Autore Topic: [PS3] Metal Gear Solid 4  (Letto 3961 volte)

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Offline Floyd

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[PS3] Metal Gear Solid 4
« il: 22 Giu 2008, 03:15 »
Anche gli eroi, prima o poi, si ritirano. Con Metal Gear Solid 4 sembra (con Hideo Kojima non si sa mai) essere giunto anche il momento del nostro Solid Snake, dopo oltre 20 anni passati su campi di battaglia immaginari soltanto per noi fortunati videogiocatori. Per carità, si è anche divertito: combattere a pugni nudi, leggere numeri di playboy, guardare ragazze in mutande in bagno, rappresentano indubbiamente ottimi diversivi per un uomo abituato costantemente a nascondersi. Ma il tempo in cui eroi solitari o inverosimili cattivi si fronteggiavano per i loro contrastanti ideali è ormai finito. La guerra odierna in Mgs è dominata dalla tecnologia, dalla genetica, da complesse relazioni socio-economiche. E Solid Snake ? non è stato lui insieme a Raiden ad aver fermato i figli della libertà che avevano disperatamente tentato di opporsi ai Patrioti, come Big Boss e Liquid/Ocelot prima di loro ? La situazione globale che un Solid Snake divorato dalla vecchiaia precoce e da FOXDIE si trova ad affrontare è in parte una sua involontaria creazione, a cui solo lui solo può rimediare facendo i conti con il proprio passato.

Solid Sun

Metal Gear Solid 4 si apre con una lunga introduzione che ci informa dei cambiamenti avvenuti dopo gli eventi della Big Shell: le guerre sono diventate la norma nell’universo di Metal Gear, e diverse PMC (private military companies) si fronteggiano per i loro scopi economici in quella che viene appunto definita nel gioco “War Economy”. I mercenari che combattono non sono più semplici esseri umani, ma iper-soldati la cui abilità individuale e di squadra è stata aumentata dalle nanomacchine del SOP (Sons of the Patriots) System. In questo spaventoso scenario Solid Snake viene richiamato all’azione dal vecchio Colonnello Campbell, ora responsabile del monitoraggio delle PMC, per fermare Liquid e la sua compagnia militare Outer Heaven, attualmente in medio oriente per tentare di impadronirsi del SOP. Il nostro eroe accetta, malgrado il suo stato attuale, e si prepara ad affrontare nuovamente il suo eterno nemico. Per narrare il capitolo finale della saga del nostro eroe, Kojima ha optato per una struttura piuttosto rigida, suddivisa in un certo numero di acts, ognuna delle quali contiene un lungo prologo denominato Mission Briefing. Malgrado quindi una certa linearità, e una forte riduzione delle conversazioni via codec, incluse quelle opzionali, per affidarsi alle più classiche cutscenes, l’esposizione della trama riprende lo stile convulso e atonale di Mgs2, procedendo per accumulo di riferimenti ad eventi reali del presente o del passato, rievocazioni dei passati Metal Gear,continui e improbabili colpi di scena, boss dal terribile background, infinite divagazioni e inside jokes. Kojima ha l’arduo obiettivo di unire concettualmente e cronologicamente la serie, dando una forma definitiva a tutte le tematiche e i personaggi che la contraddistinguono. Ciò porta a inevitabili forzature, a cameo forse inutili, forse inseriti deliberatamente per straniare il videogiocatore, ma il risultato complessivo, complici anche le più straordinarie sequenze video mai viste fino ad ora, è una potente visione di una società priva ormai di ideali, che ha dimenticato o manipolato le sue radici e i suoi simboli per i propri obiettivi, finendo per creare un sistema che non ha più bisogno di controllo, ma che si autoriproduce e si propaga sempre identico a sé stesso, influenzando negativamente anche quei pochi uomini che si credevano liberi. L’ epilogo chiude davvero un ciclo (ideologico, narrativo, esistenziale), iniziato da The Boss e terminato definitivamente con Solid Snake.

Liquid Sun

Oltre ad un trama soddisfacente, dal quarto episodio ci si aspettava, anche per gli interessanti particolari rivelati da Kojima nel corso dello sviluppo, anche un titolo che fosse capace di aggiornare alla next-gen il classico gameplay della saga. Diciamo subito che Metal Gear Solid 4 è l’episodio più complesso da questo punto di vista, consentendo un approccio decisamente più vario rispetto al passato. Oltre al benaccetto ritorno del CQC e delle classiche movenze stealth, Il sistema di controllo è stato parzialmente rivisto, ed è ora possibile utilizzare le armi con una visuale da sopra le spalle non dissimile a quella di Resident Evil 4. L’armamentario è ora molto più esteso, e tramite il robottino MKII (usato anche per effettuare ricognizioni in zone ancora inesplorate) è possibile comprare in ogni momento (anche durante i boss) nuovi strumenti d’offesa e munizioni. Ma l’innovazione più significativa riguarda sicuramente la possibilità di potersi schierare contro o a favore le diverse PMC, ottenendo cosi un (non sempre) valido aiuto contro il nemico.Sfortunatamente, l’effetto è meno coinvolgente di quello che si potrebbe pensare, anche perché gli obiettivi del gioco non sono il massimo della complessità, limitandosi nella quasi totalità dei casi al dover raggiungere un certo settore della mappa. Le ambientazioni, benché ben studiate come in Mgs3, sono poco interattive, e nonostante si abbia sempre la gradevole sensazione di trovarsi davvero in un campo di battaglia, è difficile non pensare che rispecchi ben poco le originali intenzioni del “nowhere to hide” indicato da Kojima come nuovo tema del quarto capitolo. Caricamenti troppo frequenti costituiscono sfortunatamente un’ulteriore aggravante. In generale, si può affermare che il gameplay risente un po’ della sindrome di Metal Gear Solid 2, proponendo spesso sezioni radicalmente diverse tra loro e peraltro costantemente interrotte da cutscene e dialoghi. Malgrado i difetti fin qui evidenziati, il bizzarro sistema di ranking, un ulteriore livello di difficoltà da sbloccare, i numerosi extra e naturalmente Metal Gear Solid Online garantiscono comunque una certa longevità all’appassionato che vuole sviscerare tutte le potenzialità del nuovo titolo Konami.

Twin Sun

Fin dal suo esordio, avvenuto all’e3 2005, Metal Gear Solid 4 si è sempre distinto come uno dei titoli più promettenti dal punto di vista tecnico per il nuovo gioiellino sony. E come era facilmente immaginabile, ci troviamo ci troviamo di fronte ad uno dei giochi per Ps3 più curati per quanto riguarda il dettaglio e gli effetti grafici, i quali contribuiscono a creare una delle più straordinarie atmosfere mai viste in un videogioco. In particolare, i modelli poligonali dei protagonisti sono probabilmente i più complessi mai visti su console, sfiorando in diversi frangenti il fotorealismo. Purtroppo, altrettanto impegno non sembra essere stato messo nella definizione delle texture, negli interni dalla qualità piuttosto sub-standard, nel frame rate, 30 fps non sempre stabili, e nella bassa risoluzione nativa. Le musiche e gli effetti sonori accompagnano perfettamente l’azione come gli altri capitoli della saga, ed è interessante notare come sia possibile recuperare nel gioco canzoni da mettere nel proprio Ipod.

The Last Sun

In conclusione possiamo affermare che nonostante i difetti evidenziati, che gli impediscono di essere davvero “next-gen” , ci troviamo di fronte al migliore capitolo della saga e, più in generale, ad uno dei massimi videogiochi di tutti i tempi per la qualità della narrazione.
« Ultima modifica: 16 Set 2008, 18:40 da Floyd »