lamenta. Sempre. E si appare sempre più saggi e fighi se ci si danno arie da annoiati intenditori che la sanno lunga.
Concorvo.

E concorvo anche con Zakimos quando dice "sei semplicemente cresciuto".
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Offline EGO

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #37 il: 05 Lug 2008, 15:50 »
se devo essere sincero non sono certo che la proposta attuale sia mirata ad un pubblico con 20 anni di giochi alle spalle.
Infatti, di te a quelli che fanno i giochi non gliene frega una sega, a meno che tu sia tanto malato di FPS e di GdR alla Oblivion che allora vai bene anche se hai cominciato con Ultima e Wolf 3D, basta che compri l'ultimo rehash.

Per il resto non è te che PS3 e 360 devono acchiappare, ma il pupetto under 10 che dev'essere spremuto fino a quando non comincia a leggere comics pieni di tette enormi e a correre dietro alle fighette. Allorché si fa una nuova console gen e si ricomincia. Cioè, non ci siamo ancora accorti del perché le console durano 5 anni? ;D

O del perché adesso ci sono i Live Arcade e le Virtual Console? ;)


Per dirne una a ferruccio che ha detto delle belle cose, non credo che esista davvero un gioco che rigiocato dopo 10 anni non mostri delle grosse magagne ed ingenuità a livello di gameplay. Il progresso è anche questo, e forse l'unico VG che non potrà mai soffrirne è Tetris, perché anche qualsiasi altro puzzle io conosca, col tempo, non è più la stessa cosa. Poi per me rimane ferma la perfezione concettuale e strutturale di giochi come Super Mario Bros. Il cane di RE continua a farmi sobbalzare per l'ottimo effetto sonoro e la morte di Aeris mi tocca più per il dialogo che per i movimenti delle marionette. Col tempo e l'esperienza ho capito che RE può essere (ma non DEVE essere necessariamente) giocato come uno slalom gigante tra gli zombi e che i pattern di SFII sono piuttosto prevedibili, ma questo non mi impedisce di divertirmi ancora con quei giochi. Nella loro limitatezza li preferisco ai molti giochi troppo lunghi e vasti che escono da alcuni anni a questa parte.

Offline Toki 81

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #38 il: 05 Lug 2008, 17:16 »
Ho aperto un topic quasi identico due anni fa  :yes:

Dopo un 2006 di crisi nera, sono tornato superappassionato al massimo, quindi credimi, mai dire mai. Capita e non solo una volta un periodo di allontanamento, anche prolungato , ma prima o poi la scintilla si riaccende  :P
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Offline AIO

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #39 il: 05 Lug 2008, 18:28 »
Citazione
per me rimane ferma la perfezione concettuale e strutturale
Esatto, ma non parlerei di "perfezione", semmai di "estetica" concettuale e strutturale.

Mi diverto a Street Fighter II anche se osservo "sono davvero necessari 6 tasti? Se continuo a fare colpi speciali sono necessari tutti gli altri colpi normali?".

Io da gennaio fino ad aprile avrò giocato qualche volta al mese, senza che mi mancasse videogiocare.
Mi ritengo fortunato, sinceramente, a non sentirmi in astinenza come poteva capitarmi tra gli 11 e i 17 anni, quando DOVEVO giocare ogni giorno e DOVEVO avere sempre un nuovo gioco al mese (come minimo).
Guarda caso la fascia d'età che il mercato predilige: i conti tornano, mai ho finanziato l'industria del videogioco quanto durante quegli anni.
Se noi adulti spendiamo di meno in videogiochi, inutile lamentarsi: il mercato asseconda gli acquirenti compulsivi, gli conviene.

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Offline COBOL X

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #40 il: 05 Lug 2008, 18:50 »
Citazione
per me rimane ferma la perfezione concettuale e strutturale
Esatto, ma non parlerei di "perfezione", semmai di "estetica" concettuale e strutturale.

Mi diverto a Street Fighter II anche se osservo "sono davvero necessari 6 tasti? Se continuo a fare colpi speciali sono necessari tutti gli altri colpi normali?".



In senso generalista o in particolare? Perche' in SF, dal II in poi, i 6 tasti li usi proprio tutti, ed anche i colpi normali.
Certo, si potrebbero raggiungere le stesse vette di profondita con solo 3/4 tasti. Ma e' fatto cosi', e non c'e' nulla di "sprecato" :)

Offline MaxxLegend

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #41 il: 05 Lug 2008, 20:21 »
...dopo aver finito Mass Effect e Bioshock(360), passato un centinaio d'ore a Warcraft e Stalker (PC) , dopo aver finito il gia' citato MGS4 (PS3), dopo aver apprezzato Kirbi sul DS e Final Fantasy su PSP credo sia arrivato il momento di dire basta e voltar pagina.
....
Troppi, troppi bei giochi.
Comincia a giocare anche alla merda, vedi come ti torna la voglia dei capolavori. :P
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ ^^^^ ^^^ ^^ ^
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Offline Baum-Welch

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #42 il: 07 Lug 2008, 16:47 »


E concorvo anche con Zakimos quando dice "sei semplicemente cresciuto".

Oh, ma sono cresciuto anche con la musica/cinema e con la maturazione mi sono piaciuti album/film diversi, mica prendevo in considerazione il fatto di staccare tutto.
Per farti degli esempi:
-da adoratore dei Goonies in eta' infantile sono passato a Requiem for a dream e Inland Empire in eta' adulta
-dai massive attack degli anni 90 sono passato ai St. Germain e Sebastien Tellier odierni

Con i videogiochi, purtroppo, non sta avvenendo la stessa cosa, ovvero non riesco a rinnovarmi piu' ne con nuovi concept ne con piattaforme diverse.

Mi domando: perche' ho questa diversa interpretazione dei media citati?

« Ultima modifica: 07 Lug 2008, 16:54 da Baum-Welch »
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Offline AIO

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #43 il: 08 Lug 2008, 09:23 »
Citazione
-da adoratore dei Goonies in eta' infantile sono passato a Requiem for a dream e Inland Empire in eta' adulta

Mah, io dico, anche se sei cresciuto apprezzi certi film come i Goonies sempre con lo stesso spirito ma con una visione più matura, vicino all'occhio di chi crea.
E un film come Inland Empire non lo vedo assolutamente come una sorta di "Goonies per adulti".

Ci sono film e videogames veramente per tutti (che sono quelli che preferisco perché si avvicinano a un concetto di universalismo) e altri per fasce d'età e pubblici differenti.

Quindi io direi non tanto che sei cresciuto, ma che necessiti di produzioni che compiacciano i tuoi gusti ormai molto esigenti e mirati verso tutto ciò che è nuovo.

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Offline LF

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Re: Appendere il pad al chiodo: teorizziamo il teorizzabile
« Risposta #44 il: 08 Lug 2008, 11:29 »


E concorvo anche con Zakimos quando dice "sei semplicemente cresciuto".

Oh, ma sono cresciuto anche con la musica/cinema e con la maturazione mi sono piaciuti album/film diversi, mica prendevo in considerazione il fatto di staccare tutto.
Per farti degli esempi:
-da adoratore dei Goonies in eta' infantile sono passato a Requiem for a dream e Inland Empire in eta' adulta
-dai massive attack degli anni 90 sono passato ai St. Germain e Sebastien Tellier odierni

Con i videogiochi, purtroppo, non sta avvenendo la stessa cosa, ovvero non riesco a rinnovarmi piu' ne con nuovi concept ne con piattaforme diverse.

Mi domando: perche' ho questa diversa interpretazione dei media citati?



La butto lì, parziale e senza pretese (se non forse quella di provocare un po').

Non è che il problema, in generale, nidifica in quel "giochi", che insieme a "video" struttura la parolona?

Per alcuni il videogioco è un mezzo di comunicazione ed espressione, per alcuni addirittura una forma d'arte, ma è sicuramente anche un "gioco": diciamoci la verità, va a toccare corde proprie della giovinezza, è roba per bambini.

Forse non si appendono i pad al chiodo perché si è stufi dei videogiochi, ma perché si è stufi in generale di "giocare". Forse, in alcuni momenti, si è stufi della sfida, si è stufi di faticare giocando.

Poi è vero, anche gli omacci giocano, ma la calcettata perde mordente e diventa il presupposto per la cena alcolica che placidamente ne consegue.
"ed elli avea del cul fatto trombetta."
[D. Alighieri]