L'INCREDIBILE HULK di Louis Leterrier
Pochi fronzoli, molta azione.
Depurato da ogni velleità artistica, con buona pace di Edward Norton che nella sceneggiatura originale aveva dedicato pagine e pagine alla psicologia del personaggio, Hulk 2.0 riprende la storia da dove terminava quella narrata da Ang Lee ,per rientrare alla perfezione nei canoni del nuovo corso dettato da Marvel, che vede il proprio universo di supereroi espandersi mantenendosi però coeso dal punto di vista narrativo.
Certo, non tutti coglieranno i crossover e i metariferimenti marvelliani proposti dal film, ma a costoro la pellicola riserva almeno un oretta buona di azione spericolata e fracassona che, a dirla tutta, pare essere proprio essere quello che i fan del gigante color pistacchio pretendono. Paradossalmente, per far più cagnara possibile, la produzione punta su un cast che non sfigurerebbe nella mìse en scene di un classico della letteratura di fine ottocento: il peso artistico di Edward Norton, Tim Roth, Liv Tyler (finalmente tornata agli antichi splendori) e William Hurt si fa sentire e fa de L'Incredibile Hulk una pellicola riuscita, anche se non priva di difetti.
La leggenda racconta di un Norton arrivato alla fine delle riprese ancora più arrabbiato del personaggio che interpreta e la sensazione che la narrazione subisca delle interruzioni e delle cesure non previste, persiste per tutta la durata del film, che appare viaggiare a due velocità: supersonica quando c'è da menare le mani e col freno a mano quando si devono spiegare e rappresentare gli snodi più importanti della storia.
Louis Leterrier, tenendo fede al suo pedigree, è bravo nel coordinare le scene d'azione (eccellente quella en plein air nel parco dell'università e quella finale, col confronto tra le due creature), molto meno quando ci sono da toccare corde più romantiche e intimiste (incredibile il plagio nei confronti di Peter Jackson e del suo King Kong nella sequenza ambientata nella caverna). La scelta del cast è felicissima: Roth, più terrorizzante da umano che da Abominio, è un eccellente villain, cui purtroppo la sceneggiatura riserva poche battute dimenticabili, Norton si conferma attore eccentrico , almeno nella scelta dei copioni da interpretare, ma capace di garantire un rendimento al di sopra della media, anche in questa occasione.
Più che discreto come film stand-alone, L'Incredibile Hulk potrebbe però divenire molto buono, se tutti i tasselli previsti dalla macchiavellica programmazione Marvelliana andranno al loro posto: il cameo finale di un supereroe e quello di un altro, apparentemente caduto sul pavimento della sala di montaggio, sono segni che la casa di produzione vede oramai i film che produce come pedine su una scacchiera. A Thor e al nuovo Ironman toccherà la prossima mossa.
Godiamoci quindi il fracasso di Hulk, che rende almeno inaudibile il gorgogliio della Coca Cola che stiamo risucchiando con la cannuccia e quello dei pop corn sbriciolati dalle nostre mandibole...
in sala dal 19 giugno